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« TROTTOLINO AMOROSO DU......PIU' LA TIRI SU... »

QUANDO L'ARTE PENETRA NON SOLO NELLA CARNE

Post n°3869 pubblicato il 02 Aprile 2021 da monellaccio19
 

 

 

 

Oggi vi annoierò con un piccolo quesito classico/culturale. Avete davanti agli occhi, il dettaglio di una scultura ritenuta l'origine del barocco in Italia. Bernini, un dei più grandi scultori al mondo, ebbe a creare questo capolavoro all'età di 23 anni: "Il ratto di Proserpina". L'idea nasce dalle "Metamorfosi" di Ovidio, ove il grande poeta cogliendo dalla mitologia greco-romana,  racconta di Proserpina (in greco Persefone) mentre era in campagna con la mamma Cerere (in greco Demetra), per raccogliere fiori. Plutone (Ade) dio degli inferi, si invaghì della bellissima giovane e decise con il permesso del fratello Giove (Zeus), dio di tutti gli dei, di rapirla per portarla con se nel suo regno sottoterra. Cosi fece eseguendo un rapimento violento e inatteso:  s'impadronirsi con la forza di Proserpina che si dimenava e cercava di difendersi dal potente Plutone, il quale non l'avrebbe mai lasciata andare. Ecco, in sintesi, cosa rappresenta questa scultura che è esposta a "Villa Borghese" a Roma. Non sono un esperto d'arte, molti di voi lo sanno, amo vederla, apprezzarla e coglierne i dettagli, ma in questo caso desidero richiamare la vostra attenzione sul particolare che contrassegna in modo indelebile questa enorme scultura alta 255 cm. senza base. Notate la mano del dio Ade che afferra la coscia della ragazza. Le dita sono bene salde, la carne cede per la forza impressa e dalla voglia di non perdere la giovane. Plutone la stringe a se, la sua potenza è visibile proprio grazie a questi particolari: le braccia la cingono e la mano destra affonda le dita sulla coscia sinistra, mentre la mano sinistra preme sul fianco della bella Persefone. Si intravedono sull'avambraccio i nervi tesi e in rilievo, così anche per le grandi mani salde e sicure sulla preda. Il dio riuscirà,  dopo aver dibattuto intensamente per il possesso, a recare con sé la ragazza ormai esausta, ma non abbastanza per lasciare sul luogo del ratto, la ghirlanda di fiori che portava sul capo, affinché la mamma comprendesse cosa le fosse accaduto. Alcuni mesi prima di morire, Camilleri, "padre" del commissario Montalbano, durante la sua ultima intervista, ebbe a dire: "In amore la ragione o si dimette o va in aspettativa". Una frase molto bella che adoro come questa scultura  del Bernini. Ebbene, per sollecitarvi e per rimanere sul serio ma non troppo, quale correlazione potreste individuare tra la frase di Camilleri e il ratto capriccioso (di cui non ho raccontato tutta la storia ma solo l'essenziale) da parte dell'invaghito Plutone? Riferitemi quel che vi pare: se rilevate una relazione, un collegamento o un altro indizio che vi colpisce, commentatelo pure.  

 
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Commenti al Post:
divinacreatura59
divinacreatura59 il 02/04/21 alle 08:41 via WEB
Io penso che quando s'insiste intensamente la donna potrebbe pure cedere.Ma chi ci perde più tempo a corteggiare una donna fino al cedimento.Non esistono più uomini del genere e quindi applauso a Plutone che non si è arreso neanche davanti ad un no.La ragione non regge se è forte il sentimento quindi lode a Camilleri.Questo è il mio sincero pensiero e tu lo sai se è sincero.Buona giornata Carlè....kissssssss
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 02/04/21 alle 10:17 via WEB
Avete ampia libertà di espressone, nessuna alienazione ogni commento ha il suo peso. Certo, essere rapiti da un dio che vive solo all'inferno e divenire la sua donna, non è una bella esperienza. Tuttavia, nello sviluppo della mitologica storia, si attivano un po' tutti per trarre dalla situazione "imbarazzante" l povera Proserpina. Anche Giove si interessa poiché Cerere la mamma della giovane, è una dea e quindi decidono di impostare una curiosa unione tra i due: 6 mesi sulla terra e 6 mesi sottoterra. Quindi da allora quando Proserpina vive sulla terra porta con se primavera ed estate, mentre quando torna all'inferno per i mesi successivi, allora sarà autunno e inverno. Bellissimo mito, una conclusione che mette d'accordo tutti e concede all'amore di vivere e alla ragione di andare in...aspettativa. Grazie cara e abbi una serena giornata. Kiss
(Rispondi)
 
un_uomonormale0
un_uomonormale0 il 02/04/21 alle 14:05 via WEB
Un pezzo di marmo senza vita, che aspettava una "mano" che gli desse la vita che nascondeva dentro. Ecco che arriva un giovane di 23 anni e ti dà questo capolavoro. Il resto è stato descritto e io non saprei aggiungere altro.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 02/04/21 alle 17:48 via WEB
Va bene, un grande Bernini che apre un "strada" importante nell'arte: il barocco! Quel barocco poi chiuderà la sua era in Italia, con la Reggia di Caserta. Un vanto esclusivo ed eccelso della nostra storia artistica e culturale. Grazie Peppe.
(Rispondi)
 
g1b9
g1b9 il 02/04/21 alle 15:17 via WEB
L'amore giustamente, o meglio forse l'innamoramento, l'attrazione è talmente una emozione di pancia che proprio non pensa; dove metta la ragione dipende da individuo a individuo. Questa statua del Bernini è meravigliosa perchè esprime un momento di impeto amoroso, la possenza di Plutone colla raffigurazione perfetta dell'anatomia della forza; dopotutto le doti di Bernini non sono in discussione,poichè la sua mano nell'uso dello scalpello non è seconda neanche a Michelangelo.Entrambi hanno inciso nel marmo dei particolari che quasi appartengono al cesello.Questa statua mi fa ragionare ancora sulla forza dell'attrazione che non ragiona,quando mi soffermo sulla figura femminile. Proserpina sarà anche un bel colpo d'occhio, ma non credo che un Poseidone dei giorni nostri sarebbe entrato nella mitologia per un atto del genere.Se si guarda con attenzione la parte che tu descrivi, la coscia afferrata di lei ti mostra la bellezza stantia di una donna appassita, flaccida, un gluteo molliccio sul quale si aggrappa la mano di lui e dove si vede, forse meglio di ogni altro particolare, la bravura dello scultore che proprio evidenzia la cosa. Per l'epoca la bellezza di Proserpina era un canone, come lo sono ora i nudi esposti dovunque sui social. E' stata proprio l'arte nella pittura e nella scultura a tramandarci la conoscenza di questi particolari, che mai avremmo conosciuto prima dell'avvento della fotografia.A quelle immagini possiamo credere senza ombra di dubbio, mentre la modernissima tecnologia del ritocco fotografico oggi può benissimo indurci al dubbio anche davanti ad una foto mozzafiato. E' stato un piacere questo post, magnifico nell'esposizione che ne hai fatto, gradevole da commentare per quanto amo l'arte, modestamente ,senza pretese. Buon pomeriggio,che sia un Venerdi Santo di buone riflessioni..
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 02/04/21 alle 17:58 via WEB
Grazie, pregiato e completo commento. Sapevo di solleticare il tuo interesse e ho provato a mettere su come spesso mi accade, due soggetti molto lontani tra loro. Entrambi mi hanno colpito: ho incrociato la foto su FB e mi ha molto colpito questa statua che conoscevo, nel suo dettaglio più vistoso perché posto in primo piano. Poi, passando a ben altro, ho letto di quella frase detta da Camilleri e così, d'impulso ho associato la statua e l'aforisma. il resto è ciò che abbia messo insieme pensando alle due espressioni: una marmorea e l'altra dialettica. Alla fine, ciò che ne sia venuto fuori....è stato soggetto da parte mia a una comune associazione di idee e niente di più. Grazie e bella serata Giovanna.
(Rispondi)
 
mariateresa.savino
mariateresa.savino il 02/04/21 alle 15:35 via WEB
La frase di Camilleri potrebbe, forse, voler significare che in presenza di amore, la passione deve farsi da parte o deve attendere che l'amore si esaurisca? Ho azzardato una risposta, ma non ne sono del tutto convinta. Quanto all'Opera d'arte del Bernini, la ritengo troppo affollata di particolari di stile barocco ( vedi, per esempio,i molteplici e intricati ricci della barba di Plutone).Il mito simboleggia proprio la violenza, senza amore, di una insana passione, la sopraffazione della forza bruta a nocumento di una giovinetta innocente,che si dibatte disperata nel gesto inefficace di afferrargli i capelli.Quella statua che racconta un antico mito, ben potrebbe, ancora oggi, simbloleggiare la violenza dell'uomo ai danni della donna.La Proserpina del mito uscirà dall'oltretomba dove Plutone l'ha condotta solo per alcuni mesi dell'anno, per intercessione di Giove ed insistenza della madre Cerere che,per il dolore,non si cura più di far rifiorire la natura.Secondo il mito, dunque, il ritorno di Proserpina dalla madre,coincide con la ripresa dell'attività creativa della dea e,dunque, con la primavera. Con una fava, Carlo, hai preso due piccioni.Veramente bravo! Che te posseno... Buona pennichella.
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monellaccio19
monellaccio19 il 02/04/21 alle 18:04 via WEB
Beh, ogni tanto qualcosa riesco a metterla insieme. Questo genere di scelta non fa parte del mio solito bagaglio. Quando scrivo sono molto istintivo, metto insieme periodi e frasi, idee ed elaborazioni spontanee che vanno da sole. Ecco, questo post è nato così: due input uno dietro l'altro e un associare pensieri sparsi che aspettavano solo di essere raccolti. Grazie cara, apprezzo molto il tuo commento e chissà quando mi ricapiterà di fare il poliedrico nelle mie proposte da blogger. Buona sera Mariateresa.
(Rispondi)
 
Spiky03
Spiky03 il 02/04/21 alle 18:49 via WEB
Quest'opera d'arte, solo guardandola suscita intensa emozione. Forza fisica e forza mentale, un contrasto appassionante e commovente. Se solo penso che Bernini sia riuscito da un pezzo di marmo a provocare sentimenti del genere è davvero inebriante... Buona serata monel:)
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monellaccio19
monellaccio19 il 02/04/21 alle 18:56 via WEB
Ben detto: è un dettaglio sul quale mi sono soffermato perché ho elaborato il tuo stesso pensiero. Esprimersi e manifestare attraverso un pezzo di marmo, sentimenti, passioni e comportamenti umani, è stata un'impresa sublime. Da rimanere a bocca aperta e dire: "Ma che ho mai fatto io nella mia vita?". Buona sera mia cara Spiky.
(Rispondi)
 
surfinia60
surfinia60 il 02/04/21 alle 19:40 via WEB
Essendo del tutto digiuna di arte, con mio rammarico, ma anche di Camilleri (ebbene sì, non ho mai guardato Montalbano) ti posso offrire solo una mia impressione. Chiamalo 'ratto' chiamalo 'stupro' sempre di violenza su una donna si tratta. E se Montalbano ritiene che la ragione latiti in amore, ciò non giustifica mai l' uso della forza di fronte ad un 'no' chiaro da parte di una donna.
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monellaccio19
monellaccio19 il 02/04/21 alle 19:59 via WEB
E a prescindere dall'arte e da Camilleri, il tuo commento è pregnante, legittimo e basato su un aspetto interessante se badiamo ai nostri tempi. In fondo questo ratto mitologico, altro non è che una aberrante attentato a una donna, un rapimento non giustificato e dettato dall'improvvido e avido senso di possesso del dio Platone. Non è consenziente la poverina, subisce, si difende come può e vorrebbe liberarsi dalla morsa possente. E' violenza bella e buona, aggravata dalla prepotenza olimpica degli dei che al loro tempo, facevano i gradassi e imponevano le loro disgraziate scelte, i loro capricci e le loro curiose bravate. Hai puntato in una direzione giusta e l'hai distolta dal suo contesto, per immergerla al nostro vivere attuale. Grazie Surfy, buona serata.
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ambradistelle
ambradistelle il 02/04/21 alle 20:26 via WEB
Buona cena...buona serata e buonanotte!! Baci!
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monellaccio19
monellaccio19 il 03/04/21 alle 07:54 via WEB
Sereno sabato santo mia cara Tina. Ti abbraccio.
(Rispondi)
 
licsi35pe
licsi35pe il 03/04/21 alle 04:48 via WEB
Resto muta davanti alla bellezza di questa scultura meravigliosa, sul come il Bernini abia saputo infondere in un blocco di marmo bianco tale vitalità, quel senso di rivolta di Proserpina, il voglioso amore di possesso da parte di Plutone di averla sua regina, rapendola in modo così violento, usando di una ragione ben presente, ossessiva . Un sorprendermi come l'artista abbia saputo dare di ogni movimento mollezza delle carni così come forza di muscoli mirata a trattenere la povera riluttante Proserpina. Un genio, il Bernini, non saprei come altrimenrti considerare la sua opera imponenete. Adoro questo tuo post, Carlo, non sono unoSgarbi ma so valutare un grande capolavoro. Buona giornata..*_*
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 03/04/21 alle 07:58 via WEB
Ha sempre colpito anche me questo capolavoro. I particolari sono un pugno nello stomaco per quanto siano oltre la realtà! Ci si sente coinvolti, come se fossimo anche noi parte della scultura. Hai visto con il "cuore" mia cara e non è facile farsi travolgere in tal guisa. Grazie. Buon sabato santo Licia.
(Rispondi)
 
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