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« ASPETTANDO GIOVEDI'FATELA FINITA »

ITALIA: MALINCONICA E RASSEGNATA?

Post n°2568 pubblicato il 25 Ottobre 2017 da monellaccio19
 
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"Concezione sociologica che considera l’esperienza individuale e le relazioni sociali segnate da caratteristiche e strutture che si vanno decomponendo e ricomponendo rapidamente, in modo vacillante e incerto, fluido e volatile". Ho rubato, da ladro gentiluomo, la definizione della "società liquida" riportata sull'autorevole enciclopedia Treccani. La metafora del sociologo Bauman è indicativa per tutti i modelli come i libri, la cultura, l'educazione, i valori e la morale, così come li viviamo oggi. Sono giorni che sull'onda del vile sfottò dei laziali ai romanisti, il caso Anna Frank stia riempiendo giornali, tv e comunicazione: il tema richiede approfondimenti e come è giusto che sia, tutti a scrivere e a sgolarsi sulle ragioni, le cause e gli aspetti intrinsechi di una tifoseria che va oltre lo sport e il sostegno sfegatato per una squadra di calcio. Giovanissimi, pilotati e guidati da alcuni capi della curva, non sanno nemmeno chi sia la Frank e cosa rappresenti nella storia universale il nazismo, la sua cultura e le sue balorde azioni antisemite. "Questa gente è  sempre esistita nelle curve dei tifosi..." sostiene qualche giornalista in tv: "...Solo che oggi con i social, la rete e la grande e immediata comunicazione, tutto risulta più amplificato e stigmatizzato". Interviene un politico e ricorda che famiglia e scuola sono i cardini alla base di tutto ciò: "L'ignoranza è la causa di questi atti ignobili e offensivi e se la scuola fa il possibile, le famiglie dove crescono questi soggetti cosa fanno per i loro ragazzi?". Insomma, confronti accesi, scontri verbosi e ricerca affannosa per scovare le cause, studiare prevenzione e assetto culturale, sembrano essere i sistemi per arginare questi stereotipi che danneggiano tutta una società e la conducono verso un baratro. Ma non solo il calcio e le sue curve sono imputabili, ci sono tifosi (e meno male) che non scendono così in basso: ovvero appassionati sostenitori delle loro squadre che seguono e rispettano i tifosi opposti, hanno il buon senso verso tutti perché educati per queste scelte. E infine, il punto più importante e spinoso: cosa mai potrà generare e produrre questa televisione che sopportiamo pesantemente anche quando non la seguiamo direttamente? Sappiamo le cifre, conosciamo gli share, sospettiamo come confezionino ascolti costruendo con malizioso cinismo, l'orrida qualità di programmi osceni in tutti i sensi, di spettacoli vuoti e inutili, nullità che assurgono alle alte vette della notorietà. Io non voglio interessarmi a loro, ma chi fa la fortuna di costoro? Chi si nutre di questa spazzatura, sa cosa accade in Italia? Sa quali grossi problemi viviamo da un bel po' noi tutti? Non dico che debbano piangersi addosso, ma comprendono cosa assumono dallo schermo? E questi poveracci che ignorano, che rapporti hanno con i figli? Parliamo di educazione ma c'è qualcuno che viene meno: i giornali per primi, perché alimentare a sproposito queste assurdità spettacolari e poco interessanti? Ogni giorno sono pieni di questa spazzatura (quindi la tv non è sola), prendono il gossip e lo riportano enfatizzandolo a dismisura per poi ficcarlo in ogni angolo delle loro pagine. Cosa mai potremmo aspettarci di buono da queste generazioni che poi travisano e interpretano male quello che recepiscono? Vi do un esempio di quello che abbia appena scritto: non vaneggio, non sono fuori dal tempo e se cercate risposte ai gravi fatti che accadono, siate onesti con voi stessi: cosa fate perché non accadano? Cosa facciamo con i nostri ragazzi per condurli su una strada che non sia ignoranza ma vera cultura sui valori essenziali? Non stupiamoci poi quando accade l'imprevedibile e cerchiamo i responsabili: sarà quello il momento di guardarsi allo specchio e dirsi: sono io il colpevole!

 

Credo che si commenti da solo: di queste buffonate architettate a regola d'arte, ne abbiamo piene le scatole. Le famiglie italiane, ahiloro, non sono così, non vivono alla grande come loro ci vogliono dimostrare. Questa è la spazzatura che vuole solo una parte degli italiani, ossia, coloro che non sanno chi sia Anna Frank, non vivono la realtà e sognano con la televisione che li spedisce nel mondo della fantasia. Di educazione, cultura e valori, meglio non parlarne.

 


 
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