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VIBRAZIONE O SQUILLO.....

Post n°3120 pubblicato il 22 Gennaio 2019 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19


Comincia a coinvolgere tutti ormai questa triste constatazione: c'era un tempo in cui negavo di essere tra gli imputabili, non ero soggetto alla accusa, ma ora devo ammettere che sono stato, lentamente ma inesorabilmente, coinvolto anch'io dalla tremenda verità. Alzi la mano chi non sia fortemente richiamato dalla voglia di "fissare il proprio telefono". Un gesto meccanico, istintivo e spontaneo, riteniamo di non doverlo fare, specie in presenza di persone, oppure a tavola, in chiesa, durante uno spettacolo al chiuso, ci ricordiamo di eliminare la suoneria per affidarci alla vibrazione e non disturbare nessuno, ma appena avvertiamo quella scossetta in tasca, allora la mano va laddove abbiamo riposto il cellulare. Ci precipitiamo a controllare, a verificare di cosa si tratti e in quel momento ci rendiamo conto che la nostra premura iniziale, il buono voto fatto a noi stessi: "Non prendere il telefono dalla tasca qualunque cosa accada", viene puntualmente disatteso. Per cosa poi? Per telefonate urgenti? No. Per messaggi importanti? Macché. Per comunicazioni di lavoro? Manco a dirlo. E allora per cosa? Perché lo togliamo dalla tasca e cominciamo a smanettare anche se siamo in posti dove sarebbe meglio spegnerlo? "E va bene, ma come si può vivere scollegandoci completamente?". Così mi contestava un amico col quale discutevo della trappola in cui anch'io sto cadendo. Non ricevo nulla di importante, né telefonate, né messaggi, quindi dovrei essere piuttosto al sicuro, sono rarissime le occasioni. Sono i "va' zapp" i maledetti che si intrufolano nella mia vita e presumo in quella dei tantissimi da includere nella lista di quelli che oggi "fissano il telefono" in continuazione. Una catena che va oltre quella di S. Antonio: un susseguirsi di avvisi e/o vibrazioni per avvertire dell'arrivo di un "va' zapp".  Ma quando apri e scorgi:

 

come fai a respingere...l'offerta? E' una raffica giornaliera con poche pause, credetemi. Ho pregato gli amici di evitare lo scempio, di lasciarmi in pace visto che passo anche del tempo in rete e magari non ne avrei molto da spendere per le cazzate divertenti. Macché, ormai è guerra e più cerco di sottrarmi e più sono subissato dai solleticanti invii.

 

Questa per esempio non è divertente e appena vista, mi sono detto che in fondo non mi sbagliavo sul conto di Albano. Un uomo che si vende per stare ogni santo giorno in rete, in tv e sui giornali di gossip. Ha ammaestrato le due signore a seguirlo nelle sue improvvisate: qualche politico gli ha insegnato come fare e puntualmente se ci fate caso, è una storia da portare in evidenza o con l'una o con l'altra. Insopportabile uomo oggi, come cantante ha dato tutto già da tempo e ora si limita a sgridazzare per dimostrare come sia forte...con le corde pronte non per impiccarsi, ma corde vocali. Capite come sono messo? Tento di sottrarmi alla schiavitù ma d'altra parte non riesco a evitare questi invii selvaggi da parte degli amici. Mi rimproverano che sono cambiato da alcuni anni a questa parte, mi sono scordato di tutte le bravate fatte insieme. Forse hanno ragione, troppo serioso? Troppo lontano dalla realtà che ci coinvolgeva dopo cinquantanni di amicizia condivisa fino all'eccesso? "Oh, raga' abbiate pietà, sapete che ho i miei problemi, sono anche depresso moltissimo, un minimo di rispetto me lo dovete, o no?". E loro per tutta risposta mi hanno mandato:

 

Beh.....che devo dire? Hanno azzeccato in pieno: brutta bestia la depressione. L'ombra che notate nella foto è molto eloquente e mi ha spinto a dar loro ragione.

 
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