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E NIENTE: NON PASSA LO STRANIERO!

Post n°2748 pubblicato il 04 Febbraio 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per direttori musei stranieri


Nel 2015, in un post riferito alle scelte del Ministero della Cultura e del Turismo, espressi un giudizio molto positivo sulle nomine dei venti nuovi direttori indicati per dirigere le nostre gallerie, i nostri musei e i nostri luoghi culturali e d'arte più visitati nel paese. Dieci uomini e dieci donne con una responsabilità enorme sulle spalle: gestire una buona percentuale delle nostre opere note in tutto il mondo. Ancora più felice fui quando appresi che su venti nominati, sette erano stranieri, gli altri tutti italiani.  Finalmente si abbatteva una barriera inutile: l'Europa doveva essere una "nazione" unica e con cittadini liberi di muoversi e di lavorare negli stati della comunità. Un colpo ben assestato quello degli stranieri: ancora oggi sono al lavoro e devo dire che trattasi di professionisti preparati e con curriculum molto prestigiosi. Una scelta che ha pagato non solo per la gestione dei pezzi pregiati a loro affidati, ma soprattutto per i risultati ottenuti sotto il profilo squisitamente turistico: da allora si sono registrati incrementi consistenti sia per il numero di visitatori che per gli incassi. Tutto ciò però, sin dalla loro nomina, portò alle polemiche, alle discussioni di lana caprina e alle solite liti per la provenienza degli otto direttori. Ma come?  I nostri possono andare a lavorare in Europa e gli "europei" non possono venire da noi? Ebbene, per sistemare definitivamente il problema sottoposto ai pareri delle varie commissioni e attenersi alle sentenze, sono occorse: 16 decisioni del Tar e 6 del Consiglio di Stato per definire la situazione e mantenere le scelte fatte;  ora si apprende che ancora una volta, il Consiglio di Stato cambia linea e rimette in gioco la decisione sui direttori stranieri dei musei all’adunanza plenaria. Pasticci all'italiana, tipici salti carpiati e goffi di istituzioni che ballano da sole, incapaci di emettere una sola e solida linea definitivamente. Il ministro Franceschini è molto incazzato e ne ha ben donde: "Molto difficile fare le riforme in Italia, cosa penseranno di noi nel mondo?". E non ha torto il ministro: ha conseguito buoni risultati con le decisioni e i cambi effettuati, i numeri gli danno ragione e la tarantella ballata fino al 2015 che si pensava fosse finita, oggi riparte con il ballo di S. Vito! "Lo stesso Consiglio di Stato, che nell’ultima disposizione si era espresso a favore della possibilità di nominare direttori stranieri, ora cambia posizione e rimette la decisione che riguarda la nomina di Peter Assman, direttore del Palazzo Ducale di Mantova, all’Adunanza plenaria". Insomma, se a suo tempo si è pensato di rimuovere qualche italiano, ci sarà stato un motivo? Azzardo: posto fisso, stipendio assicurato e kemmefrega del museo, della reggia e del bene affidatomi? Ma quando avverrà che 'sto paese non farà ridere alle nostre spalle tutti gli altri paesi che ci stanno davanti, lasciandoci a guidare i rimanenti, quelli del...terzo mondo?

 
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