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C'E' UN NUOVO SCERIFFO IN CITTA'

Post n°2901 pubblicato il 12 Giugno 2018 da monellaccio19
 

Risultati immagini per ero straniero e non mi avete accolto

 

 

Mi corre l'obbligo precisare che non è Salvini l'oggetto o soggetto del post, ma il Vangelo che  stringe nella mano destra durante uno dei tanti comizi tenuti per le ultime politiche. Ciò che sia accaduto in occasione della nave con a bordo oltre seicento persone raccolte davanti alle coste libiche, lo sappiamo tutti: respinta da Malta e soprattutto da Salvini il quale, ha messo finalmente la stella da sceriffo sul petto, indossato il cinturone con la colt 45 al fianco, ha alzato la voce, ha insistito con la solita verve e ha ottenuto ciò che voleva: la nave dirotterà sulla Spagna accettata dal primo ministro Sanchez che garbatamente ha tolto le castagne dal fuoco a Salvini e a Malta che aveva chiuso i suoi porti.  Su questa vittoria, vanto della lega e del suo leader maximo, sono tutti d'accordo coloro che volevano questo tipo di risultato: tra le priorità di Salvini c'era proprio il grande e grave problema degli immigrati, della loro presenza in Italia e degi altri potenziali clandestini (???) in arrivo. Non se ne poteva più, moltissimi italiani hanno votato lega per questo e i fatti danno loro ragione. Io ne prendo atto e anche se non ho votato Lega e non sono d'accordo sui metodi  poco  istituzionali, comprendo che per i supporter sia una vittoria. Su questa faccenda è intervenuto anche il Cardinale Ravasi, figura nobile e stimata, uomo di cultura eccelsa: ha inviato un twitter semplicissimo, ma molto chiaro e diretto. "Ero straniero e non mi avete accolto (MT 25,43) #Acquarius". Non credo ci sia bisogno di molte spiegazioni, la citazione è tratta dal Vangelo di Matteo e riguarda il respingimento dei profughi bloccati e alla mancata accoglienza da parte italiana. Su questa presa di posizione, legittima e rispettosa, si è scatenato l'inferno, e leggendo una parte dei tanti twitter ricevuti dal Cardinale Ravasi, capisco la profonda mutazione che stia avvenendo in questo paese. La Chiesa è oggetto di campagne denigratorie per colpa di un gruppo di prelati indegni di vestire l'abito che indossano: stereotipi e luoghi comuni tra pedofilia, attici e proprietà esuberanti, ricchezze debordanti e avidamente trattenute, non mancano le buone occasioni per assalire proditoriamente "tutti" coloro che facciano parte della Chiesa. Non ci sto, da buon cristiano, credente e praticante, non sono d'accordo: si colpisce tutto il Vaticano per colpa di sciagurati che dovrebbero essere fuori da ogni logica. Salvini ha solo posto la stura a questi elettori che non accettano nemmeno i twitter di un prelato e colgono l'occasione per sputare veleno, offendere e denigrare tutto ciò che sia e faccia parte della Chiesa. "Io ho aperto la mia casa e lei la sua? Tutti quei bei palazzi possono contenere l'Africa intera. Verrà il giorno del giudizio e non credo piacerà a tanti potenti". "Accoglieteli voi nelle vostre parrocchie e super-attici ed affidatevi alla beneficenza e alla provvidenza divina, il popolo italiano ha già dato e deve pensare ai suoi terremotati, disoccupati e indigenti...". "Cardinale VOI possedete ricchezza immobiliare superiore al debito pubblico italiano, venda un po' di immobili e vada in Africa e in medio Oriente ad aiutare i poveri; lei dovrebbe essere in prima linea nel fermare il traffico di schiavi e non incentivarli". "Finisce la #PACCHIA anche per voi, finti preti". Questi, una parte dei twitter inviati e decisamente ignobili. Se ha ragione e ha fatto bene Salvini, perché dovremmo arrivare ad una guerra di religione tra noi? A che serve e a chi serve? Ora è anche reato dissentire? Cominciamo male, molto male.

 
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prolocoserdiana
prolocoserdiana il 12/06/18 alle 11:37 via WEB
Perdonami se mi dilugherò. Lascaimo perdere Salvini e veniamo al dunque.Claudio Rendina è un giornalista e uno storico che ha scritto davvero molto circa la Chiesa e le sue zone d’ombra. Se molti hanno cercato di strappare uno scorcio di verità circa gli ambienti ecclesiastici, Rendina ha fatto molto di più divenendo un autore da best-seller grazie a ben trent’anni di ricerche, tanto che oggi risulta persona non gradita nei palazzi del Vaticano e nell’Archivio Segreto: «i miei scritti sono testimonianza di verità, che solo l’Opus Dei ha tentato di screditare». Del resto oltre agli importanti dati di vendita, che possono anche essere interpretati, Rendina negli anni si è guadagnato il rispetto dei Vaticanisti «per aver detto ciò che loro non potevano rendere pubblico». 101 misteri e segreti del Vaticano che non ti hanno mai raccontato e che la Chiesa non vorrebbe farti conoscere (edito da Newton Compton; pp. 384; € 12,90) è molto più di una semplice successione di fatti poco noti – come i confini fuorilegge del Vaticano, la profezia del 2026 o l’intestario del c.c. n°1 dello IOR – perché in questo libro Rendina si fa carico di dare risposta a molti quesiti che ciascun fedele si può essere posto almeno una volta nella propria vita. Ovviamente il fiuto di giornalista spinge Rendina a compiere quel passo in più trattando temi assai scomodi come i “falsi santi”, il mercimonio ecclesiastico, i casi di pedofilia e il tentativo di quantificare l’immenso patrimonio del Vaticano. Un libro onesto e per questo assai scomodo. Il lusso legato alla Chiesa è un evidente controsenso con i dettami originari eppure lo sfoggio di sfarzo piuttosto che diminuire, aumenta in modo incontrollabile con una attenzione minuziosa ai dettagli, dagli occhiali alle scarpe. Secondo lei è un atteggiamento che denota disprezzo verso la massa o è piuttosto metafora di una convinzione di manifesta superiorità? «Ritengo sia valida la seconda ipotesi, con la quale si può fare riferimento anche al corredo liturgico delle funzioni religiose, scintillanti di decorazioni, alle mitrie e ai calici dorati, elementi che non hanno alcun rapporto con il vestiario di Gesù o il calice dell’ultima Cena; e queste sono osservazioni fatte anche da san Francesco, che lanciava messaggi invitanti alla povertà e alla semplicità, e non solo nel vestiario, ma anche nella parola. Perché l’abbigliamento sontuoso si tramuta nel linguaggio usato, che non è all’insegna della semplicità, anche nel tono della voce mellifluo e in qualche modo ricercato; perché pochi papi e pochi sacerdoti usano un linguaggio semplice e quotidiano. Come è stato nel caso di Giovanni XXIII». L’ha stupita il fatto che il Papa possegga il c.c. n°1 dello IOR? A cosa gli dovrebbe servire e a quanto dovrebbero ammontare le sue entrate annue? «Non posso rispondere altro che riferendomi ad uno dei 101 segreti che ho scritto nel libro e che è riferito a “I soldi del papa”. Prima di tutto il papa ha un “fondo spese” per provvedere alle necessità quotidiane di vita, ai viaggi e a qualsiasi esigenza automaticamente appagata, e poi prende uno stipendio come qualsiasi capo di Stato, che possiamo accreditare nell’ordine di 17.000 euro mensili per un totale di 218.407 euro annuali, calcolando anche la tredicesima! E non c’è da meravigliarsi che presso lo IOR il papa abbia un conto corrente, il numero 1, come l’hanno avuto tutti i papi da quando esiste lo IOR, e con tanto di libretto di assegni, anche se per la firma c’è una delega, e gli interessi, che sono del 12%, a fronte dell’1,30% di spese. Vengono calcolati a marzo di ogni anno, ma gli ultimi dati acquisibili sono però relativi a Giovanni Paolo II e in lire: il 1992 con 60,7 miliardi, il 1993 con 72,5 miliardi, il 1994 con 75 miliardi e il 1995 con 78,3 miliardi. Vanno considerate anche le entrate di cui Benedetto XVI dispone dalla sua Elemosineria Apostolica e i contributi che le diocesi di tutto il mondo sono tenute a versare a Sua Santità, a norma del canone 1271 del codice di diritto canonico, oltre a quanto inviano le congregazioni religiose e le fondazioni. L’ultimo dato acquisito risale al 2007, secondo un rapporto riservato trasmesso dal Vaticano alle diocesi, in base al quale questi contributi sono ammontati a 29,5 milioni di dollari. E poi ci sono i diritti d’autore dei suoi libri, con tanto di agenzia che se ne occupa, e i cui dati sono in gran parte top secret, ma ovviamente si tratta di milioni di dollari. Stando così le cose è veramente impossibile quantificare il denaro del papa, e comunque togliamoci dalla testa che abbiamo a che fare con un papa francescano. Ma di questi 101 misteri, qual è quello che l’ha maggiormente stupita? «Il primo. Quello relativo ai confini del Vaticano, che sono fuori legge. Nei trattati del 1929 fu stabilita una linea di confine lunga 3 chilometri e 500 metri che corresse nel tessuto urbano di Roma, per il 70% genericamente costituito dalle mura vaticane e per il 30% stabilito ex novo nel tessuto urbano italiano. Era una definizione non chiara, nonostante una piantina allegata ai trattati. Il problema fu pertanto riesaminato da una Commissine Tecnica italo-vaticana e si definì una nuova linea di confine con relativi mappe, ma la documentazione di tali confini non è stata mai ratificata né dal governo italiano né da quello vaticano, e solo per un tacito accordo si sono mantenuti i confini stabiliti nel 1929, con le ambiguità relative al tracciato del 30%, che si dovette creare ex novo. Con tutte le illegalità conseguenti. Così nella zona adiacente all’attuale Palazzo della Congregazione per la Dottrina della Fede, tra altri edifici e a fronte delle proprietà vaticane sul Gianicolo, si ebbe una tortuosità della linea di confine, alla quale si pensò di ovviare con l’erezione di un cancello, che in linea retta collega la fine del colonnato con il Collegio Teutonico, ma che non corrisponde al confine effettivo, risultante più arretrato. La situazione peggiorò quando nel 1966 fu abbattuto un Museo Petriano e venne costruita l’Aula Paolo VI, che ha finito per essere collocata per tre quarti in territorio italiano, restando in quello vaticano la parte finale dove è il trono papale. In particolare Piazza San Pietro è territorio vaticano aperto al pubblico, ma fino alla scalinata è sotto la giurisdizione delle autorità italiane, ovvero ne è affidato l’ordine pubblico alla polizia italiana. Il colonnato è del Vaticano ma il confine con l’Italia corre lungo la linea esterna, per cui le due colonne degli avancorpi rivolti alla piazza Pio XII si trovano in territorio italiano. Scritto ciò IO SONO AGNOSTICO. Vedo con i miei occhi e non con quelli che vorrebbero gli altri e, a dirti il vero e nel suo piccolo, il nostro caro Don Franco, sacerdote della nostra piccola comunità, poche settimane fa ha sbattuto la porta in faccia ad una donna che gli aveva chiesto 2 euro, ribadisco 2 euro per comprare il latte alla figlia di appena 6 mesi dicendole: la mia missione è ben altra, non quella di elargire elemosine. Serena giornata con l'augurio che NESSUNO, e ribadisco NESSUNO, metta gli italini gli uni contro gli altri. Alle nostre spalle sono in molti a mangisrci sopra. Sal
 
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