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ERAVAMO ANIMATI DALLA FIDUCIA...

Post n°2829 pubblicato il 04 Aprile 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per essere gentili

 

 

Questo gesto, questa iniziativa presa dal signore in giallo verso il signore in blu, è un gesto cortese, una gentile premura verso il suo prossimo. Credo sia un normale atto di cortesia come se ne compiano tanti tra persone civili, educate e volenterose. Ma esiste ancora questo modo di fare? Siamo ancora spinti a comportarci in tal modo? Siamo sempre disposti a compiere e a recepire simili attenzioni, piccoli segni della nostra buona disponibilità? Cedere il passo ad un donna quando si entra in un luogo conosciuto e precederla quando si entra in un posto per la prima volta, sono norme basilari; salutare, dire "pardon", chiedere scusa per un pestone magari, oppure quando si urta leggermente una persona, insomma, siamo sempre pronti come ci hanno insegnato o è cambiato qualcosa da quando questi atteggiamenti, queste scelte, facevano parte del nostro bagaglio personale di civiltà e di educazione? Magari ora tutti  a dire: certo che sì, siamo sempre educati, disponibili e premurosi verso il nostro prossimo, perché non dovremmo esserlo? Beh, magari noi, un po' più avanti con gli anni, saremmo (occhio al condizionale) attenti, ma i giovani, i ragazzi, diciamoci la verità, sono menefreghisti e poco inclini a questo tipo di comportamento. Sono poche le eccezioni e meno male, altrimenti non vedrei che nero in un futuro ancora da venire. Mentre, tornando a noi ragazzi anziani, abbiamo buone ragioni forse per non essere esattamente come ci hanno insegnato e come l'esperienza ci ha dettato durante la nostra vita. Non siamo più come una volta, sì possiamo essere cortesi e gentili lo stretto necessario, ma più di tanto non concediamo e pensateci su: non lo siamo più perché temiamo le fregature, sospettiamo, tornando alla foto in alto, che il signore con la maglia gialla faccia uno sgambetto all'uomo con la maglia blù. Perché? Perché così gli va, perché così funziona oggi.  Ci limitiamo, siamo incazzati per quello che oggi il nostro prossimo sia disposto e fare contro di noi: quando qualcuno mostra interesse e vuol usarci un cortesia, siamo presi dal panico: "Dove sta la fregatura?". Una domanda che tentiamo di reprimere, ma perché mai dovrebbe esserci una fregatura? Noi lo facciamo, sappiamo quello che ci accingiamo a fare, ma chi è oggetto di attenzione, è diffidente, siamo tutti diffidenti perché a questo ci hanno indotto. Non si usa più, siamo forse noi i fuori di testa, non abbiamo più fiducia perché ce l'hanno rubata sotto il naso. E più passa il tempo peggio è, ci chiudiamo sempre più e scansiamo i proponenti: dubitiamo, sospettiamo, aggrottiamo la fronte solo al pensiero di essere fregati, magari non riusciamo nemmeno a pensare come, ma lo supponiamo e tiriamo dritto. Purtroppo abbiamo perso l'abitudine alla cortesia, alla relazione, alla pronta disponibilità, e se ci rifiutano per la nostra gentilezza, comprendiamo che non abbiano tutti i  torti e noi faremmo lo stesso con loro. Chi si fida più? Con tutto ciò che stiamo passando non siamo più disposti a fidarci e lo vediamo, lo vedremo e saremo pronti a dire: "L'avevo detto io...". Non riusciamo nemmeno a rimproverarci, non accettiamo nemmeno di ravvederci, siamo stati presi troppe volte di sorpresa e  non ci stiamo a far...peggio! I ragazzi e i giovani, vincono: hanno la loro morale, la loro educazione, se la cavano più o meno e non hanno problemi per niente, fanno come vogliono e va bene così! Ma noi  che non eravamo abituati, come facciamo per venirne fuori? "La gentilezza a parole crea confidenza, la gentilezza nei pensieri crea profondità, la gentilezza nel cuore crea amore". E' a mettere in pratica tutto ciò che ci hanno fottuto e ci hanno spaventato!


 
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