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LA NAVE DI...TROIA

Post n°2584 pubblicato il 03 Novembre 2017 da monellaccio19
 


Risultati immagini per cavallo di troia

 

La storia non finisce mai: per il rapporto che abbiamo con essa, non si finisce mai di scoprire, di scavare, di leggere vecchie pergamene, vecchie carte, interpretando segni e dettagli che aiutino gli studiosi a cercare la verità, accertare cause e ragioni per cui un corso storico che ci trasciniamo dietro da anni, cambi dopo millenni grazie all'impegno di uno studioso tenace. La piramide di Cheope, millenaria testimonianza dell'antica civiltà egizia, grazie alla tecnologia che ci aiuta nel terzo millennio, è stata radiografata con un nuovo sistema: con l'aiuto di particelle elementari dette muoni e provenienti da raggi cosmici, si è proceduto con una tecnica rivoluzionaria a radiografare la celebre piramide. Ovvero, una introspezione che alla fine ha mostrato un stanza segreta di cui, dopo migliaia di anni, tra scavi e studi, nessuno aveva mai trovato tracce. Impresa futura degli archeologici, sarà arrivare a questo vano lungo 30 metri e scoprire la ragione del suo posizionamento e  la sua funzione precisa. Nella attesa che la storia si arricchisca, come sempre del resto, di nuovi e interessanti particolari che contribuiscano alla definizione delle scoperte, un prof francese ma con un nome italianissimo, ci conferma un dubbio che esisteva da un bel po', solo che nessuno mai era arrivato dove il nostro Francesco Tiboni sia arrivato oggi:  il noto, famoso e amico di tante nostre fantasie, il cavallo di Troia, non era un cavallo generato e costruito da Ulisse, uomo dal "multiforme ingegno" e dai suoi compagni greci, ma una bella grande nave da guerra (costruita su un modello fenicio) detta "Hippos" per la sua evidente polena rappresentata da una testa equina. Hippos appunto, pare sia la parola greca che al momento delle traduzioni omeriche succedute nel tempo, hanno indotto al pensiero unico del cavallo donato (non ridete) ai troiani dopo anni e anni di assedio. Il "qui pro quo" ora evidenziato dalle ricerche, conferma il dono, conferma l'esistenza di questa nave adattata per portarla su ruote davanti alle mura di Troia. Quindi una libera interpretazione errata nel tempo, attribuibile tra gli altri, anche ad Omero che scriveva hippos (in greco cavallo) e il magico Virgilio che da grande immenso poeta, scomponeva le carte in tavola prendendo da Omero la "storia" del cavallo e facendola sua ben conscio che potesse essere una nave. Lo  "scontro malefico" quindi è tra i due mostri sacri Omero e Virgilio, il primo un grande storico che si preoccupava di riportare fatti certi, avvenimenti che non lasciassero molto spazio alla fantasia del cantore greco. Virgilio invece, era il poeta e  come tale doveva istintivamente affascinare con il  suo  capolavoro "Eneide" il lettore latino. Una sostanziale differenza tuttavia tra il vano segreto della piramide di Cheope e la "Nave di Troia": non siamo interessati più di tanto a questa notizia del nuovo vano nella piramide; al contrario, dopo generazioni e generazioni, dopo millenni, la nostra convinzione e il nostro sapere, errato o meno, saranno legati e affezionati al  mitico "Cavallo di Troia". Lasciateci con Virgilio e la sua fervida fantasia, ci ha affascinato sin dalla notte dei tempi e a tale descrizione vogliamo credere. Lui nella sua Eneide, ha ritenuto più interessante indicare un cavallo al posto di una nave. E non si sbagliava. 

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
ALDO il 03/11/17 alle 10:02 via WEB
Il cavallo di Troia in realtà era una nave. La scoperta di un archeologo italiano: "L'equivoco per un errore di traduzione". BENE! Timeo Danaos et dona ferentes – Temo i Greci anche quando portano doni. (Frase, che oggi è attualissima, detta da Lacoonte agli abitanti di Troia nel tentativo di convincerli che il cavallo di legno lasciato dai greci non è un dono votivo a Minerva, ma un tranello escogitato dall’astuto Ulisse). Quanti cavalli di troia ci sono oggi in Sicilia per le elezioni di domenica e a Roma... Sembrano doni...
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monellaccio19
monellaccio19 il 03/11/17 alle 17:50 via WEB
Allegoria perfettta caro Aldo. Il cavallo di Troia nel lungo tempo, sempre per allegoriche comparazioni, ha signficato ed esaltato l'intelligenza umana, il trucco insospettabile, la genialità di chi vuol sorprendere. Quindi dopo millenni trascorsi con questo "segno" unico e signifcactivo, lasciate le cose come erano: ci sta bene così.
(Rispondi)
 
divinacreatura59
divinacreatura59 il 03/11/17 alle 10:53 via WEB
Io preferisco pensare che sia stato il cavallo di Troia e non una nave...me ne vado all'antica.Buon fine settimana Carlè e stammi bene...smackkkkkkkk
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monellaccio19
monellaccio19 il 03/11/17 alle 17:51 via WEB
Lo proferiamo tutti mia cara, anche noi ce ne andiamo all'antica!!!! AhAhAhAhAh!!!! Un bacione Divy, abbi una lieta serata.
(Rispondi)
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 03/11/17 alle 11:55 via WEB
La conoscenza ha anche la capacità di indurre nella contaminazione del mito.Lasciamo riposare in pace Zeus nella splendida Acropoli..
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 03/11/17 alle 17:53 via WEB
...gisuto, e non toglieteci il cavallo di Troia, allegorica figura che spesso e volentieri, usiamo nel nostro linguaggio corrente.
(Rispondi)
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 03/11/17 alle 11:56 via WEB
Un buon fine settimana mio caro Mon...
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 03/11/17 alle 17:53 via WEB
Trascorri un piacevolissimo w.e. Patty.
(Rispondi)
 
mariateresa.savino
mariateresa.savino il 03/11/17 alle 13:20 via WEB
Inneggiamo ad entrambi, Omero e Viegilio, che tanta parte hanno avuto nella nostra formazione scolastica e che, cantori di verità e poesia, abbiamo tanto amato. D'altro canto, le scoperte scientifiche e archeologiche, con l'ausilio di tecnologie sempre più raffinate, non finiranno mai di stupirci. Buon pranzo, Carlo.
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monellaccio19
monellaccio19 il 03/11/17 alle 17:58 via WEB
Il bello è che la storia delle trascrizioni avvenute nel tempo, solo per intuito, magari si capiva che un cavallo potesse essere strano in quel determinato impiego. Ma come ho detto, Omero, scrivendo nella sua lingua "hippos" non sbagliava. Infine la garanzia l'ha fornita Virgilio che conosceva benissimo il greco e accertandosi del vero intento di Omero, ha pensato bene che cavallo fosse più affascinante e attizzante di nave. Bella serata MT.
(Rispondi)
 
g1b9
g1b9 il 03/11/17 alle 16:17 via WEB
Bei tempi quelli in cui ci deliziavamo sui banchi di scuola con l'Iliade e l'Eneide, due opere che, in periodi diversi ,descrivono il susseguirsi di eventi mitologici o storici, questo non è dato sapere con certezza, tuttavia la storia dell' araba fenice. Dalle ceneri di un regno alle fondamenta di un impero, la nostra storia. Poca importanza ha per me che cosa fosse davvero il cavallo di Troia. Hippos= cavallo, che fosse su ruote o polena di nave poco conta. Interessante la scoperta sulla piramide di Cheope. Mi chiedo come faranno ad entrare, se solo per arrivare alla stanza più interna , oggi, bisogna strisciare a pancia in giù per molti metri, senza danneggiare quello che esiste ora.
Ciao Carlo, buona serata!
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 03/11/17 alle 18:06 via WEB
Andando per ordine: per dirimere la questione sul cavallo, è meglio che si lasci tutto invariato: ci piace credere che fosse un cavallo, come Virgilio, al suo tempo, preferì lasciare cavallo anche se fosse convinto che fosse una nave. "...Stremati dalla guerra e respinti dai fati, i capi dei Danai, trascorsi ormai tanti anni, per divina arte di Pallade costruiscono un cavallo a misura di monte e ne intessono i fianchi di abete; simulano un voto per il ritorno, la fama si sparge. Qui rinchiudono di frodo nel fianco oscuro prescelti corpi di eroi designati a sorte, e le vaste profonde caverne del ventre riempiono d’uomini armati. Pensa se avesse scritto nave...l'effetto non sarebbe stato uguale. Virgilio come tutti i bravi poeti, sapeva cosa scriveva!!!! Per quanto riguarda la galleria (vano) sotto o nella piramide di Cheope già la si conosceva solo che non sono mai riusciti a capire come ci si potesse arrivare. Ora la tecnologia ha aiutato per studiare il modo e i termini per arrivarci. Pazienza e la tua pungente curiosità sara soddisfatta! Bella serata mia cara Giovanna.
(Rispondi)
 
nina.monamour
nina.monamour il 03/11/17 alle 18:28 via WEB
La memoria di una studentessa liceale come me se non inganna, il cavallo era pieno di soldati greci, tra cui Odisseo e Neottolemo, il figlio di Achille. Quando i troiani lo portarono dentro le mura, i soldati aspettarono che facesse notte e con tutta comodità uscirono per mettere a ferro e fuoco la città. Così, grazie all'astuzia, cadde la resistenza di una città assediata per un decennio. Re Priamo fu ucciso dal figlio di Achille, Elena riportata al marito, Menelao. Tra i pochi a salvarsi fra i troiani fu Enea, destinato ad approdare nel Lazio e diventare capostipide della stirpe dell'Urbe. Ora esce che è o meglio (era) una nave da guerra? Ma..
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monellaccio19
monellaccio19 il 03/11/17 alle 18:37 via WEB
In verità, la storia della nave non è una primizia. Da tempo gli studiosi si sono cimentati per trovare il bandolo della matassa. Ora il nostro Tiboni esperto archeologo e storico, conferma il lapalissiano equivoco nato a causa dei traduttori dal greco nel lungo tempo. Hippos è il termine maledetto su cui si sia costruito l'equivoco. Comunque, ci lascino il cavallo, a noi tutti sta benissimo. Buona serata mia cara Nina.
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