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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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KESSADDAFAPEKAMPA'...
Va bene, avete vinto! Come un "carico a chiacchiere" che si rispetti, ammetto la più cocente e sonora sconfitta della mia vita recente. Ho predicato, ho cercato con il ragionamento pacato di spiegare alla famiglia di mio figlio quanto fosse necessario rispettare le buone norme e le regole fondamentali del saper vivere, nel pieno rispetto degli altri e confidando nella buona educazione. Sono salito in cattedra anche nel blog, ho insistito anche con voi quanto fosse importante non mollare e non cedere difronte al malvezzo ineducato e insopportabile; ho sprecato solo tempo, e domenica scorsa è caduto un tabù mentre eravamo tutti intorno alla mia tavola domenicale. Quattro Iphone hanno cominciato a razzolare passando di mano in mano, o meglio, tre erano in perenne movimento mentre uno solo, molto educato, era fermo, poggiato sulla bottiglia dell'acqua di fronte al piatto di mio figlio. Lui, mangiava e seguiva la partita in diretta sul telefono. Ho tentato disperatamente di dissuaderlo, di evitare lo scempio, l'imbarazzo, le difficoltà per bere visto che la bottiglia non si poteva toccare, ma lui è stato categorico, da juventino sfegatato mi ha dichiarato imperterrito: "O mangio qui o vado a mangiare a casa mia!". Detto così, che potevo fare? Già lo vedo una volta alla settimana e solo la domenica, in più le ragazze (nipotine) in settimana hanno i loro impegni, quindi sono stato costretto ad adeguarmi al fatidico: "Carlè, fattene una ragione, così fan tutti!". Così mi ha tranquillizzato mio figlio e...oh, l'avesse mai detto: le ragazze sono schizzate per prendere i loro telefonini, mia nuora poverina, si è sentita isolata e ha preso il suo e io e il mio 51%, seguendo tutto 'sto casino, abbiamo continuato a mangiare. Ho avuto un groppo alla gola credetemi, io che mi bastava un sguardo per bloccare i miei figli mentre si accingevano a fare qualcosa di sbagliato, io che con la faccia da orso spaventavo le nipotine, ho dovuto alzare bandiera bianca. "Nonno, guarda questa..." Mi veniva accanto la più piccola per mostrarmi delle foto". "Carlè...", mi raggiungeva la più grande per mostrarmi le sue foto con le amiche ad una festa. Insomma, un susseguirsi di scambi e immagini che ammetto solo ora, hanno rallegrato la tavolata senza volerlo. Risate, espressioni di stupore, gridolini e gomitate, battute e insinuazioni divertenti, hanno creato una confusione tale che non avrei mai creduto possibile. Mio figlio, per niente disturbato, con l'auricolare nell'orecchio, continuava a mangiare e a seguire la partita. Ad un tratto, ho preso dalla tasca il mio telefono e senza farmi notare, ho chiamato mia nuora che siede sempre di fronte a me dall'altra parte del lungo tavolo. Squilla il suo telefono e lei subito risponde. "Cara, ti spiace prendere una nuova bottiglia dell'acqua dalla dispensa?".
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