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« SCUSI IL BAGNO? AL SOLIT...L'INSOSTENIBILE PESANTE... »

SCUOLA E FAMIGLIA IN SINTONIA

Post n°1852 pubblicato il 19 Settembre 2016 da monellaccio19
 

Risultati immagini per rapporti padri e figli in età scolare

 

Sapete come sia consuetudine affidare compiti per le vacanze agli alunni. Una vecchia e fastidiosa (per i ragazzini) abitudine che nel tempo non ha ceduto: è a discrezione degli insegnanti affibbiare i compiti estivi, tuttavia una massiccia parte del nostro corpo insegnante, non demorde nonostante le lamentele e continua nella prassi. Molti genitori in particolare, ritengono che non servano a nulla e che inficino la tranquillità di quei tre mesi che dovrebbero servire alla distensione, allo svago e al divertimento. In realtà gli insegnanti, se sono ben consci delle potenzialità dei propri alunni, indicano i compiti da svolgere perché puntano a rafforzare e rendere ben saldo il loro lavoro svolto nei canonici nove mesi scolastici. Bene, un genitore di Varese ha acceso una miccia pericolosa che sarebbe opportuno spegnere subito e senza clamori. Già l'idillio tra genitori e insegnanti non è tra i migliori in Italia: i primi, generalizzando, riflettono spesso sui ragazzi i loro disagi, le loro ansie dovute ai problemi della scuola, i secondi invece, sempre più di frequente, assumono toni e atteggiamenti che non incoraggiano un buon e costruttivo rapporto tra famiglia e scuola. Ci sono casi a bizzeffe di genitori che affrontano a muso duro quegli insegnanti che si permettono anche timidi richiami per quei ragazzi svogliati e distratti: per loro non è possibile a priori che il proprio figlio denoti quelle carenze indicate. Scatta la polemica e ovviamente i dialoghi si incrinano quando invece c'è necessità che siano sempre più serrati per il bene del giovane alunno. Il papà varesino non ha fatto svolgere i compiti a casa perché non ha ritenuto che suo figlio perdesse tempo con questo incarico inutile e dannoso. "Voi avete nove mesi per insegnargli cultura e nozioni, io solo poco meno di tre mesi per insegnargli a vivere". Detto così, parrebbe che scuola e famiglia abbiano due compiti distinti e ben separati: la scuola ha l'onere di acculturare i ragazzi e la famiglia quello di insegnargli a vivere. In altri termini, il papà ha insegnato al giovanissimo figlio come si costruisce una scrivania. Secondo me, è qui che sbaglia il papà: scuola e famiglia, in perfetta sintonia, si avviamo a percorrere un tragitto in comune, le due entità si integrano, si interfacciano e insegnano in perfetta comunione di intenti, tutto ciò che si deve insegnare. Un padre può anche insegnare ad un figlio una nozione storica, geografica e apportare correzioni alla grammatica del bambino. Così come un insegnate può insegnare ad uno scolaro l'educazione, i modi composti per stare in società, non masticare una gomma americana mentre si parla con una persona, ecc.ecc. Insomma, compiti che non si demandano per scelta ma che si provvede a distribuire per tacito accordo quando c'è bisogno. Il papà di Varese è uno tosto, lo si capisce anche da come si sia posto per un eventuale confronto; addirittura concede (sic) un eventuale incontro all'insegnate se riterrà di invitarlo, per chiarire la sua posizione. Beh, mi pare che la spocchia e la presunzione non difettino in costui e spero che non si crei un precedente per un caso che implichi uno scontro tra famiglia e scuola. Se c'è qualcosa in questo momento di cui non abbiamo bisogno è proprio di una...scrivania costruita da un ragazzino che stia imparando a vivere.

 
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Commenti al Post:
ranocchia56
ranocchia56 il 19/09/16 alle 08:41 via WEB
A me spiace prima di tutto per il figlio che si ritrova un non-padre che sicuramente non ha neanche la più lontana idea di cosa voglia dire crescere un bambino. Ma dove vive costui? Ma è chiaro e normale che scuola e genitori vadano di pari passo. Cosa vuol dire che ha meno di tre mesi per insegnargli a vivere? Che per gli altro nove si disinteressa completamente perché ci pensa la scuola? Sempre più ho l'impressione che i genitori oggi scarichino le proprie frustrazioni a danno di figli e insegnanti. Il fatto che la scuola fosse tropo severa in passato, non vuol dire che ora i genitori difendano a tutti i costi un figlio che non si comporta bene, anzi facendo così gli danno carta bianca per fare quello che vuole e inventare "storie" per non far niente e sentirsi invincibile. Da un estremo all'altro come sempre. Deve essere proprio orgoglioso di poter dire un domani: "mio figlio non ha cultura ed educazione però ha di meglio, sa costruire una scrivania!".... Buona giornata.
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monellaccio19
monellaccio19 il 19/09/16 alle 10:45 via WEB
Si accentua sempre più spesso, vuoi per una ragione vuoi per un'altra, la frattura tra scuola e famiglia. C'è una crisi generale sia di valori che di organizzazione funzionale. Ovvio che ogni occasione possa essere motivo di discussione, di prese di posizioni intransigenti. Costui evidentemente pretende troppo dalla scuola, da se stesso e probabilmente anche dal figlio. Per come vanno le cose, potrebbe essere preoccupato per il futuro del figlio: una scuola non troppo ben assestata, insegnanti sempre in agitazione, specie quelli che aspirano ala posto fisso a 500 metri da casa, inducono a supporre che la frequentazione potrà essere difettose e sicuramente non formerà il ragazzo alla vita, al lavoro e a...costruire una scrivania. Ciao Rosa, una buona giornata.
(Rispondi)
 
geishaxcaso
geishaxcaso il 19/09/16 alle 08:53 via WEB
Oddio.... c'è sicuramente una punta di protagonismo in questo genitore, per quanto giudicare sulla base delle notizie diffuse dai social-media è un po' come giudicare in base ai vecchi pettegolezzi di paese. nel merito non ha proprio tutti i torti.... ai miei tempi i compiti per le vacanze non c'erano. Perlomeno non in ma maniera così pressante. Al massimo si consigliavano delle letture da fare sotto l'ombrellone.... poi si tornava a scuola ad ottobre e così, a settembre, finita l'estate, erano i genitori che ci invitavano a riaprire i libri e a fare qualche ripasso, senza drammi.... p.s.: da ragazzina avevo il manuale delle giovani marmotte e la mia somma aspirazione era costruirmi una casetta, poi sono diventata architetto, chissà. ... ;))
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monellaccio19
monellaccio19 il 19/09/16 alle 10:55 via WEB
Il comportamento del genitore potrebbe essere esentato da critiche se oltre a far fare i compiti per le vacanze, avesse insegnato al figlio a costruire una scrivania. In realtà, discutiamo l'arrogante scelta di giudicare e di entrare nel merito della scuola. Non è lui che deve stabilire quali compiti abbia la scuola o indicare cosa debbano fare nei nove mesi mentre lui si deve preoccupare di adempiere a insegnare a vivere il figlio nei tre mesi di vacanza. Se ritiene che la scuola non serva, faccia compiere al ragazzo la scuola dell'obbligo e poi lo indirizzi subito verso la formazione professionale. Lui sbaglia approccio, si contrappone alla scuola, ritiene che per la vita, per crescere in società e imparare etica ed educazione, sia compito esclusivo della famiglia. Infine, è questa è una prova inconfutabile, conclude asserendo che se la scuola ( insegnate) volesse parlare con lui, lo invitasse per spiegare la sua posizione. Insomma, a saccenteria e carattere, sta messo bene. Buondì Mar.
(Rispondi)
 
 
 
geishaxcaso
geishaxcaso il 19/09/16 alle 18:46 via WEB
:) infatti, anch'io non trovo corretto l'atteggiamento di questo padre. Tuttavia vedo anch'io il tempo delle vacanze come un tempo diverso, da passare insieme ai genitori, facendo cose diverse dai compiti: un dolce, un ricamo, un lavoro di falegnameria, andare a visitare mostre, anche fare la fila alla posta per pagare un bollettino.... io facevo queste cose nelle vacanze, oggi mi capita di andare in posta e trovare ragazzi neo diplomati con il massimo dei voti che hanno difficoltà a compilare un bollettino postale, e questo non è normale :(
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monellaccio19
monellaccio19 il 19/09/16 alle 19:08 via WEB
Si tratta di gestire sapientemente il proprio tempo libero. Converrai con me che c'è troppo cazzeggio in giro e se c'è buona volontà, in tre mesi, si trova il tempo per leggere un libro oppure fare compiti e ancora...costruire una scrivania con l'aiuto di papà. I risultati poi, manco a dirlo, li riscontri da sola.....un ccp difficile da compilare mi sembra una gag da film anni settanta.
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divinacreatura59
divinacreatura59 il 19/09/16 alle 08:58 via WEB
Secondo me la scuola deve andare pari passo con la famiglia.Il padre ha tempo per insegnare al figlio come costruire una scrivania,tre mesi sono lunghi.Buona giornata caro Carlè e un richiamo ai ragazzi da parte degli insegnanti non fa' per iente male.Un bacione da Divy.
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monellaccio19
monellaccio19 il 19/09/16 alle 11:01 via WEB
A prescindere dalla scrivania e dai tre mesi estivi, una vera famiglia si preoccupare di insegnare la vita ad una figlio sin dalla sua nascita e ancor più, lo fa per 365 giorni all'anno e per tutti gli anni a seguire fino a che l'esercizio della patria potestà sarà attivo. Inoltre, una stretta collaborazione fattiva con la scuola e gli insegnanti, è auspicabile per l'alunno. Collaborazione attiva e concreta, no divisone alla "la destra non sa cosa faccia la sinistra e viceversa". Buona e bella giornata Divy. Smack!
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gabbiano642014
gabbiano642014 il 19/09/16 alle 09:23 via WEB
Penso che la scuola sia il proseguimento comune nei confronti della cultura individuale famigliare. Proprio oggi la scuola,nello smarrimento educativo, è nella specifica esperienza dei valori famigliari,un approfondimento e organizzazione delle specifiche materie in preparazione alla vita.Non "guastano" i compiti,anzi un modo per alcuni genitori di collaborare con i propri figli..
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monellaccio19
monellaccio19 il 19/09/16 alle 11:04 via WEB
La prima semina tocca alla famiglia sin dalla nascita. La scolarizzazione è successiva, va ad integrare il processo già iniziato, lo arricchisce e lo completa in maniera esaustiva sotto il profilo culturale e della conoscenza. Famiglia e scuola sono perni indispensabili della nostra società e sono obbligati a procedere insieme nella formazione totale dello scolaro.
(Rispondi)
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 19/09/16 alle 09:26 via WEB
Buona giornata Mon...I compiti sono come la musica di questa sera...A mercoledì..Patty
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 19/09/16 alle 11:06 via WEB
Studio, cultura, arte, musica sono la fonte a cui ci si abbevera se si vuol "essere" parte attiva della società. Una meravigliosa giornata Patty.
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ambradistelle
ambradistelle il 19/09/16 alle 09:57 via WEB
A parte il fatto che scuola e famiglia devono camminare insieme collaborando il più possibile,questo papà non mi pare manco originale, ha preso spunto dall'isegnante che lo scorso anno aveva detto qualcosa di simile ai suoi alunni! tralasciamo poi, che dovrebbe godersi il figlio 12 mesi su 12 e non solo 3 mesi...conta la qualità e non la quantità!! è pure un po' arrogante...scrive la lettera, la fotografa e la posta nei social...che ne ha ricavato? un po' di notorietà? ma che dedichi maggior tempo al figlio al posto di fare simili scemenze!! buona settimana Carlè!! smackkkkkkkkkk
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 19/09/16 alle 11:09 via WEB
Che soffra di protagonismo lo si poteva sospettare, seminare zizzania non una buona scelta. E' un momento particole questo, abbiamo bisogno di aggregazione e no di disunione. C'è da far molto ancora, dobbiamo migliorare la scuola e consentirle di svolgere a puntino il suo compito. Stringiamoci tutti perché vi sia unità di intenti e programmi. Buon giorno Tina. Kiss.
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lascrivana
lascrivana il 19/09/16 alle 09:58 via WEB
Se i ragazzi hanno voglia di studiare, al di la di tutte le paternali, lo faranno lo stesso. Se non ne hanno voglia, difficilmente cederanno. Sono sempre dalla parte degli insegnanti e degli educatori. È già difficile farsi ascoltare, figuriamoci a interferire in quelle che sono le procedure scolastiche. Ciao Carlo.
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monellaccio19
monellaccio19 il 19/09/16 alle 11:14 via WEB
Non si può accettare un intervento "a gamba tesa" come questo, potrebbe creare un precedente e in questo momento non serve alla "buona scuola" che si intende mettere su. Partecipare attivamente alla vita scolastica dei propri figli, apportare consigli, suggerimenti e contributi attivi, serve molto: Lui, unilateralmente, ha preso una decisione entrando nel merito che non spetta a lui. Ciao Laura, una splendida giornata.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 19/09/16 alle 10:46 via WEB
Buongiorno e buona settimana carissimo:-))) Condivido molti dei commenti che precedono. La scuola o meglio la c.d. "buona scuola" di Renzi si trova a vivere una delle crisi più severe della sua storia e questo non può non ripercuotersi nella sofferta relazione scuola/famiglia. Ciò posto, sulla vexata quaestio dei compiti per le vacanze io consiglio agli insegnanti, nelle scuole che seguo personalmente, di costruire con i loro discenti un "quaderno operativo" per le vacanze (con esercizi, giochi enigmistici, indovinelli, filastrocche, questionari, racconti da completare, disegni, ecc..)in grado di rafforzare gli apprendimenti maturati dal bambino nel corso dell’anno scolastico appena terminato. Così i bimbi si divertono e i genitori sono molto soddisfatti.
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monellaccio19
monellaccio19 il 19/09/16 alle 11:23 via WEB
Come mi insegni, c'è modo e modo per porsi e proporsi. Una decisione selvaggia come quella presa dal papà in questione, non depone a favore della scuola e men che ami a suo carico. Le proposte si fanno, si suffragano, si perorano e si portano avanti confrontandosi. Una decisione come quella, rischia di creare precedenti pericolosi in un momento in cui la scuola ha bisogno di tutta la collaborazione delle famiglie. Stamane in tv, ascoltando il sociologo prof.De Masi, ho appreso che in America Il 94% degli studenti accede all'Università dopo il liceo. In Italia alle stesse condizioni (ossia giovani tra i 18 e i 25 anni) solo il 36% accede agli studi universitari. Per De Masi, non è pensabile un futuro con persone non laureate: solo il sapere e la conoscenza possono migliorare vita e società.
(Rispondi)
 
 
 
misteropagano
misteropagano il 19/09/16 alle 14:59 via WEB
ma dice "Roselline" la collega forense? Il sapere e la conoscenza migliorano la vita, quanti laureati di quel 94% americano o del minimo 36% possiederà realmente quello che avrebbe acquisito . (ps: non ho letto il post) ciao^
(Rispondi)
 
 
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 19/09/16 alle 17:24 via WEB
Non hai letto il post? Mi spiace per te, hai perso una buona occasione. Lo studio è basilare, oggi e ancor di più nel futuro immediato, l'umanità deve aspettarsi battaglie eccezionali. Solo i più preparati potranno affrontarle e chi non sarà capace, anche se ben preparato ad affrontare la vita, sarà tagliato fuori, sarà segato dalla storia, dalla società. Buona serata.
(Rispondi)
 
la_moretta_2
la_moretta_2 il 19/09/16 alle 11:18 via WEB
Quando andavo a scuola avevo un insegnante di italiano che ricordo con tanto affetto. Si chiamava Maurilio Figus ed era di origine sarda.Per le vacanze ricordo che ci consigliava di leggere un libro a piacere e quando poi interrogava, non voleva il racconto, voleva conoscere il nostro pensiero sui vari personaggi ed anche sull'autore. Un grande, io sono convinta che con lui abbiamo imparato a ragionare.
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monellaccio19
monellaccio19 il 19/09/16 alle 11:25 via WEB
Esatto, un qualsiasi incarico va bene. Essere comunque coinvolti è importate, tenere la mente in esercizio è funzionale al compito che la scuola deve assolvere per il resto dell'anno. Buon giorno Giò.
(Rispondi)
 
licsi35pe
licsi35pe il 19/09/16 alle 12:56 via WEB
Oggi la scuola di per sè non è il solo impegno dei ragazzi. ...perchè lo desiderano o perchè i figli degli altri lo fanno, quasi tutti sono incuneati in un extra scuola fatto di sport vario, di danza, di musica e di quant'altro, lasciando per il sabato e la domenica. il loro tempo libero. Le vacanze rappresentano il loro sprizzare scintille, divertimenti e rilassamento e, in tutto questo sciorinamento di ore gustabili ci sta pure bene un intermezzo, fermarsi un po' per guardare ai "compiti per le vacanze", cosa utilissima da sempre e per ovvi motivi. Trovo il comportamente di quel padre un esempio da non imitare e, lo spero vivamente, non abbia un seguito. Buona settimana Carlo...licia..^_^
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 19/09/16 alle 17:30 via WEB
Giusto, la sua intemperante spocchia non porta a nulla: è vero, troppi impegni per i ragazzi durante l'anno scolastico. Non solo studio, ma sport, palestra, piscina, danza e altre diavolerie, portano via tempo e impegno. I tre mesi di vacanza sono necessari per ritemprarsi ed è giusto che i ragazzi si svaghino. Tuttavia, come giustamente dici, il tempo lo si trova senza dover fare grossi sacrifici. Il papà ha voluto come spesso accade, destabilizzare uno status quo, ribellarsi alle istituzioni. Oggi se no lo fai, in un qualsiasi campo, non sei nessuno. Così fan tutti! Ciao mia cara Licia.
(Rispondi)
 
gabrielliluca
gabrielliluca il 19/09/16 alle 13:38 via WEB
Pare che non si riesca a fare a meno di creare clamori inutili, con buona pace dei TG che grazie a questi comportamenti riescono ad ottenere materiale per riempire i buchi. alle volte alcune notizie mi paiono talmente bislacche che mi viene il dubbio che siano fittizie. Forse è che stiamo scendendo così in basso che ci stiamo facendo crescere la cresta come i galli per farci scorgere fuori dalla fossa! Ave Karl.
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monellaccio19
monellaccio19 il 19/09/16 alle 17:35 via WEB
La voglia di protagonismo, oggi solletica tutti. Se un tempo, il quarto d'ora di celebrità, tanto decantato dal padre del pop art Andy Wharhol, prendeva qualche volenteroso, oggi i cinque minuti prendono tutti vorticosamente. Hai ragione, a volte emergono solo per dire cazzate. Già la scuola oggi vive momenti difficili, se poi aggiungi le puttanate in libera uscita, allora è la fine. Ciao Luca buona serata.
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mariateresa.savino
mariateresa.savino il 19/09/16 alle 15:51 via WEB
Ho letto anch'io la notizia e la lettera di giustificazione agl'insegnanti, stilata dal genitore. Io penso che il rapporto tra genitori ed insegnanti dei propri figli, debba sempre essere improntato al rispetto reciproco e non ad una prevaricazione, certo poco educativa per il discente. Per discutere di eventuali problemi, ci sono i consigli di classe che da moltissimi anni,ormai, vedono la partecipazione attiva dei genitori eletti. In quel contesto, si possono affacciare proposte e discuterle civilmente. Il "tosto" papà ha voluto strafare ed esibirsi in una sciocca polemica, che destabilizza la stima che il figlio dovrebbe avere per i suoi insegnanti e quel senso del dovere che sempre è a monte del buon rendimento scolastico. Non sono completamente a favore dell'assegnazione di compiti per le vacanze: di compiti pur che sia. I ragazzi, alunni di ogni ordine e grado, attendono con ansia le vacanze, dopo un impegno scolastico quasi sempre intenso e stressante. Vogliono essere liberi,dedicarsi ai propri svaghi , riposarsi. Possibili, dei piccoli impegni familiari; li riterrei anche abbastanza educativi, nel senso di una educazione alla responsabilità e , poichè non è che si assorba in quello che ho indicato proprio tutte le giornate delle vacanze, ciò che intenderei per compiti, sarebbe, per grandi e piccoli, la lettura di un paio di buoni libri. Le ripetizioni è sempre bene farle al rientro a scuola, col più proficuo controllo degli insegnanti. Non so dire di più. Buona giornata. Carlo e un caro saluto. Ciao
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 19/09/16 alle 17:41 via WEB
Ottima istantanea MT, una foto corrispondente alla realtà. La scuola deve ancora raggiungere lo stato solido della "buona scuola" per cui, se c'è chi direttamente o indirettamente la mina, la destabilizza con uscite perniciose e provocatorie, allora possiamo chiudere baracca e fare della scuola una baldoria collettiva dove ognuno decide di fare come gli pare. Contribuiamo tutti, diamo una mano agli insegnanti, la speranza è costruire quella buona scuola tanto voluta e attesa da più parti. Ciao cara, grazie e buona serata.
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g1b9
g1b9 il 19/09/16 alle 16:10 via WEB
Io penso che una buona collaborazione debba esistere tra insegnanti e genitori, ma questo non può avvenire con un colloquio trimestrale, come è prassi comune ormai, mentre bisognerebbe che i genitori e gli insegnanti si incontrassero spesso. Lo so che molti genitori non hanno il tempo per farlo, inoltre non vogliono mai sentire certe verità . I genitori non sanno più fare i genitori, come gli insegnanti non sanno nulla di pedagogia. Ecco che si scontrano due finalità diverse. Io penso che i compiti delle vacanze dovrebbero essere facoltativi, ma gli alunni dovrebbero avere nel programma scolastico una verifica sulla loro preparazione il primo giorno di scuola. Sicuramente la loro responsabilità verrebbe educata fin da molto presto.
Buon pomeriggio ,caro Carlo!
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 19/09/16 alle 17:47 via WEB
Ci sono modi, situazioni preposte e atteggiamenti costruttivi e sicuramente non sono quelli del papà varesino. Sappiamo entrambi quanto lavoro ancora ci sia da svolgere per portare il livello qualitativo della nostra scuola in alto. Solo lavorando insieme a stretto contatto si può puntare verso una scuola qualificata capace di formare debitamente le future classi dirigenziali e politiche. Non destabilizziamo quel poco che c'è ma costruiamo insieme. Volontà politica occorre e il comportamento del papà non mi è sembrato consono per conseguire questi risultati! Una felice serata Giovanna.
(Rispondi)
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 19/09/16 alle 16:10 via WEB
vacanze sono vacanze. quindi oberando gli studenti di compiti si ottiene il risultato opposto: il disamore per lo studio. se poi aggiungiamo che spesso e volentieri neppure vengono controllati, siamo davvero dentro la pessima scuola.
con ciò non significa che la lettera del papà di Varese sia educativa e neppure condivisibile: non sono 3 mesi all'anno che un papà deve seguire il figlio e insegnargli a vivere. un genitore ha il dovere e anche il piacere di seguire il cammino del figlio non solo in estate ma anche seguendolo e dando importanza al suo 'avoro' e impegno durante tutto l'anno.
buon pomeriggio, Carlo
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 19/09/16 alle 17:52 via WEB
Il papà è libero di fare e dire quello che vuole: vi sono le sedi adatte e in quel contesto ci si esprime, si contesta e ci si confronta. Arbitrariamente si è incaricato di tenere una lezione spocchiosa e indesiderata. Tutto qui: la scuola ha già i suoi problemi ma si risolvono tutti con la partecipazione di insegnanti e genitori, si lavora gomito a gomito e senza pregiudizi. Rimboccarsi le maniche è il verbo, no la destabilizzazione gratuita e saccente. Buona serata Elena.
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Amithiel
Amithiel il 19/09/16 alle 16:37 via WEB
Questo episodio mi riporta alla mente il padre di un mio compagno delle medie,che obbligava il figlio ad andare a lavorare con lui nei campi non appena terminava la scuola.Anche lui,nella sua mente ignorante pensava di insegnare la vita...peccato che per stare a questo mondo occorrano ben altre cose non solo l'imparare la didattica su come e quando si piantano le patate.Spero che il bambino in questione riesca ad uscire fuori da questo circolo vizioso di oblio mentale.Un saluto monellaccio,lieta serata:)
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 19/09/16 alle 17:59 via WEB
Dici bene mia cara, v'è un tempo per tutto e non si può pretendere che un tempo sostituisca un altro! Già la scuola sta vivendo una crisi esistenziale e strutturale, se ci si mettono anche i genitori per stabilire a priori cosa fare e cosa non fare, è la fine. Stretta collaborazione, lavorare insieme con i confronti diretti e costruttivi. Non ci dovranno essere spazi per polemiche gratuite e spocchiose, ognuno apporti il suo contributo, suggerisca, proponga. Così si lavora per rendere migliore la scuola che tutti vogliamo. Ciao Amithy, deliziosa serata.
(Rispondi)
 
nina.monamour
nina.monamour il 19/09/16 alle 22:02 via WEB
Sorry Carlé, ma vado di fretta, ho un appuntamento con un Principe Azzurro e chisà..?? Dio mio, a domani, tornerò..
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 20/09/16 alle 09:24 via WEB
Ciao cara, una bella giornata e buon lavoro.
(Rispondi)
 
LunaRossa550
LunaRossa550 il 19/09/16 alle 23:53 via WEB
Credo pure io che il padre non abbia tenuto un comportamento corretto... in questo modo insegna al figlio che le regole si possono anche non rispettare. Genitori e insegnanti dovrebbero collaborare per far crescere questi ragazzi e non remare contro facendo perdere di credibilità agli occhi dello scolaro... e poi dai, se segui i ragazzi, i compiti delle vacanze possono essere vissuti come un gioco... buona notte Carlo :)
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 20/09/16 alle 09:27 via WEB
Appunto, una scelta pretestuosa e inutile. Si dia da fare, visto che vi sia tanta voglia di fare, si metta a disposizione della scuola, lavori al fianco degli insegnanti. Con il confronto e la buona volontà si costruisce la buona scuola. Buona e felice giornata Laura.
(Rispondi)
 
nina.monamour
nina.monamour il 20/09/16 alle 10:40 via WEB
Questo papà mi sembra un pò ottuso oltre che presuntuoso, ma una cosa bisogna dirla, gli insegnanti che costringono i ragazzini a fare i compiti d'Estate sono ridicoli perchè se l'alunno ha imparato poco o niente durante l'anno scolastico, cosa dovrebbe imparare mai nei tre mesi estivi? Anche loro hanno diritto di godersi le vacanze, meritate o no!
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 20/09/16 alle 10:49 via WEB
In realtà, i compiti a casa non servono per imparare ma per ripassare, rafforzare e consolidare tutto il lavoro fatto nei nove mesi. Riprendere quindi il nuovo anno con nozioni già pronte e ancora fresche. Comunque, a prescindere dal padre che non è preposto a giudicare, se ne può parlare, si può e si deve costruire insieme la buona scuola. E' sufficiente lavorare con gli insegnanti con suggerimenti, proposte e indicazioni. Ciao cara, fatti abbracciare.
(Rispondi)
 
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