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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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A CHI FISCHI?...AL CANE!
I tempi cambiano, passano le mode, mutano gli atteggiamenti, ma ci sono insane abitudini, appartenenti al vecchio costume popolare che resistono nel tempo, non vacillano e restano abbarbicate come mitili agli scogli! Ero ragazzino di strada, a casa non ci potevo stare già da quando avevo undici anni: mia madre non mi reggeva e mio padre lavorava tutto il giorno. L'unica soluzione e mandarmi a giocare in strada e le circostanze, le prove della vita, le ho cominciate a vivere con i miei coetanei, vivendo la strada e le sue complesse situazioni. All'epoca erano molte le auto che avevano le portiere anteriori a favore di vento: specie le utilitarie, erano fornite di tali portiere e noi smaliziati teppistelli di strada, eravamo avvertiti da un fischio modulato dal primo che notava una donna che si apprestava a scendere dall'auto. Tutti pronti a mollare quello che si stava facendo, per mettersi in posa e godersi lo spettacolo della gambe, delle gonne che potevano sollevarsi e di qualche reggicalze che si potesse appena notare. E lo so, non si viveva di solo pane e cogliere alla nostra età il minimo indispensabile era una...fortuna. Oggi, portiere a favore di vento e...di guardoni non ve ne sono più, tuttavia, restano belle donne che scendono dall'auto (davanti o dietro) e se sono ben fornite di gambe belle e gonne corte, ci sarebbe da sbirciare. Uso il condizionale perché, suvvia, chi lo farebbe più? Ma chi si prenderebbe mai la briga di posare l'occhio su ciò che accade normalmente e/o in eccesso, su tutte le tv? Eppure e purtroppo, occhiate furtive e fischi di ammirazione accompagnati da battute brevi e pungenti, capitano spesso: perciò sostengo che quella vecchia e becera abitudine di fare il burino per strada, è dura a morire, a scomparire. La Queralt Badalamenti è un attrice che non conosce nessuno, o meglio, che nessuno nota poiché è protagonista di tanti spot pubblicitari. Bella, elegante e attraente, è una donna che non ha bisogno né di spiegazioni, né di disegnini o schizzi: vive la strada, si muove per lavoro e incontra spesso e volentieri chi fa apprezzamenti poco eleganti, chi passa il segno ed esagera, chi è insistente con gli sguardi credendosi un dio in terra. Lei ci è abituata solo che c'è un limite oltre il quale comincia a scocciarsi e a non sopportare questi beceri apprezzamenti. Ha lanciato una petizione affinché si renda la molestia verbale stradale (quelle descritte più su) un reato previsto dalla legge. Non ha tutti torti e sarei d'accordo: molte giovani donne incapaci di sopportare, preferiscono evitare gonne corte, tenere profili bassissimi e cercare di passare inosservante. Queralt non ci sta, ha la sua vita, il suo stile e i suoi gusti per cui, come fa notare: "...finiamola di passare per colpevoli solo perché una gonna è corta, una blusa è stretta e scendere dalla macchina attizza questi fancazzisti del nulla". Ecco che la sua petizione ha già raccolto 600 mila firme in pochi giorni e conta di raccoglierne abbastanza per interessare il ministro delle Pari Opportunità e porre fine all'insopportabile comportamento degli uomini. #Fischia al cane, questo l'hastag e a suo favore depongono i suoi comportamenti irreprensibili, i suoi atteggiamenti femminili senza esagerazioni, e la sua carriera che è proiettata sempre in avanti.
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