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« C'E' PONTE E PONTE: IL...KESSADDAFAPEKAMPA'... »

I TEMPI CAMBIANO E I MILLENIALS INSEGNANO

Post n°2031 pubblicato il 24 Gennaio 2017 da monellaccio19
 

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Un tempo molto lontano, un paio di griffes erano necessarie e importanti per noi giovani: i jeans delle Levi Strauss e una maglietta Lacoste con tanto di coccodrillo verde ben in vista sulla sinistra del petto. Indumenti originali (allora niente cinesi) e tali da inorgoglirci solo indossandoli: eravamo moderni, esibivamo marchi importanti e quindi ci sentivamo qualificati, etichettati e moderni. Ne è passato di tempo da allora e come giusto che sia, l'evoluzione della gioventù è stata tale che confrontare i periodi, comparare mode, usi e consumi non è possibile. Oggi è il momento dei "millenials" (non mi ricordo nemmeno se noi avessimo un nome), i giovani compresi tra i 15 e i 35 anni, la generazione nata nell'ultimo ventennio del secolo scorso. Ebbene, proprio da loro arriva un segnale importante e rivoluzionario: basta con l'inseguire le griffes, i marchi e le etichette di tendenza. Ma come? Ci si dannava per avere il capo firmato, il capo alla moda? Da Abercrombie & Fitch si facevano le file in tutte le città del mondo per acquistare i capi che non dovevano mancare nel guardaroba per essere "Up to the date" e ora? Niente più file, niente follie e una grossa percentuale di questi giovani ricorrono spesso a piccole modifiche personali sui capi firmati quasi a voler personalizzare ciò che indossano a prescindere dal nome prestigioso. Una grande rivoluzione sociale se vogliamo: la qualità è essenziale ma la firma no! Questo è il concetto basilare e proprio per questo nuovo indirizzo manifestato dai millenials, i grandi marchi hanno iniziato la loro controrivoluzione: Kors, Abercrombies, Coach, Ralph Laurent e altri importanti e noti marchi, si sono predisposti a ridurre le dimensioni delle classiche etichette e i luoghi dove apporle: non più grandi e meno esposte. Insomma, i giovani oggi non badano più allo stato apparente ma puntano al sodo, niente marchi famosi a suffragare il loro status, a loro del passato dei loro genitori, dei loro nonni, non frega più niente. La loro unicità, la loro personalità non è più rappresentata da una inutile etichetta, loro sanno quel che vogliono e i social sono i migliori vettori per trasmettere le aspettative, i loro sogni, i loro desideri. E infine, non ultima necessità, i soldi per pagare i marchi scarseggiano e loro devono fare i conti anche con le esigue risorse specie se il lavoro latita. Un capo di buona qualità senza il marchio noto, costa meno e garantisce loro un status accettabile e più casual di quanto non lo fosse prima. Non dimentichiamo che da stime rilevate, nel 2025 il 44% del mercato sarà costituito proprio dai millenials e i grandi marchi lo sanno. Perciò sono in movimento, si stanno attrezzando per non perdere una fascia di consumatori molto importante. 

 
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Commenti al Post:
aldogiorno
aldogiorno il 24/01/17 alle 17:29 via WEB
COAP MOMELLAXXIO, COMPLIMENTI PER IL POST. UNA BUONA SERATA ED UN CARO SALUTO ALDO.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 24/01/17 alle 17:58 via WEB
Ciao Aldo, una felice serata a te.
(Rispondi)
 
geishaxcaso
geishaxcaso il 24/01/17 alle 17:41 via WEB
se vabbè.... il capo deve essere sempre firmato, magari stracciato ad arte, ma comunque firmato e ben costoso, certo oggi i ragazzi sono sufficientemente smaliziati da riconoscere subito il capo "firmato" - anche se non in maniera spudorata - da quello pezzottato.... questa volta non mi trovi d'accordo Carlè ;) buona serata :))
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 24/01/17 alle 18:03 via WEB
Cara mia, non sono io che sostengo tutto ciò che hai letto, ma è il risultato di ricerca fatta da Goldman Sachs, "Wall street Journal" e "TIME", inoltre v'è una giovane blogger americana che sostiene tutto ciò per esperienze maturate con i suoi followers e infine un scrittore, tale Jeff Fromm che ha scritto un libro sul'argomento. Pertanto io sono solo il latore della nuova corrente e non è con me che devi essere d'accordo o meno. Te' capì??????? Ciauz.
(Rispondi)
 
ambradistelle
ambradistelle il 24/01/17 alle 17:51 via WEB
Ma ricordiamoci che cmq tutto è fatto in Cina! che sia firmato o no!! buona serata Carlo! smackkkkkkkk
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 24/01/17 alle 18:05 via WEB
A loro va benissimo ed è ciò che vogliono: spendere meno. Poiché vogliono anche la qualità senza marchio non so sei cinesi possano offrire la qualità! Ciao Tina, un bacione e buona serata.
(Rispondi)
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 24/01/17 alle 19:00 via WEB
orribile ostentare la griffe, a qualsiasi età e per qualsiasi generazione. oggi, oltre al fatto che i capi griffati hanno costi esorbitanti e proibiti per i più, viene ahimè tutto prodotto in PRC o per ben che vada in qualche Paese della Comunità Europea e di griffe resta solo l'etichetta a volte tarocca e rimpicciolita per contenere costi. comunque sia ben vengano i jeans non etichettati ma personalizzati, meglio se non tagliati. buona serata, Carlo :-)
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 24/01/17 alle 19:38 via WEB
Per i ragazzi va bene così: prezzo buono e griffe non in risalto e rimpicciolita. Viene preferita la qualità alla quale no rinuncerebbero. Ma il punto su cui dubito è proprio la qualità: sulla roba cinese non c'è da far troppo affidamento e i grandi marchi a cui abbia accennato e che già si muovono in questa direzione, non so come potranno abbassare i prezzi, ridimensionare loghi e posti dove metterli sui capi e infine, offrire la qualità! Mi permetto delle riserve su questo punto. Buona sera Elena.
(Rispondi)
 
ranocchia56
ranocchia56 il 24/01/17 alle 23:09 via WEB
Ore 23,01, dico io potevo forse mancare in qualità di rompiscatole? ahahahahah Quello che scrivi è vero ai nostri tempi c'era la caccia alle marche, ma sinceramente io devo essere stata una grande eccezione, non me ne fregava niente, sceglievo quello che mi piaceva indipendentemente dalle marche, tanto valeva un vestito da mercato quanto uno formato da boutique, solo che.... se mi piaceva quello firmato ne dovevo fare a meno per il costo eccessivo. I giovani oggi sono così, ne conosco e tutti puntano a scegliere quello che piace e come dici tu, quasi sempre fanno delle modifiche come se volessero personalizzare comunque quello che comprano, direi che è indice di un'evoluzione interessante. Lasciamoli liberi di esprimersi, interessiamoci ai loro gusti e idee e soprattutto seguiamoli se vogliamo che costruiscano il loro futuro, saremo anche vecchi e fuori moda ma i consigli e l'interessamento dei genitori è sempre necessario e prezioso. Per le grandi marche la vedo dura, mi sa che di cliente ne avranno sempre meno, marche di gran moda che sono fuori moda ahah. Buonanotte amico mio.
(Rispondi)
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 25/01/17 alle 07:53 via WEB
Sta cambiando il vento e lo sostengono fonti autorevoli. La nuova tendenza tra i giovani è superare l'affanno della griffe a tutti i costi. Il comando è scegliere di spendere meno e favorire la qualità. Quindi ricevuto questo segnale le note aziende hanno cominciato a non evidenziare più il logo come un tempo e produrre senza l'affanno della griffe a tutti i cosi. C'è solo un punto che non mi è ancora chiaro: la qualità! Se saranno ancora i cinesi a mantenere costi bassi, allora dovranno muoversi anche loro per alzare i livello della loro qualità. Il rapporto è molto difficile da mantenere: Costo = qualità sarà un miraggio? Buon giorno Rosa.
(Rispondi)
 
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