Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
scampoli, ritagli, frizzi e...lazzi

Area personale

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
Citazioni nei Blog Amici: 176
 

Ultime visite al Blog

John00dglcassetta2Alfe0Sassar0liDott.Ficcagliamonellaccio19gianor1Vince198apungi1950DoNnA.Selyravhesse_fArianna1921Sono44gattinfilax6.2spalmieros
 
 

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

 

« SI FA PRESTO A DIRE PIACERE...GOVERNARE? UN BEL PROBLEMA »

LA SITUAZIONE E' GRAVE MA NON E' SERIA

Post n°2988 pubblicato il 10 Settembre 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per ITALIA nazione sotto ironia

 

 

Subito dopo la guerra, la nostra Repubblica si avviò avvalendosi anche del voto  delle donne per la prima volta alle urne. Il  nostro parlamento libero e democratico fu un buon viatico, il giusto modo per approcciarci alla politica, specie i primi anni quando c'erano statisti e non politicanti improvvisati a governarci. La nostra società si rafforzava attraverso le comunità portanti: scuola, servizio militare, televisione pubblica e informazione libera, per creare le nuove classi dirigenti con una progressione lenta ma inesorabile. La scuola formava e acculturava, il servizio militare insegnava l’ubbidienza e i valori della patria, la televisione nazionale oltre a spazzare l’analfabetismo ci induceva a scrutare e a prendere confidenza con quella società di cui stavamo impadronendoci: i valori, i principi, l’educazione erano già dentro di noi, solo che abbiamo ricevuto input esterni per crescere e formarci al meglio delle nostre possibilità.  Fino a quei maledetti anni ottanta, gli anni di Craxi, la Milano da bere e le prime vere grane politiche. La scuola, palestra di civiltà, comincia a sfaldarsi e a generare ragazzi sempre più vivaci e sfrontati mentre la leva andava paurosamente a farsi benedire. La madre di tutto questo decadimento che ci ha condotto ad oggi con esasperante lentezza ma con chiara lucidità, è stato l’avvento delle tv private e delle loro condizioni propositive. Ci scordammo del nostro bagaglio, tutto passò indietro e guardavamo alle novità, vivevamo di share, di gusti che la tv privata (Mediaset in testa) non tardò a capire per soddisfare le nostre sempre più insistenti pretese; gli agoni televisivi si riempivano sempre di spazzatura e i risultati ci piacevano, ci davano la possibilità di approfondire il nostro sapere in tutti i campi. Al fine giunse la rete, il web e tutto il nostro passato sociale e civile, fu spazzato.  Oggi siamo tutti ostaggi vegetali posseduti dalla comunicazione virtuale, le relazioni personali si scansano, si evitano e pur credendo di vivere in un paese libero e democratico, siamo travolti da tutto quel pattume che non conoscevamo, di cui non avevamo bisogno e di cui avevamo, fino agli ottanta, fatto a meno. Oggi è così, se vi pare: siamo più incivili anche nelle più piccole azioni quotidiane, ineducazione ai limiti dell'insopportabile, corruzione galoppante a tutti i livelli, aggressioni a danno di tutti, notevole superficialità nell'affrontare questi temi e una giustizia che fa acqua da tutti i pori. Ognuno ha le sue idee e non è propenso a confrontarsi con nessuno altro che non esprima il suo stesso pensiero, altrimenti è lite. I nostri costumi sono persi con i nostri principi, con l'etica che ci distingueva e con i modelli che avevamo recepito opportunamente prima della decadenza inevitabile, spocchiosa, irriguardosa e offensiva per la nostra  intellettualità ormai logora e lisa dagli avvenimenti che ci inseguono con insistenza con le loro malefiche conseguenze. Non ci resta che cadere, già...ma da che parte? 


 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963