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SCUOLA E BUONA CONDOTTA

Post n°2545 pubblicato il 14 Ottobre 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per voto in condotta a scuola media

Quanto lo abbiamo temuto quel sette in condotta, faceva paura più di un quattro in un'altra materia. Eppure, giovani intemperanti e irrequieti, nonostante la preoccupazione di trovarselo difronte in pagella, abbiamo fatto del nostro...peggio a scuola per meritarlo. Nell'ambito delle medie nulla di eversivo e grave: gli sfottò, gli scherzi atroci, le sottomissioni imposte ai più indifesi, i gestacci, le palline di carta lanciate con la biro Bic svuotata del refill, senza tappo superiore e tramutata in una piccola cerbottana, insomma, ragazzate che spesso potevano lasciare il "segno" agli impulsivi abituati più alla scuola della strada che a quella istituzionale. In Italia abbiamo la pessima  abitudine di discutere verbosamente le leggi, le norme e le disposizioni emanate dall'alto. Giuste o sbagliate che siano, ormai ci hanno abituato a respingere ogni proposta. La spiegazione è semplice: tutto ciò che si impone per decreto, per circolare e per ordini che vengono da Roma, sono decisi, accolti e proposti da persone che non sono mai state vicine alla gente comune, alle persone normali, quelle che formano la società in cui ci muoviamo e agiamo. Non sanno un kakkio di cosa parlino, di cosa si apprestino a decidere: formulano una norma, una legge e tutti ne discutono lassù nelle sedi istituzionali; tecnici, esperti, sociologi, filosofi, ministri, mai nessuno che chieda alla gente in strada cosa ne pensi. Parlo di scuola e di due disposizioni prese recentemente, creando un bel fronte di discussione: genitori e presidi, tutti a criticare e a contestare le decisioni prese dall'alto. La scelta è quella di far rientrare a casa i ragazzi della scuola media, solo se sono accolti all'uscita da un genitore o chi ne fa le veci. Se ciò non avvenisse, la scuola sarebbe perseguibile per "abbandono di minore". Non vi dico le proteste: certo ci sono genitori che accolgono i figli all'uscita per tanti motivi, ma sono tantissimi i ragazzini che non abitando lontano, rientrano da soli e magari in gruppo come spesso avviene. Noi a nove/dieci anni altro che da soli, rientravamo pure tardi perché ci attardavamo a fare due tiri: o al pallone o alla sigaretta comune e condivisibile. L'altra menata è l'abolizione del voto di condotta che potrebbe inficiare l'ammissione dell'alunno agli esami, così come sia sempre stato. Un sette, un sei, non sarebbero considerati e quindi possibilità di accedere anche in presenza di un voto poco conciliante con la buona condotta. Beh in questo caso, la discussione è diversa: molti non ci stanno, vogliono quel maledetto voto perché con i tempi che viviamo, senza voto, ne approfitterebbero i bulli, i teppisti, i violenti e coloro che della scuola abbiano altre concezioni. Questa è una bella e vera battaglia: rinunciare al voto terribile in condotta e dare spazio a rischi paurosi e incontrollabili, o non alienare la classe e i ragazzi con un voto che pregiudicherebbe anche gli esami? Le discussioni sono ancora in corso, fatte le leggi e come sempre accade, nelle sedi istituzionali sono pronti a rivedere e a correggere. Ma porcaccia la miseria, vi costa tanto confrontarvi prima con la gente per strada? Quanto tempo e danaro si risparmierebbe se così fosse?

 
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