CARICO A CHIACCHIERE

La notizia è passata quasi inosservata, credo che pochi abbiano letto e pochi siano interessati, visto che sono le vetture, quelle auto che filano sui rettilinei delle più grandi piste da corsa presenti su tutto il pianeta, a interessare gli appassionati. Ferrari, il noto cavallino nero su fondo giallo, logo delle più prestigiose auto al mondo nate e prodotte in Italia, è il nostro fiore all'occhiello e punto focale del nostro orgoglio nazionale. Ebbene dopo otto mesi di controlli accurati, dettagliati e profondi accertamenti da parte della società PwC, la casa di Maranello ha ottenuto dalla fondazione svizzera Equal Salary la certificazione, secondo schemi riconosciuti della Comunità Europea, che conferma la parità di retribuzione tra maschi e donne. Nessuna distinzione a parità di compiti, nessun divario compensativo e assoluto rispetto delle potenzialità e delle meritocrazie tra i dipendenti della casa modenese. Una conquista che etichetta la Ferrari come prima azienda italiana a rispettare gli impegni operativi della sua forza lavoro e lo sviluppo professionale di ciascuno lavoratore. Un traguardo che merita di essere segnalato, una etichetta che spetta di diritto a chi abbia sempre rispettato l'ambiente di lavoro pronto all'inclusione e rispettoso delle differenze. La certificazione ottenuta ha esaltato la direzione della casa automobilistica, nella persona dell' AD Camilleri, si è espressa compiaciuta e pronta: "Non era in gioco solo la parità e l'eguaglianza di genere, ma era importante tenere ben saldo quel pilastro centrale per attrarre, formare e sviluppare i migliori talenti del nostro paese. Questo ci fa ben sperare su una costante crescita e tanta innovazione nel lungo periodo". Ora Ferrari è tra le grandi aziende europee a mantenere parità assoluta tra i propri collaboratori e diversità di stipendi e/o salari, resteranno solo un cattivo ricordo. Vi ricordo che la revisione eseguita, è stata capillare e metodica, nulla è stato lasciato al caso e inoltre, i dipendenti hanno risposto in forma anonima, a questionari personali perché si potessero rilevare inclinazioni, propensioni e scelte professionali. Insomma, un piccolo segno per il nostro paese che conta tante eccellenze e che superando questo divario ormai anacronistico, metterebbe tutti su un livello professionale giusto ed egualitario. Ciò che conta è l'inclusione e la diversità di esprimersi nel proprio lavoro. Grande Ferrari!