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« GENIALE...TRANNE L'ALGORITMOVECCHIO E' CHI MUORE »

LA PIETRA: IL DETTAGLIO CHE FA LA PUGLIA

Post n°3072 pubblicato il 30 Novembre 2018 da monellaccio19
 

Risultati immagini per muretto a secco puglia

 

"Una relazione armoniosa fra l'uomo e la natura, le strutture a secco sono sempre fatte in perfetta armonia con l'ambiente e la tecnica esemplifica una relazione armoniosa fra l'uomo e la natura". L'Unesco ha finalmente riconosciuto i "muretti a secco", patrimonio dell'umanità.  Meritato riconoscimento per una opera d'arte semplicissima nella costituzione, ma difficile nella realizzazione. I muri sono presenti in molte zone d'Italia, specie al sud, vi sono antichi muretti tirati su dai Messapi, quindi parliamo di opere millenarie. Poche nazioni hanno avanzato la richiesta per il riconoscimento di questi muri particolari: oltre l'Italia, si sono fatte avanti la Spagna, la Croazia, la Francia, la Slovenia, la Grecia, Cipro e anche la Svizzera (???). La Puglia è una delle regioni più ricche di muretti a secco, chi sapeva costruirli a regola d'arte, doveva saper usare le pietre giuste per metterle una sull'altra e servirsi solo di terra secca per mantenere stabile tutto il muretto che serviva non solo a recintare le proprietà terriere, ma anche a confinare gli appezzamenti, a limitare le strade di campagna e a trattenere il lento ma inesorabile degrado dei terreni agricoli. Non solo quindi mettere pietre l'una sull'altra, ma trovare sempre gli incastri giusti, era la peculiare tecnica dei "paretari", cioè di coloro che nella vita hanno fatto questo mestiere con passione e dedizione. Purtroppo in Puglia, dei vecchi maestri non c'è rimasto quasi nessuno e i giovani non hanno voluto imparare l'antica arte che oggi renderebbe parecchio: ci sono molte richieste, in tanti sono pronti a pagare bene il lavoro, ma sono rimasti in pochi a saperlo fare e sorprendentemente sono albanesi. Vi sembrerà strano, ma albanesi presenti oggi sul territorio da oltre venti anni, sono i maestri attuali e oltre a costruire i muri, cercano di insegnare ai pochi giovani che vogliono lavorare e restare nella loro terra con un buon mestiere tra le mani. Nel Salento forse ci sono ancora anziani italiani capaci di fare qualcosa, altri invece sugli 80/90 anni, non se la sentono nemmeno di insegnare. Va così e ora più che mai, l'arte va difesa e i muri non possiamo perderli. In coincidenza con i muri a secco, ve lo dico per dovere di cronaca, anche la musica reggae è stata etichettata dall'UNESCO come patrimonio dell'Umanità: "Ritenuto un bene immateriale, viene riconosciuto il suo contributo al dibattito internazionale su questioni di ingiustizia, resistenza, amore e umanità". Si allarga sempre più l'orizzonte nell'assegnare queste priorità, non può che farci piacere e la "cultura" ringrazia. 

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
ALDO il 30/11/18 alle 10:02 via WEB
Esatto! l' “Arte dei muretti a secco” nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell'umanità dall'Unesco. E' un giusto riconoscimento a una tradizione che in Italia unisce da nord a sud la Valtellina e la Costiera amalfitana, Pantelleria con le Cinque terre e in Puglia il Salento e la Valle d'Itria, realizzata e conservata nel tempo grazie al lavoro di generazioni di agricoltori impegnati nella lotta al dissesto idrogeologico provocato da frane, alluvioni o valanghe.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/11/18 alle 12:09 via WEB
Lessi a suo tempo che v'era stata un richiesta ufficiale dalla Puglia e da altre regioni. Ora finalmente il riconoscimento ufficiale. La mia terra non è unica con i suoi muri a secco, ne abbiano tanti che durano da millenni, sono una caratteristica paesaggistica e resteranno là a ricordarci come la pietra è una delle ricchezze della nostra terra: La pietra di Trani e le pietre salentine sono il nostro orgoglio.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ALDO il 30/11/18 alle 10:52 via WEB
E' un post scritto benissimo, originale e importante per la riflessione di ciascuno di noi. Peccato che la società di massa non voglia cultura, ma gossip possibilmente corredato da foto di glutei e di mammelle.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/11/18 alle 12:15 via WEB
Avevo scritto il post ieri sera e stamane mi sono imbattuto su un articolo pubblicato sul "FOGLIO". Ti riporto un passo molto significativo e interessante: " "È la rivincita delle mani sulla betoniera, della sapienza antica e povera sulle architetture multipiano e high tech”. Firmato Antonello Caporale, su Facebook. Citato perché serve, in poche righe, a spiegare il disastro definitivo dell’Italia, espressione geografica annichilita dal populismo culturale e dalla decrescita infelice che si merita il ministro Toninelli. Tema: “L’arte dei muretti a secco”. La parte seria è questa: l’Unesco ha iscritto nella “lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità” i muretti a secco".
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ALDO il 30/11/18 alle 11:12 via WEB
Vedo in questo istante che è morto Sandro Mayer, il giornalista aveva 77 anni ed era uno dei più famosi giornalisti italiani, direttore del settimanale «DiPiù» (Cairo Editore) e presenza fissa nel programma di Raiuno «Ballando con le stelle» al fianco di Milly Carlucci nel ruolo di opinionista
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/11/18 alle 12:17 via WEB
Sì ho letto e mi dispiace! Non era tra i miei favoriti, ormai poteva dirigere solo giornalini di gossip e con quel suo sciocco parrucchino era ridicolo. Senza poteva stare molto meglio. Requiem and RIP.
(Rispondi)
 
divinacreatura59
divinacreatura59 il 30/11/18 alle 13:19 via WEB
Vecchi mestieri dimenticati ma a quanto ancora in voga.Molto strano che oggi i maestri siano albanesi,sono sorpresa su un'arte che era nostra.Per quanto riguarda il riconoscimento da parte dell'UNESCO del valore della musica reggae ne sono contenta e credo anche il grande Bob Marley grande esponente di questo genere musicale.Grande maestro e grande uomo.Buona giornata amico mio e un kissotto da Divy:)
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/11/18 alle 17:02 via WEB
Sì, sono albanesi che vivono in Puglia da moltissimi anni e che nel tempo, hanno imparato dai vecchi maestri pugliesi. Oggi sono loro nella maggior parte dei casi a mettere mano ai muretti a secco, i nostri giovani, raramente accettano il tipo di lavoro manuale e nemmeno quelli che hanno un familiare paretaro, hanno preso in considerazione di imparare il mestiere. Ciao Divy, buona sera e un bacione.
(Rispondi)
 
mariateresa.savino
mariateresa.savino il 30/11/18 alle 14:59 via WEB
Sì, la Cultura ringrazia. Soddisfatti, noi Pugliesi, di questo riconoscimento. Di muretti a secco, nel nostro territorio ne abbiamo tanti e nella mia provincia sono presenti, numerosi e suggestivi, nelle zone più montuose del Gargano e nella Valle dello Starale (siti di S. Marco in Lamis e di S. Govanni Rotondo). Quante volte, d'estate, ospite villeggiante con la mia famiglia a Borgo Celano, dove ci si difende dal caldo afoso del nostro Tavoliere,godendo di un'arietta ricca di ossigeno e sempre fresca, mi son fermata a leggere per ore, seduta su qualcuno dei numerosi muretti a secco che "adornano" la zona poco fuori dell'abitato... Ricordi che ho riportato anche in una mia poesia scritta in quel tempo, in un certo qual modo felice. Buon pomeriggio, Carlo e grazie per la gratificante notizia.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/11/18 alle 17:05 via WEB
Beh, abbiamo avuto tutti la possibilità di toccare con mano i nostri muretti a a secco! Vuoi per sedercisi su, vuoi per nascondersi quando si giocava in campagna, vuoi per cacciare e inseguire le lucertole, vuoi per le scampagnate innumerevoli in campagna da parenti e/o amici, un muretto a secco era sempre a portata di vista!!!! Una piacevole serata MT.
(Rispondi)
 
ambradistelle
ambradistelle il 30/11/18 alle 16:16 via WEB
Anche da me i muretti a secco si vedono spesso!! Buona serata e sereno fine settimana!
Ti abbraccio...
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/11/18 alle 17:06 via WEB
Ci sono molte zone in Italia dove sono presenti i muretti a secco! Bella serata a te Tina,. kissete.
(Rispondi)
 
nina.monamour
nina.monamour il 30/11/18 alle 17:19 via WEB
Conosco bene la Puglia e la pietra è quel "dettaglio" che si nota ovunque, il muretto a secco poi racconta tutta la genialità e la fatica, la precisione e la bellezza del lavoro dell'uomo. Nel tempo è rimasta una tecnica di divisione nelle campagne ancora valida e bellissima, che diventa paesaggio come i trulli, le grotte, le bellezze disseminate in ogni angolo. Credo che la Regione Puglia, con alcune misure, sta rilanciando l'arte dei muretti a secco, in modo da riprendere e tramandare una vecchia tradizione dell'agricoltura regionale. Questa opportunità non va persa, perché ottenere questo riconoscimento renderebbe sempre più spendibile il marchio-Puglia nella competizione internazionale del turismo. Non a caso, i Paesi che hanno presentato la loro candidatura, tranne la Svizzera, hanno il cuore nel Mediterraneo, mare di incroci che attira milioni di turisti. Un sorriso, buon pomeriggio Carlé.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/11/18 alle 17:25 via WEB
Sai? Mi chiedevo che ci azzeccasse la Svizzera! Non ho mai notato da loro, muretti a secco!!!! Non la conosco come le mie tasche, sono stato due/tre volte ma di muretti, mai notati. Comunque dici bene: patrimonio che va salvato, conservato perché storia e cultura si intrecciano per mantenere i rapporti con il passato. Peccato che da noi purtroppo non ci sia molta gente che lavori sui muretti, i maestri anziani ormai sono alla fine e non lavorano più. Qualche albanese trapiantato ha voluto imparare l'arte e oggi, grazie a loro, possiamo mantenere la tradizione. Bella serata Nina.
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e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 30/11/18 alle 18:54 via WEB
Ed è doveroso valorizzare queste piccole opere d'arte percè quegli incastri così precisi che resistono al tempo sono arte. In un paesino del Trentino , Villazzano, addirittura c'è una sorta di scuola che insegnerebbe a diventare maestri di muri a secco e a mantenere quelli che già esistono.
Applaudo all'iniziativa e ti auguro una bella serata, ciao Carlo :)
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 30/11/18 alle 19:03 via WEB
E meno male che su abbiano questa grande opportunità. Noi giù in Puglia non siamo messi bene, gli anziani, avanti negli anni e vecchi maestri, ormai non hanno forza e passione per insegnare, i giovani partono e non ne vogliono sapere di continuare l'arte tramandata.. Restano gli albanesi e qualche italiano ancora: insegnano ai pochi volenterosi e lavorano quando sono chiamati. Buona sera e buon w.e. Elena.
(Rispondi)
 
SEMPLICE.E.DOLCE
SEMPLICE.E.DOLCE il 30/11/18 alle 22:19 via WEB
ciao Carlo anche a Genova ci sono molti albanesi ed anche molto apprezzati per i loro lavori detto poi dai genovesi liguri che insomma anche noi meridionali abbiamo avuto qualche difficoltà per essere accettati ma questa è storia ormai ...una Dolcissima serata sempre con la Pace nel Cuore e nell'Anima buon weekend buon relax ... buon tutto ahahahahah^_^....
Lucy
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 01/12/18 alle 07:58 via WEB
Beh, almeno qualcuno che prenda il posto dei nostri giovani che non vogliono fare più certi lavori manuali. I vecchi hanno difficoltà a tramandare la loro arte e i loro mestieri, quindi i vecchi artigiani e affini, muoiono senza poter insegnare ad altri il loro sapere.
(Rispondi)
 
SEMPLICE.E.DOLCE
SEMPLICE.E.DOLCE il 30/11/18 alle 22:19 via WEB
appena posso cambio il post ^_________^
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 01/12/18 alle 07:59 via WEB
Mi raccomando.....non sto più nella pelle!!!! Sono uscito a far un giro, poi rientro e spero di trovare un nuovo post. AhAhAhAhAh!!!!!!! Ciao monella, buona giornata a te e sereno w.e.
(Rispondi)
 
lascrivana
lascrivana il 01/12/18 alle 03:55 via WEB
Mestieri che si eseguono sotto il sole cocente. Qui da noi non sembra che ci siano delle richieste. Magari sarà un mestiere limitato in poche zone d'Italia. Buongiorno Carlo
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 01/12/18 alle 08:01 via WEB
Infatti, non fanno la coda coloro che vogliono imparare! Sempre più difficile passare questo tipo di testimone ai giovani che preferiscono fare altri lavori!!!!! Buon w.e. cara Laura.
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