..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, come prevede la normativa n.62 del 2001. Alcune foto di questo blog e del relativo profilo e/o sito sono state reperite sul web. Ove fosse stato violato il diritto di copyright, prego i proprietari di darmene avviso, per la relativa rimozione. Ogni testo e foto di mia proprietà non possono essere copiati o riprodotti, senza mia autorizzazione, ai sensi della normativa n.29 del 2001.
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti. I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
In principio fu il verbo, poi furono i tam tam, i segnali di fumo, i piccioni viaggiatori, i messaggeri (ambasciatori senza pene), il telegrafo senza filo, i telefoni, e infine i cellulari. In maniera succinta e compendiosa, questo il tragitto della storia della comunicazione tra persone. I primi cellulari erano grandi quanto ad una cabina telefonica e progressivamente il design cambiava in rapporto all'evoluzione galoppante di questi ultimi trent'anni: più belli, più slim, più evoluti e più ricchi di prestazioni. Eppure Gigi Proietti, un tacito segnale l'aveva lanciato con il suo vecchio e famosissimo sketch che preconizzava come poteva andare a finire:
Ditemi se avete ascoltato una frase, anche breve, di senso compiuto. Cioè, c'è stato scambio comunicativo tra i due interlocutori? Questo ahimè doveva accadere ed è accaduto: la parola, il senso del nostro dire, vengono attirati in un vicolo cieco e soffocati a morte. Nacquero poi le fastidiose abbreviazioni che nella nostra lingua non esistono, erano generate dai giovani per semplificare e fare in fretta. Ebbene invece di correggere i giovani e indurli a non abbandonare la nostra bella lingua, abbiamo configurato noi adulti il loro linguaggio "fasullo" ma convenzionale e ce ne siamo impadroniti. Invidiosi della nostra omologazione, passarono alle faccine, ai simboli, ai ritratti astrusi ma eloquenti; bene ci siamo appropriati anche di questa "terminologia". Allora, incazzati neri, pensarono ai messaggi, ai what's up e alle app che ormai sono più di quante parole riusciamo a dire in un giorno: tutto a portata delle dita da prestigiatori, tutto piacevole e tutto molto esaustivo. E anche in questo caso, è roba a portata di tutti. Da un po' va forte il "messaggio vocale", una breve frase "ad capocchiam" e i due che trasmettono, si capiscono al volo! Siamo al "de profundis" della comunicazione: fateci caso, non si parla più, non c'è conversazione, non c'è incontro o scontro de visu. All'inizio del post, tutte le varie forme che ho citato nella breve e succinta storia della nostra vita comunicativa, non c'è mai incontro di persone: dal tam tam, al "messaggio vocale", ci teniamo alla larga come se ce l'avesse ordinato il dottore. Ah a proposito, ho sbagliato e mi correggo: uno c'è che comunicava e comunica ancora oggi di persona, costui era e sarebbe (per ciò che vale) l'ambasciatore senza pene! Capirai che piacere!
In un certo senso si sapeva che andava a finire così.Di che ci lagniamo?Il nuovo ha preso in sopravvento....bisogna accodarsi ma quanto è bello poter conversare senza cellulari alla mano!!!!!!Buongiorno Carlè....smuackkkkkkk
Faremo una tavola ovale dal vivo su codesto argomento. Alla fine non concluderemo nulla, ma almeno avremo...chiacchierato, conversato.
Una bella e generosa settimana per te Divy.
Un bacione.
Io amo ancora il dialogo a tu per tu. Solo che diventa sempre più difficile, c'è sempre un cellulare in mezzo. Mi tengo strette quelle rare persone che interagiscono con me senza guardarlo. Tutto il resto è noia. Buongiorno Carlo.
Io desidero di più lo sai. Non mi accontento di salvare il salvabile. Io desidero che le persone riescano a distogliere lo sguardo dal cellulare, e di guardare attentamente ciò che li circonda. Sono certa, che se osservassero più attentamente la natura, si renderebbero conto, che essa corrisponde alle stesse descrizioni del virtuale. So bene che è un concetto complicato per molti, ma non per te che hai già capito cosa intendo.
Generalmente non mi tiro indietro nella battaglie impossibili come questa. Sì capisco e mi rendo conto, ma i fatti ahimè non ci danno ragione. La fiducia scarseggia e io sono uno di quelli che si fiacca, si stanca delle...pale che girano e i panni di Don Chisciotte mi vanno stretti!!!
Non è che ci dobbiamo adeguare ai tempi...io lo faccio perchè altro mi sarebbe difficile. Finchè non mi stanco, tengo duro...per carità mica è uno sforzo...tanto per dire la mia che, poi, sarà sempre diversa dalle altre...ma perchè? perche se ne esce dalla mente di una di una certa età....anzi, dici? Già hai ragione, ma vedi...non mi piacciono le dita che corrono in continuazione sui cellulari e sempre lì sono a controllare e....Basta non vorrei finire come il Peoietti! Buon lunedì Carlo, ciao!
AhAhAhAhAhAhAh!!! Mi piace perché vai per la tua strada confidando nelle tue scelte e non badi alle stranezze. Sono con te, salviamo quel poco che ci resti poiché è tutto da gustare.
Buona e lieta settimana Licia.
Bel post che condivido! In molti articoli di psicologia vengono elencati i modi per riappropriarsi di una comunicazione efficace, di un dialogo a "misura d'uomo", ecc... peccato che poi scadano in regolette di questo tipo: “Una buona conversazione è come una minigonna, abbastanza corta da attirare l’attenzione ma non così tanto da mostrare le parti intime”
Vero, specie la comparazione finale!!!! Una piaga che pagheremo cara alla distanza questa mancanza di dialogo costruttivo e il confronto dialettico che non potrà mai essere sostituito da app, da messaggi vocali e men che mai, da emoticon descrittive.
Buon giorno e buon lavoro Giuliana.
Mio caro..In qualsiasi epoca la frase a senso compiuto permette la comprensione e il successivo dialogo e confronto.I filtri linguistici fanno parte dell'apparente dialogo della cultura moderna..
A parte la bravura immensa di Gigi Proietti che riesce a rappresentare tutti i nostri comportamenti e ne fa un capolavoro, bisogna ammettere che la comunicazione diretta è ormai tramontata. Abbiamo tutti fretta e preferiamo la sintesi, in ogni conversazione...e in molti casi, secondo me, è anche meglio. Si incontrano certi soggetti logorroici (e vuoti di contenuti) che fanno desiderare la fuga... ahaha! Buona giornata Carlo.
Ma per colpa di quelli "vuoti a perdere", non possiamo e non dobbiamo rinunciare a coloro che possono ancora contribuire al confronto dialettico e alla conversazione costruttiva.
Buon lavoro Simo.
Quanto li odio i messaggi vocali, io non riesco proprio a registrarli, mi sembra di parlare con una segreteria telefonica (che anche li ho i miei problemi: quando devo lasciare una frase di senso compiuto ridotto al minimo per paura che il bip del fine tempo registrazione mi amputi il discorso!)
Io inizio ad odiare anche Whats App...perchè a parte qualche comunicazione di servizio necessaria, quando si vuole evitare di disturbare la cotroparte con una telefonata che magari arriva in un momento inopportuno, io ho persone che passano la vita ad inviarmi immagini di buongiorno, buon pranzo, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte a ripetizione...o video beceri e pruriginosi o al contrario demenziali, che non apro neanche più, lascio sempre lo stesso commento...
Io che amo le telefonate fiume, specie con chi non posso raggiungere di persona, dove ti racconti tutto il vissuto dalle elementari ai giorni nostri...io questa comunicazione SlimFast proprio non la digerisco...poi magari muore un parente e nessuno ti avvisa! :-(
Solo di What's up ne ricevo in media dal mio amico Sugo, 20/25: vignette, barzellette e brevi filmati pruriginosi. Pensa te, non vedo Sugo (amico da 50 anni ininterrottamente) da oltre un mese. Siamo messi male mia cara. Non sarà facile, venirne fuori. Troppa carne al fuoco e troppi interessi. In fondo a pensarci bene, la colpa è dei produttori e dei gestori.
Ciao Jujù, buona settimana.
Sono d'accordo con te su questo argomento. Infatti uso il telefono solamente quando mi è necessario ,pochissimo i messaggi e qualche volta what's app, specialmente quando devo comunicare con chi è all'estero, nel qual caso e davvero fantastico poichè ovunque c'è il WiFi e i costi non esistono.Mi piace conversare a tu per tu, si conoscono meglio le persone, anche attraverso il linguaggio del corpo e si godono le persone care per quello che sono.
Buona giornata carissimo!
Come sempre, io e te siamo sintonizzati e filiamo d'accordo. Ecco perché, quelle poche occasioni che ci concediamo io e i miei tre pards, passiamo ore e ore a chiacchierare.
Buon giorno cara.
L'altro giorno mio figlio è andato a Milano per lavoro. Io vazzapp: "Avvertimi quando arrivi". Lui sempre vazzapp: "Figurina dell'indice e il pollice che indicano OK!". Lo stesso al ritorno: "Sn sl std di cs" e io: "Ma hai cambiato codice fiscale?". Lui: "xché?". Non gli ho risposto.
Ciao cara.