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VITA E MORTE CORRONO IN RETE

Post n°1848 pubblicato il 15 Settembre 2016 da monellaccio19
 

Risultati immagini per tiziana cantone instagram

 

Una foto, una storia: Tiziana Cantone ricorre al suicidio per mettere fine alla sua giovane vita travagliata. Siamo ancora a doverci sentire responsabili, anche se non direttamente, per una morte assurda dovuta anche a noi che siamo sui social, siamo internauti e "colpevoli" anche di una semplicissima virgola fuori posto quando scriviamo. "Il fatto che noi facciamo delle merde, non vuol dire che dobbiamo vivere al cesso tutti i giorni; la merda va fatta ma non va guardata". Così si esprime Oliviero Toscani in una recentissima intervista per definire "Instgram". Credo che queste parole nude e crude, siano l'esatta cornice per inquadrare un fenomeno che ci sta sfuggendo di mano giorno dopo giorno e a seguire, mettiamoci pure la rete nelle sue espressioni più comuni come i social, youtube e quant'altro siamo soliti spazzolare dalla mattina alla sera: ecco il cerchio magico dove ci siamo tutti con i nostri difetti, le nostre ansie, le nostre porcherie e le nostre manifestazioni che vanno oltre ogni lecito. Scusatemi parlo al plurale, ma intendiamoci, virtualmente siamo tutti implicati e caricarci indirettamente anche di questa ennesima morte, ci tocca. Dicevo alcuni giorni fa che non ci facciamo mancare nulla e la povera Tiziana è stata vittima delle sue peripezie eccessive e fuori da ogni legittima aspettativa. Leggo da un articolo in rete del 17/05/15: "...un altro video da ballare per la regina della fellatio...", una palese dimostrazione di una vita in rete trasgressiva oltre ogni lecito. Ebbene, nell'essere regina, osè e protagonista assoluta delle schermate personali in rete, la Tiziana è stata manipolata, sfruttata, sputtanata oltre ogni limite e la sua battaglia nel tempo, prendendo atto di come tutto poi si ritorce contro, è stata decisiva, tosta e reiterata: ha chiesto alla magistratura il così detto "diritto all'oblio" ovvero, il diritto personale affinché fossero tolte dal web, foto e filmati audaci e compromettenti. Ebbene, nonostante le sue ragioni e l'aver ottenuto "giustizia", trattasi di missione impossibile: la robaccia che insozza la rete non sarà mai tolta, le immagini restano ad imperitura memoria nel tempo. Per questo e per i 20.000 euro di spese sopportate per la causa, Tiziana non ha potuto far altro che ammazzarsi. Allora, siamo alla farsa di un paese che non sa che pesci pigliare, a una rete che non ti perdona lo sbadiglio coperto con la mano sbagliata portata davanti alla bocca e al pentimento di una persona che ha sbagliato tutto nella vita ma che rendendosene conto, non può tornare indietro in nessun modo, nemmeno uccidendosi.  Come vedete, la sua morte è coinvolgente per tutti: siamo stati incapaci di garantire un diritto, incapaci di evitare un suicidio e incapaci di vivere serenamente e degnamente in rete. Sapete anche che una giovanissima ragazza giù in Sicilia, è stata violentata per due anni di seguito. Nessuno sapeva nulla, o meglio la mamma sapeva e altri sapevano, ma il silenzio omertoso (l'onore innanzi tutto) ha ancora una volta autorizzato lo scempio. Otto ragazzi arrestati e incriminati per le oscenità reiterate. Sapete cosa hanno sussurrato in molti nel piccolo paese dove la gente mormora e non si fa mai cazzi suoi? "Se l'è cercata!". Anche per Tiziana pare che vi sia la stessa posizione: "L'ha voluto lei!". Credo che questi atteggiamenti assurdi, questi commenti beceri e aberranti, dimostrino ampiamente quanto siamo diventati aridi dentro e spocchiosi fuori. Gli umani non si comportano bene coprendo le loro coscienze con un "ben ti sta, così impari la prossima volta!". Ricordiamoci che nel caso di Tiziana, non ci sarà una prossima volta.  

 
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Commenti al Post:
monellaccio19
monellaccio19 il 15/09/16 alle 12:55 via WEB
Ciò che fa più rabbia è l'impotenza della rete e dei social in genere. Ossia, la maggioranza (e siamo tanti) dei frequentatori che supera di gran lunga il manipolo dei miseri, sciagurati e insensibili bastardi, non è in grado, anche attraverso la legge, di bloccare questi infiltrati del male. I danni che provocano non sono solo gravi e drammatici come nel caso della povera Tiziana, ma sono anche modeste schegge a livello personale, che intaccano col tempo lo spirito, la cultura, la morale, l'onorabilità delle persone. Siamo ostaggi, costa dirlo ma siamo nelle mani di costoro e per di più la legge non ci protegge e cautela in caso di proditori attacchi e vigliaccate varie. Intanto dalla semina del male. la morte raccoglie vite. Buon giorno Marina, ti abbraccio.
(Rispondi)
 
 
geishaxcaso
geishaxcaso il 15/09/16 alle 15:32 via WEB
Il problema è che la rete è nata come strumento di massima condivisione. Se pubblichi qualsiasi cosa accetti automaticamente che il mondo intero possa vederlo. Credo che il giudice avrebbe potuto evitare di caricare le spese processuali, ma un giudice non può limitare la diffusione di alcunché in rete. Se io scarico un contenuto e lo salvo nel mio pc, e subito dopo il contenuto viene rimosso dal web, chi può dire quante persone abbiano scaricato quel contenuto e magari lo pubblicano ancora? Provo pena per questa giovane vita spezzata e non c'è nulla da giudicare. Ognuno di noi ha fatto cazzate nella vita pentendosene poi amaramente. allora quello che dobbiamo inculcare ai nostri ragazzi è il rispetto per la propria vita e la propria intimità, aiutarli a capire che 100 like su facebook non ti rendono certo migliore di quello che sei e soprattutto che tutto ciò che pubblichi non è più esclusivamente tuo ma appartiene "alla rete" :(
(Rispondi)
 
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 15/09/16 alle 17:02 via WEB
Già, mi hai ricordato Seneca: "Le idee migliori sono proprietà di tutti". Si va per condividere e tutto ciò che proponi, bello o brutto, piacevole o orripilante, passa di proprietà. Tutto appartiene a tutti, ovvero, chi vuole se ne appropria e buona notte ai suonatori. Funziona così e nel bene o nel male dobbiamo starci da contratto. Allora sai che ti dico? Che la morte della Tiziana serva da monito per chi rischia molto sulla rete proponendosi in scorretti scritti e/o foto/video azzardati.
(Rispondi)
 
 
 
 
geishaxcaso
geishaxcaso il 15/09/16 alle 18:47 via WEB
Hai ragione Carlo, lo spero anch'io, oggi la condivisione in web è una moda e i giovani sono sempre fin troppo sensibili alle mode.... è sui nostri ragazzi che bisogna lavorare....
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 15/09/16 alle 19:20 via WEB
Brava l'hai detto e speriamo che tutti i ragazzi abbiano qualcuno su cui lavorare!!!!
(Rispondi)
 
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