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FABIO VOLO: "POCHISSIMI MORTI MA TANTISSIMI FALLITI"

Post n°3489 pubblicato il 26 Febbraio 2020 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

Sfogliando una margherita virtuale, ci chiediamo quanto ci metterà la buriana ad allontanarsi dal nostro paese? Una domanda che ci poniamo tutti e una risposta certa e definitiva, non la può fornire nessuno. I medici sono già in contrapposizione tra loro e pronunciano pareri diversi, la politica litiga anche sulle decisioni e noi siamo a tentare di trarre conclusioni da soli basandoci sulla speranza, sulla provvidenza e sull'aiuto del Padre Eterno. I risultati raccolti in questi giorni non sono né troppo negativi, né inclini all'ottimismo: un tamtam tra giornali, tv, radio e rete che senza un filo conduttore, ci assorda e ci confonde. Una, nessuna, centomila restano le tante versioni che recepiamo, tutte diverse e tutte aperte alle nostre interpretazioni. Viviamo alla giornata e non abbiamo un briciolo di certezza, possiamo solo elaborare le nostre modeste deduzioni e puntare su ciò che maggiormente ci convince. Ecco, se entriamo nell'ordine di idee di ridimensionare i fatti e gli avvenimenti, puntando su un bicchiere mezzo pieno è già un buon segno; evitiamo i catastrofismi, non facciamoci prendere la mano dalla crisi improvvisa che ci ha coinvolti. Seguiamo le informazioni, evitiamo le fake e non fasciamoci la testa prima di rompercela. Per le paure e le ansie, la decisione di assalire i supermercati per approvvigionarsi di alimentari e provviste varie, non è un buon segno, temere che improvvisamente chiudano e vengano meno i rifornimenti non accadrà e quindi non rimarremo privi di cibo. Poi, generalizzando con le varie decisioni, con gli interventi emanati da Comuni, Regioni e Governo, c'è stato un bailamme piuttosto vistoso e spiazzante: uno smentisce l'altro e quindi certezze non ve ne sono! Infine le chiusure, gli orari ridotti per i locali pubblici, scuole, università, negozi in genere, stadi e tutto ciò che indurrebbe a limitare incontri tra le persone, se da una parte servisse a ridurre al minimo il  rischio di contrarre il virus, dall'altra mette in ginocchio l'intera economia di una città: pensate a Milano, pensate a Venezia, città moribonde senza traffico, tutti o quasi bloccati in casa, nessun segno di vita per strada e nei negozi, nei locali pubblici, cinema, teatri, concerti ecc.ecc. Nelle zone rosse della Lombardia, dove operano circa 80 grosse aziende industriali, si parla già di miliardi andati in fumo, solo per aver limitato e quasi azzerato tutta la vita economica e sociale delle città interessate. I beni non sono prodotti come sia sempre stato a regime e quindi, l'offerta dei beni crolla paurosamente. Concludo con una battuta di Fabio Volo che sceso a Roma per presentare il film dove doppia un personaggio, durante l'intervista e trattenendosi con i giornalisti, ha riferito della situazione surreale che ha lasciato a  Milano: "...avendo dei bambini mi sono informato sulla mortalità del virus e pare che sia oggettivamente meno grave di ciò che raccontano giornali e tv". Ha quindi sottolineato un dettaglio che condivido in pieno: "...Ci saranno pochissimi morti, ma tantissimi falliti coi negozi senza incassi". Una verità incontrastabile, vera, reale  e paurosa! Un negozio, un'azienda  fermi per una dozzina di giorni, dovranno affrontare gravi problemi economici.

 
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