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SINDROME DEL QT LUNGO

Post n°135 pubblicato il 01 Ottobre 2008 da missxenya
 

Nome Inglese: Long QT syndrome (LQTS).
Frequenza: 1/5.000
Cos'è la Sindrome del QT Lungo: Si tratta di una cardiopatia causata da alterazioni del “sistema elettrico” del cuore che riguardano in particolare il processo di ripolarizzazione, cioè il processo durante il quale il cuore si “ricarica” dopo ogni battito. Nei soggetti affetti il processo di ripolarizzazione richiede un tempo più lungo rispetto alla norma. La denominazione “sindrome del QT lungo” deriva dall’intervallo QT, un intervallo di tempo che si misura durante l’elettrocardiogramma, e che indica la durata del periodo di ripolarizzazione: questo intervallo di tempo è prolungato nei pazienti affetti.
Come si manifesta: L’anomalia elettrica cardiaca predispone le persone affette a perdite di coscienza (sincopi e svenimenti improvvisi) e aritmie (irregolarità del battito cardiaco), che possono causare anche morte improvvisa. I pazienti che sono affetti da sindrome del QT lungo non possono praticare sport a livello agonistico. Un paziente, seguito presso il centro di riferimento e in condizioni di stabilità dell’elettrocardiogramma e, se necessario, in terapia betabloccante, può praticare un’attività fisica moderata e a regime controllato, sempre seguendo le indicazioni del cardiologo di fiducia che tenga sotto controllo regolarmente il paziente stesso.
Le cause: Le anomalie cardiache sono causate da alterazioni di alcune proteine responsabili del trasporto degli ioni potassio e sodio attraverso la membrana delle cellule cardiache, funzione fondamentale per il mantenimento della normale attività elettrica del cuore. I difetti di questi canali possono essere determinati su base genetica (nelle forme ereditarie della sindrome), ma possono anche essere causati dall’azione di alcuni farmaci. Tra le forme ereditarie di questa patologia si distinguono forme clinicamente molto simili tra loro ma causate da alterazioni (mutazioni) in geni diversi.
Finora sono stati identificati almeno 5 geni le cui mutazioni causano LQTS:
GENE - KCNQ1 o KvLQT1
CROMOSOMA - 11
PRODOTTO - canale per potassio
PATOLOGIA - LQT1

GENE - KCNH2 o HERG
CROMOSOMA - 7
PRODOTTO - canale per potassio
PATOLOGIA - LQT2

GENE - SCN5A
CROMOSOMA - 3
PRODOTTO - canale per sodio
PATOLOGIA - LQT3

GENE - KCNE1
CROMOSOMA - 21
PRODOTTO - canale per potassio
PATOLOGIA - LQT5

GENE - KCNE2
CROMOSOMA - 21
PRODOTTO - canale per potassio
PATOLOGIA - LQT6

Le mutazioni dei geni KCNQ1 e KCNE1 sono responsabili, quando il difetto è ereditato da entrambi i genitori (omozigosi – vedi oltre), della Sindrome di Jervell e Lange-Nielsen in cui all’allungamento dell’intervallo QT, si associa la sordità neurosensoriale congenita. NB: E’ stata recentemente descritta una malattia in cui i pazienti presentano, in associazione all’allungamento dell’intervallo QT, altri problemi: la sindrome di Timothy. Alla malattia è dedicata una scheda a parte.

Come si trasmette: Generalmente la sindrome del QT lungo si trasmette con modalità autosomica dominante e viene indicata anche come "sindrome di Romano-Ward", dai nomi degli scienziati che per primi descrissero questa patologia. Nelle malattie ad eredità autosomica dominante una persona affetta ha un rischio pari al 50% di trasmettere la patologia ai propri figli, indipendentemente dal loro sesso. La sindrome del QT lungo ha penetranza incompleta: questo significa che non tutti i soggetti che possiedono l’alterazione genetica manifestano i sintomi e i segni della patologia. La "sindrome di Jervell e Lange-Nielsen" ha, invece, eredità autosomica recessiva: in questo caso possono nascere figli malati solo se entrambi i genitori sono malati o portatori sani del difetto genetico responsabile della malattia, e se il figlio eredita il difetto genetico da entrambi i genitori, presentando il difetto in doppia dose (omozigosi).
La diagnosi: La sindrome viene sospettata in seguito a perdita di coscienza o arresto cardiaco, e può essere causa di morte improvvisa. Il primo accertamento utilizzato nella diagnosi è l’elettrocardiogramma, necessario per valutare la durata dell’intervallo QT: - nel 60-70% delle persone affette l’elettrocardiogramma permette di rilevare un intervallo QT allungato; -in circa il 12% dei pazienti l’intervallo QT a riposo è normale; - nei restanti pazienti l’intervallo QT è apparentemente normale, o solo lievemente superiore alla norma. Di conseguenza, per poter correttamente diagnosticare la patologia, all’elettrocardiogramma devono seguire un’attenta valutazione ed ulteriori accertamenti. Perché sia possibile eseguire la diagnosi prenatale (con analisi del DNA fetale ottenuto da materiale prelevato mediante villocentesi o amniocentesi), è necessario che la mutazione responsabile della LQTS nella famiglia sia già stata identificata in precedenza in almeno un soggetto affetto. Perché sia possibile eseguire la diagnosi prenatale (con analisi del DNA fetale ottenuto da materiale prelevato mediante villocentesi o amniocentesi), è necessario che la mutazione responsabile della LQTS nella famiglia sia già stata identificata in precedenza in almeno un soggetto affetto.
Esiste una terapia: E’ generalmente utilizzata la terapia con farmaci betabloccanti. Si rivelano utili, anche in prospettiva futura, le informazioni relative ai geni responsabili della malattia:
- la forma LQT3 in cui è interessato il canale per il sodio, può essere trattata anche con farmaci bloccanti di questo canale;
- la forma LQT2 può essere trattata aumentando la concentrazione di potassio nel siero, con lo scopo di attivare il canale corrispondente.
In alcuni casi, quando la terapia farmacologica non garantisce la protezione necessaria, viene impiantato il defibrillatore, apparecchio che ha la funzione di interrompere un’aritmia pericolosa per la vita, riportando il cuore al ritmo normale con una scarica elettrica.
Alcuni farmaci possono provocare un prolungamento dell'intervallo QT, e sono quindi assolutamente da evitare in tutti i pazienti con sindrome del QT lungo. In letteratura sono stati descritti casi di arresto cardiaco in pazienti con mutazioni nei geni responsabili della LQTS, trattati con questo tipo di farmaci. Alcuni dei farmaci sono elencati di seguito. Si raccomanda, essendo l’elenco dei farmaci in continuo aggiornamento, di sempre il centro di riferimento prima dell’assunzione di nuovi farmaci o di consultare il sito www.qtdrugs.org.
Farmaci da evitare:
1) Classe degli ANTIBIOTICI. Principio attivo: Macrolidi (Eritromicina, Spiramicina, Claritromicina) e Bactrim (Trimetoprim + Sulfametossazolo)

2) Classe degli ANTIMICOTICI. Principio attivo: Miconazolo, Ketoconazolo

3) Classe degli ANTISTAMINICI. Principio attivo: Terfenadina, Astemizolo, Dimenidrinato, Ciproeptadina

4) Classe degli ANTIDEPRESSIVI TRI-QUADRICICLICI. Principio attivo: Fluoxetina (E’ consigliata particolare attenzione anche nell’uso di altri antidepressivi)

5) Classe dei NEUROLETTICI. Principio attivo: Risperidone Fenotiazine.

6) Classe dei GASTROCINETICI ed ANTIEMETICI. Principio attivo: Cisapride, Domperidone, Metoclopramide
Cautela deve essere usata nell’uso di anestetici volatili Si ricorda che in corso di anestesia per cure odontoiatriche si deve evitare la somministrazione di adrenalina.

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