L'altro giorno ho accompagnato il mio 51% a fare la spesa all'ipermercato. Ad un tratto, attirato da un espositore posto al centro della corsia centrale, mi sono avvicinato per osservare cosa avessero da mettere in risalto. Mi sarò allontanato di 15/20 metri da mia moglie, quando improvvisamente noto una signora molto attraente: elegante, ma non vistosa, capelli in ordine, abiti sportivi ma non troppo e...scarpe con tacchi a spillo. Anche lei attratta dal baldacchino posto al centro, si è avvicinata, si è posta accanto a me e il suo profumo invasivo, mi ha letteralmente stordito per la sua intensa fragranza. V'erano diversi prodotti sul quel banco provvisorio e ovviamente, ravanando per curiosità, abbiamo casualmente posto le mani (la mia e la sua) sullo stesso prodotto. Il primo pensiero che mi sia passato per la testa è stato: "Carle' sei troppo vecchio ormai per queste stronzate...", e quasi contemporaneamente, io e lei ci siamo guardati e all'unisono è partito: "Oh...mi scusi...". E io di rimando: "La prego, mi scusi...faccia pure..." e ho indicato il campo libero perché procedesse per la sua eventuale scelta. Stavo per allontanarmi quando mi fermo e mi riavvicino: "Non vorrei sembrarle sfacciato e sconveniente, ma posso permettermi di farle una domanda?". Mi guarda incuriosita, l'approccio non è certamente originale ma la curiosità l'ha punta come speravo e: "Mi dica prego...". Avuto l'input, parto: "Signora perché indossa le scarpe con evidente tacco a spillo?". Sorpresa e pensosa, mi osserva e credo che sia stata rassicurata dalla mia persona: un ragazzo anziano come me, non va in giro a porre domande a belle donne: "In verità sono tacchi che indosso sempre, adoro il tacco a spillo e generalmente quando esco sono ad indossarle puntualmente. Soddisfatto?". Accidenti, la domanda finale mi ha spiazzato, pensavo concludesse con un bel...vaffa, invece mi ha costretto alla replica: "Ha ragione, in fondo ognuno veste e indossa ciò che gli pare, ma devo informarla di un dettaglio molto importante...". Stavolta accenna un sorriso, quasi a dirsi: "Chissà 'sto stupido dove vuole arrivare...", e riprende: "Mi dica...". Ecco secondo una sentenza recentissima della Cassazione, se lei malauguratamente dovesse cadere qui o in altro super/iper mercato, e non vi fossero problemi alla pavimentazione, umidità, liquidi o altri impicci da provocarle la caduta, lei non potrebbe chiedere danni alla società: i tacchi a spillo sarebbero la causa della caduta e con i rilievi della polizia, non avrebbe speranza per un risarcimento". "Ma lei è un avvocato?". Oh, proprio in quel momento entra in scena mia moglie: "Macchè avvocato, lo perdoni signora, fosse un principe del foro ne sarei felice, ma lui al massimo è il principe dell'asola e niente più...Permette? Sono la moglie e se mi scappa dal controllo, spesso si impelaga in incontri di questo genere". Sorride la signora, mi guarda con un pizzico di compassione e mi dice: "Ma lei non stava scherzando vero?" e io subito: "Certo che no! La sentenza nr. 3046 della Cassazione parla chiaro e fa giurisprudenza". Si volge verso mia moglie e: "Ma lei è certa che suo marito non sia avvocato?". A questo punto, dopo un nano secondo di silenzio, cominciamo a ridere tutti e tre e ognuno aveva le sue buone ragioni. Ci salutammo cordialmente e mia moglie, mentre la bella signora si allontanava sculettando sui suoi tacchi a spillo: "A' sciupafemmine, riprendi il carrello e muoviti che è tardi!".
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