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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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L'ABITO FA IL MONACO...
Grande città: in strada, tra la gente indaffarata, un uomo si accascia e resta svenuto, immobile a terra. Veste in maniera semplice, spartana, sembrerebbe quasi un barbone. Nessuno o pochi si avvedono dell'uomo, uno sguardo distratto e via! Stesso luogo, ora di punta, un uomo sviene e resta esanime in terra, veste bene, quasi elegante, non sembra affatto un trasandato, anzi, sembra proprio una persona cosiddetta per bene! La gente immediatamente si ferma per prestargli i primi soccorsi. Trattasi di una "sceneggiata" opportunamente preparata con tanto di subdola e impietosa telecamera nascosta: lo scopo è osservare le reazioni davanti alla stessa situazione con protagonisti due uomini diversi. Ma che mondo è questo? Siamo al punto che dipende dal tipo di soggetto per decidere se prestare soccorso? Siamo a scegliere chi merita e chi no? Dobbiamo studiarlo bene prima di prestargli aiuto? A chi dare la colpa, la responsabilità, di questi comportamenti discriminanti e razzisti : dimmi chi sei, dimmi come ti vesti e come sembri e poi...decido se aiutarti o meno?
"Ricchi o poveri, la peggior miseria che possa capitarci, è che questa caratteristica accidentale diventi la definizione di noi stessi". ( A. Bonnard )
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