CARICO A CHIACCHIERE

Comincia  a dare fastidio quest'occhio inesorabilmente perverso: mette a disagio e con l'insistenza tipica di chi voglia curiosare senza limiti di spazio e tempo, è divenuto ossessionante. Ormai avvertiamo lo sguardo fisso e penetrante in ogni momento, in ogni occasione, lui c'è! Godiamo e non rigettiamo la perfida tecnologia che pian piano con "delicazzitudine", ci sta portando sull'orlo di un profondo baratro per poi darci una bella pacca sulla spalla dicendoci: "Beh? Come va?". Manco il tempo di rispondergli e siamo già in caduta libera verso il basso. Potenza della pacca e dell'avvenente digitalizzazione che canta come una sirena, ci accarezza con le pinne e ci ammazza con una pacca...amichevole! Non faccio l'elenco delle app e degli strumenti che possono arricchire ogni apparecchio: dal classico Iphone, al PC o altre diavolerie che possiamo portare con noi, siamo sotto scacco. Orbene tra quelli che in questo periodo stanno andando alla grande ottenendo grande successo, sono quelli prodotti dalla FitBit: azienda americana che sin dalla sua fondazione avvenuta nel 2007, si è prodigata per immettere sul mercato apparecchi che sembrano orologi da polso (e lo sono anche), ma offrono inoltre una serie di servizi e prestazioni molto utili e interessanti. Tracciatori di attività, misurano una serie di dati: dalla qualità del sonno, al numero di passi che si compiono durante una passeggiata o durante lo joggin, salire e sapere quanti gradini abbiamo pestato e tanto altro ancora. Dal primo novembre di quest'anno, la FitBit è proprietà della Google che l'ha acquistata per soli 2.1 miliardi di dollari. E certo, ora che Google è proprietaria si è scatenata la ricerca per ampliare le funzioni: chessò, quante gocce d'acqua in tre ore, cadono da un rubinetto che perde? Il geniale orpello è capace di riferircelo. Una giornalista invece, involontariamente e per puro caso ha scoperto che il fidanzato la tradiva! Lei riponeva la massima fiducia in lui, lui altrettanto e sui loro apparecchietti al polso, avevano il loro bravo fitbit, inoltre, un'app li teneva collegati l'una all'altro. Una notte, alle ore quattro per essere precisi, la signorina ha notato che l'applicazione le segnalava che l'amato ragazzo, svolgesse pressante attività! La ragazza ci ha pensato su e ha tratto qualche conclusione: il suo lui non amava dedicarsi allo sport, a quell'ora pazzesca non era con lei e il picco trasmesso via app, era molto elevato. Conclusione e domanda legittima: "Che kakkio stava facendo alle quattro di mattina il suo fidanzato?". Aspettate, mo' ve lo dico io che vado a naso: "Stava scopando come un matto e io per dirlo a priori ho studiato, ho preso un titolo di studio e ne sono certo!". Scoperto il tradimento, si sono lasciati e via , ognuno con il suo FitBit!!! Allora e concludo, abbiamo veramente bisogno che quell'occhio perverso sia lì a spiarci in maniera elegante e "perculandoci" come se appartenessimo alla nota famiglia Cretinetti? E poi frega a qualcuno sapere quanti gradini si salgono per arrivare a casa? Conoscere i passi che si fanno quando si entra alla Coop e se ne esce dopo cinque ora di shopping sfrenato? Andiamo su, va bene la tecnologia, ma perché renderci difficile la vita?