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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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IL TELEFONO...LA LORO VOCE
E' una settimana che sono solo a casa e ogni due/tre volte al giorno ci sentiamo: "Pronto?...Ciao amo' come te la cavi?". Ora sicuramente penserete che sia una lodevole premura, una giusta domanda per fugare ogni eventuale preoccupazione circa il mio "modus vivendi" solitario; insomma, siete già dalla sua parte basandovi sulla legittimità della domanda espressa da una donna affettuosa e in ansia per il suo 49% che sta tentando di cavarsela vivendo da solo. Beh, se avete pensato a tutto ciò o lontanamente supposto solo uno di questi motivi, vi state sbagliando! Lei, come tutte le donne, sta solo sondando quanto sia pesante per il tapino rimasto da solo, la sua insostituibile presenza. Non le interessa come me la cavo, le interessa che io stia vivendo male senza il suo prioritario aiuto. La conosco, so che "mena il can per l'aia" in attesa che io sbraiti, invece:"Tutto bene Focaccetta morbida, le giornate scorrono felicemente, non ho problemi e quasi non mi accorgo della tua mancanza!". "Favoloso Carle', mi stupisci e mi fa piacere che tu non sia andato in crisi, del resto ti ho lasciato tutto ciò che poteva servirti, quindi non hai da fare nemmeno la spesa!". Visto? Ha fissato un punto: se non avesse fatto lei la spesa lasciandomi le provviste, io sarei finito male...morto di fame!!! "Certo mia cara Vellutata, meno male che ho tutto a portata di mano, ho ciò che mi serve e se mi mancasse qualcosa, l'importante è...che ci sia la pasta De Cecco". "OK! Ti passo la bimba, ti vuol salutare......Ciao Pa', come va? Problemi?". "Oh, che fai parli sotto dettatura? Dille che va tutto bene, me la cavo e sto in santa pace e a tal proposito, non mi passare tuo marito se...." e immediatamente: "Ciao Carle', tutto a posto?". A quel punto ho salutato e chiuso il telefono! Le foche ammaestrate hanno detto la loro, la signora ha detto la sua...così sono andate le telefonate...più o meno tutti i santi giorni. Non sanno che con me cascano male, non offro loro le soddisfazioni che si aspettano, io così posso vivere mesi e mesi senza di lei. Anche mio figlio che è in città, mi telefona: "Ciao Pa', come te la cavi?". E vabbè allora ditelo che ce l'avete con me! "Ciao belle e' papà, tutto a posto!". "Hai bisogno di qualcosa? Vuoi che venga?". "No, tranquillo, non ho bisogno di niente, mi manca solo......la mammaaaaa!!!!".
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