Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
scampoli, ritagli, frizzi e...lazzi

Area personale

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
Citazioni nei Blog Amici: 176
 

Ultime visite al Blog

monellaccio19OgniGiornoRingraziocassetta2gianor1monellaccio_19Vince198elyravDoNnA.Ssurfinia60hesse_fSono44gattinfilax6.2sebaro58presidente65harryhallerhes
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

 

« VIVI O MORTI SIAMO SEMPR...CARO LIBERO TI SCRIVO... »

TAR: CORSA AD OSTACOLI

Post n°2471 pubblicato il 05 Settembre 2017 da monellaccio19
 

Risultati immagini per tar del lazio ricorsi

 

I TAR (Tribunali Amministrativi Regionali) nascono agli inizi degli anni settanta nel contesto delle Regioni: sono tribunali che si occupano dei problemi che riguardano i cittadini e la propria regione. Però, in caso di tematiche riferite ad una regione, ma sollevate su questioni che riguardano tutto lo stato, allora l'unico TAR competente per tutti, è quello del Lazio. Già l'istituzione  di codeste sedi giudiziarie/amministrative, fu una iattura unica: servivano e servono a creare posti di lavoro referenziali e compiacenti. Sono (all'italiana) un modo come un altro, per entrare in quel giro perverso che solo noi vantiamo al mondo: il famoso vicolo cieco, ossia, un pezzetto di strada dove si attirano le buone intenzioni...per soffocarle! Orbene, tutti si chiedono perché il TAR del Lazio si sia occupato del problema sorto in Lombardia, precisamente alla "Università Statale di Milano"? Perché è entrate nel merito del "numero chiuso" deciso per le facoltà umanistiche? Troppi iscrizioni per queste discipline e non essendo in grado di assicurare a tutti il dovuto, solito e spettante impegno, la "Statale" ha deciso di fermarsi al numero chiuso per evitare sbavature che avrebbero potuto scombinare il lavoro inappuntabile dovuto agli studenti. Non fa una piega, legittima decisione e normale amministrazione. Invece c'è chi si è ribellato (anche in questo caso all'italiana) e si è rivolto al TAR del Lazio e no a quello lombardo, poiché la questione riguarda la laurea, quindi un problema nazionale. Il Tar del Lazio ha esaminato la questione è ha dato ragione ai ricorrenti ritenendo iniqua la decisione di Milano. Tutto da ridere, applicheranno anche le leggi questi signori "togati", ma a naso, a percezione, sono a zero! Se qualcuno si prendesse lo sfizio di contare i NO emessi negli ultimi tempi dai giudici laziali conterebbe molti No e qualche SI. Un continuo bloccare ogni legge, ogni norma e ogni disposizione: basta che si accontentino i ricorrenti. Un sadismo burocratico che ferma di fatto ogni tentativo di realizzare qualcosa: tutto viene bloccato e si deve perdere tempo! Una Università seria che non può bloccare un numero di iscritti per evitare troppe persone in certe facoltà e nel contempo, garantire l'insegnamento regolare e qualitativamente dosato per tutti gli iscritti, non può decidere? Deve rimettersi al TAR del Lazio che magari non sa una mazza della situazione Milanese? Siamo all'incubo, alla spada di Damocle pendente sulla testa di tutti. E non sarebbe ora di eliminare questi tribunali inutili, costosissimi e sempre pronti a creare scompigli in quella torre di Babele che è la nostra burocrazia? Snellire e risparmiare sono verbi sconosciuti nel nostro paese a livello politico e amministrativo. Sveglia, così non si fa l'Italia, la si affossa sempre più!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://gold.libero.it/monellaccio19/trackback.php?msg=13550528

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
g1b9
g1b9 il 05/09/17 alle 17:50 via WEB
Sulla questione dei Tar sono in pieno accordo con te sul fatto che diano quasi sempre ai ricorrenti, non lo sono del tutto sul numero chiuso. Comprendo e lo giustifico per certe facoltà , specialmente scientifiche come Medicina, Farmacia, chimica , fisica e molte altre, facoltà che devono garantire agli alunni docenti che li seguano e laboratori adeguati. Tuttavia anche qui troppi sogni vengono infranti. I test d'ingresso sono un rebus e forse basterebbe un bel colloquio con lo studente e qualche esame di sbarramento subito per sfoltire in modo semplice il numero degli aspiranti. Vietare la libera iscrizione alle facoltà umanistiche, invece, mi sembra davvero ridicolo. Questi studi vengo approcciati spesso per semplice passione, spesso come seconda laurea, non tutti gli studenti certamente hanno l'intenzione di diventare insegnanti. E allora lasciamoli iscrivere. Il fatto che il numero dei laureati sia sempre di gran lunga inferiore al numero di quanti si sono iscritti dimostra che il mio ragionamento non è poi così sbagliato!
Buona serata, caro Carlo!
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 05/09/17 alle 18:49 via WEB
Il giusto atteggiamento sarebbe garantire a tutti una libera scelta e rendere accessibili tutte le facoltà. Ma le risorse sono quelle che sono e dobbiamo stringerci un po' selezionando. "Ora il sullodato Tar scopriamo che ha anche il potere di inficiare la delibera giusta e sacrosanta della Statale meneghina, quella di introdurre i test di ammissione a lettere, praticamente assaltata da giovani scemi che sperano di trovare un lavoro imparando a memoria Dante Alighieri e Alessandro Manzoni. Mentre il mercato del lavoro assorbe solo ingegneri e tecnici specializzati". Lo ha detto Vittorio Feltri, che non è di sinistra e che su questo argomento ha ragione da vendere. Vogliono fare tutti gli insegnati, vogliono studiare le materie umanistiche ma non gliene frega niente, interessa il titolo per poi muoversi nelle solite direzioni: insegnare e così sono diventati da anni. una miriade tale che per gestirli tutti ci doveremo dissanguare ancora.Facciano gli esami di ingresso e dimostrino la loro "passione" per le materie umanistiche, chi merita andrà avanti. Buona serata Giovanna.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ALDO (ADONE) il 05/09/17 alle 18:03 via WEB
Caro Carlo, io sono per il numero chiuso anche perchè gli studenti non sostengono (come in America) l’intero costo della propria istruzione, una buona parte resta a carico della fiscalità generale, cioè di tutti noi. Garantire a tutti il diritto di "provarci" e di iscriversi all’università affidando poi la selezione agli esami significa accettare un numero molto alto di immatricolati con costi inutili ed imponenti e con le università che scoppierebbero
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 05/09/17 alle 18:52 via WEB
Lo sono anch'io, troppi "mestieranti" in giro a caccia di facoltà malleabili per poi non concludere granché. Su, all'amica G1B9, ho riportato uno stralcio di un articolo di Vittorio Faltri. Leggilo, io la penso come lui su questo argomento.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ALDO (ADONE) il 05/09/17 alle 18:34 via WEB
Il ricorso al Tar è diventato un economico ed utilissimo strumento di blocco contro ogni decisione che non fa comodo, penetrando in ogni aspetto della nostra vita legando così le gambe all’Italia. Inoltre, in presenza di un’eterna incertezza, i capitali e le energie umane e professionali fuggono dall’Italia verso luoghi nei quali quest’incertezza non esiste. Non dico che si debba abolire il TAR ma sicuramente bisogna riformarlo.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 05/09/17 alle 18:55 via WEB
Sul TAR stendiamo un velo pietoso: come per le regioni, fu un grande errore istituirle a quelle condizioni. Ugo La Malfa ebbe a confessare ad un collaboratore, uscendo dopo l'<approvazione: "Abbiamo fatto la più grossa cazzata del secolo!". Fatti una idea del merdaio che creammo. Era ben altro lo scopo. E invece, come sempre all'italiana......
(Rispondi)
 
woodenship
woodenship il 05/09/17 alle 19:52 via WEB
Vecchio mio, che dirti?... In Costituzione mi pare che ci sia scritto qualcosa al riguardo del diritto all'istruzione per i cittani.Ora che questo diritto venga gestito come una riffa,visti i test d'ingresso che possono anche arrivare a penalizzare ragazzi di grande intelletto e belle speranze.Dunque,io desidererei metterla così:lo Stato(con la maiuscola)deve impegnarsi a dare adeguata possibilità a tutti,senza rifugiarsi dietro a pretese insufficienze economiche,per blandire i diritti di molti.Troppo semplice prendersela sempre con il Tar o con le leggi e la Costituzione.Prima bisognerebbe davvero garantire il diritto allo studio.Poi cercare il modo di porre una griglia per selezionare chi ha più capacità e volontà.Il resto mi sembra soltanto un modo per raggirare i cittadini,dal momento che si pagano fior di tase per poi non avere nemmeno la possibilità di provarci senza doversi sottoporre alla lotteria.Ma capisco anche le esigenze di uno Stato non più in grado di rivalersi su evasori e corrotti,dunque costretto a ricorrere a simili mezzucci per raggirare i suoi contribuenti...Allora che lo si dica:non si va più èper merito,si vada per lotteria.Mi sembra un modo meno ipocrita e di quelli che piacciono molto di più,visto il prosperare delle finanze pubbliche grazie agli introiti da videopoker ed altre diavolerie concesse un po' per ogni dove.E te lo dico per un semplice motivo:ho un nipote molto intelligente e motivato che è stato escluso da una facoltà per pochissimo e,per questo motivo,è stato costretto ad una odissea da facoltà a facoltà.Ti pare giusto sottoporre i giovani a simili drammatiche ed ipocrite trafile?E poi,i suddetti professoroni di oggi che richiedono il numero chiuso,sono gli stessi che hanno fatto carriera e scuola proprio grazie ai primi anni settanta,quando venne abolito il numero chiuso in tutte le facoltà.Per dare realizzazione al diritto allo studio garantito e universale. Ma ci si dimentica sempre delle cose.Ed invece che protestare per i tagli all'istruzione indiscriminati,questi tizi non trovano di meglio che impedire a tanti di realizzare i propri sogni.Non dimentichiamoci che non sono tutti sfaticati questi giovani e che la selezione nell'arco dell'iter è sempre in funzione.Quindi,lasciasero fare al tempo ed al percorso,senza dare simili e terribili lezioni ipocrite alle nuove generazioni......Un abbraccione.......W....
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 05/09/17 alle 20:06 via WEB
Come dicevo su all'amica Giovanna, la regola e la normalità dovrebbero consentire a tutti la libertà di studiare e frequentare gli istituti dello stato. Purtroppo questo non è possibile poiché le risorse non ci sono. Quindi le selezioni servono e il numero chiuso sia un male endemico purtroppo dobbiamo servircene. Anche perché c'è tanta gente che mira a certe facoltà solo per fare un solo lavoro: insegnare. Sempre quello è il pensiero fisso. Comunque la realtà e questa ed è inutile allargare la questione a tutta la situazione italiana: siamo nella cacca, non abbiamo più bisogno di dirlo e non ci sono soldi per tutti. "Solo un demente non conosce le esigenze delle aziende, che assumono personale in base alle proprie necessità. Il Tar di Roma invece ignora il dato e cancella il numero chiuso per motivi inespressi in quanto inesistenti. Così si perpetua il pregiudizio italiano che la cultura che conta è quella umanistica mentre quella scientifica è di seria B". (V.Feltri). Sarà di destra ma su questo punto sono d'accordo con lui. Facciano le prove d'ammissione, chi merita andrà alla facoltà che preferisce. Ciao Sal, buona serata.
(Rispondi)
 
 
 
woodenship
woodenship il 06/09/17 alle 18:04 via WEB
Permettimi di dirti che, per quanto riguarda il parere del sig. Vittorio Feltri, mi vale come carta igienica, visto che il sig. in questione è molto noto per le sue prese di posizione sempre alquanto"controcorrente",per non dire di una banalità mostruosa e deprimente:è da molti anni,da sempre che esiste il derby tra classici e scientifici.E'meglio l'uno o è meglio l'altro?Ma io in tutti questi anni ho sempre sentito dire che,indipendentemente dagli studi fatti,quel che conta è l'apertura mentale e la capacità di apprendere dell'individuo.Quindi ci si può anche laureare in materie scientifiche senza per questo brillare più di tanto.Come ci si può laureare in materie umanistiche,ma non per questo sfigurare anche come manager o studioso.Non è certo Feltri a decidere cosa andranno a fare i neolaureandi e se tutti andranno ad insegnare.Trovo il suo discorso alquanto opportunistico e con la coda di paglia.E'lo stesso individuo che andava a svergognare i pubblici dipendenti e le pensioni baby dalle pagine del Giornale berlusconiano,tranne poi scoprire che lui in pensione c'era andato per tempo,così garantendosi l'appannaggio.Però continuando a lavorare lo stesso.Certo,la cosa è consentita per legge.Ma,per chi lamentava che si andasse in pensione troppo presto in Italia,il suo gesto di ficcarcisi prima è sembrata una sonora presa in giro...In ultimo,ma non meno importante:si continua a dire che non ci sono risorse da investire sull'istruzione o la sanità,però si trovano sempre valanghe di soldi per finanziare opere assurde come la Tav che, alla luce di quanto sta decidendo la Francia,si mostra sempre più un'opera chimerica.Per non parlare dei miliardi per il ponte a Messina che ancora si spendono in studi di fattibilità.Questo per dire che:è vero che la situazione è di ristrettezze economiche,ma quei"pochi"soldi che ci sono,che fine fanno?.......Un abbraccione e perdona la vis polemica,è solo che,quando leggo Feltri,mi viene sempre l'orticaria...
(Rispondi)
 
 
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 06/09/17 alle 19:08 via WEB
Scusami Sal, ma ho citato Feltri solo perché la sua opinione coincideva con la mia: caso unico ed eccezionale, visto che non sono molto vicino alle sue posizioni politiche peraltro peggiorate, da quando sia passato a dirigere Libero. Per resto sono sulle mie, troppa gente che che vuol fare l'insegnate, il medico, l'avvocato e il commercialista. Specie per gli insegnati siamo al pienone: stiamo sfoltendo ancora e non finisce qua, quelli dell'ultima tornata. Gente che sta passando al posto fisso oggi dopo aver compiuto abbondantemente i sessantanni!!!! Ci vogliono soldi per aprire le facoltà caro mio e insistere è solo una chimera con i chiari di luna che abbiamo. Piacerebbe pure a me, solo che non riesco a rispettare la tua ortodossia politica. Mia figlia è laureata in Chimica e Tecniche farmaceutiche, mio genero in Ingegneria Meccanica. Con i loro titoli, a Milano il lavoro lo hanno trovato subito, un buon ottimo lavoro per entrambi. Ma devono vivere a Milano dove io non posso vedere tutti i santi giorni la mia nipotina e loro. Chi ha voluto tutto ciò? Io, "imponendo" quasi a mia figlia, una laurea che consentisse lavoro specializzato. Fortuna? Magari sì, ma ho ragionato sulle scelte che mi suggeriva dopo il classico: è inutile che ti dica quali. Oggi tutti vogliono fare gli avvocati, i commercialisti e i medici!!!!Bella roba, e il progresso invece ci indirizza altrove. Buona serata Wood. P.S. Feltri invece non mi fa venire l'orticaria. Mi ingrossa solo i gorgioni!!!!
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963