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LES OISEAUX

Post n°97 pubblicato il 28 Luglio 2010 da Coralie.fr

  

L’appuntamento è alle quattro del pomeriggio. Esco dalla Gare d’Austerlitz alle quattordici e quarantacinque. Percorro a piedi un tratto del Boulevard de l’Hôpital, il lato dei caffé, delle brasserie e delle salle de thé. Davanti alla boulangérie vacillo: l’odore di farina, come il canto delle sirene annebbia per qualche istante le mie facoltà decisionali invitandomi ad entrare. Attimi di esitazione. Dal trottoir (marciapiede) vedo il bancone estendersi in lunghezza su tutta la superficie del locale. Dietro al vetro, distintamente appaiono sulla destra delle piccole fougasse au fromage (focaccia al formaggio), delle quiche, dei sandwich au jambon (panini al prosciutto), sulla sinistra tartelettes à la crème (crostatine), flan e mousse aux fruits. Lo spettacolo di forme e di colori mi riempie gli occhi e le narici, fino a poterne sentire il profumo. Non cedo, non posso e proseguo. Attraverso la strada. A pochi passi dall’Université Pierre et Marie Curie c’è le Jardin des plantes. Sulla grata del cancelletto d’entrata, una targa vieta l’ingresso ai chiens (cani) e ai vélocipèdes (velocipedi). Sul sentiero in terra battuta tracciato dagli habitués (passanti abituali), un défilé (sfilata) di studenti di ogni provenienza geografica. Alcuni chiacchierano, altri marciano a capo chino, qualcuno cammina con lo sguardo fisso verso l'orizzonte, pochi sono in shorts, molti in jeans e t-shirt o in camiciola e sandali. A destra su una panchina, un ragazzo tira fuori un sacchetto e sistema una cartina, incurante si prepara a rouler un join (confezionare uno spinello). A sinistra, seduti sull’erba, dei clochards dall’accento, dai colori e dai tratti dell’Est, mangiano dei panini a piedi nudi sul prato. In alto, urlanti e famelici dei moineaux (passeri) si gettano in picchiata come aquile sui morceaux de pain (pezzi di pane).

Mangiate sull’erba                                Mangez sur l'herbe

Sbrigatevi                                           Dépêchez-vous

Un giorno o l’altro                                Un jour ou l'autre

L’erba mangerà su di voi.                     L'herbe mangera sur vous.

I versi sono di Jacques Prévert (Mangez sur l'herbes, Fatras, 1966) e mi vengono in mente mentre varco l’uscita del parco, direzione Musée des Lettres et des Manuscrits dove, da qualche giorno, sono esposte alcune opere del poeta, tra le quali proprio il manoscritto della poesia dedicata agli oiseaux (uccelli, Paroles, 1946).

Se vi fosse data l’occasione di trasformarvi in un animale, quale scegliereste di essere? Perché e per quanto tempo?

 
 
 
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