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Post n°1336 pubblicato il 07 Aprile 2011 da MacRaiser

"Casta hi-tech. Onorevoli che giocano con l’iPad alla Camera - Un altro impiego decisamente inopportuno nel luogo più sacro della democrazia italiana. Questa volta niente donne nude ma pulcini che volano." - Da SetteBit.





Finalmente abbiamo capito a cosa serve l'iPad, o meglio: qual e' stata, fin dall'inizio la vera vocazione del suo sistema operativo, iOS. E si ha un bell'indignarsi, col proverbiale "e io pago" (e Steve Jobs incassa, soprattutto), del fatto che la casta costa, quando non si e' fatto altro che spingere e tifare all'inverosimile affinche' gli iPaddi e gli iFoni fossero adottati ovunque al posto dei classici PC e cellulari. Ne' i siti applecoronati che ora protestano, col loro lungo codazzo di zeloti Apple dell'ultima ora, hanno certo manifestato in piazza affinche' i deputati e i ministri si dotassero di comuni portatili da 300 euro, piuttosto che dei costosi gadget di Cupertino, facendo economie in tema di spesa pubblica, giusto? Tutt'altro: perfino all'estero si cercava conferma della validita' di tale investimento nella modernita'. E dunque di cosa ci si lagna, ora? L'iPad non serve ad altro, o quasi, che giocherellare e ingannare il tempo; lo abbiamo capito tutti da un pezzo, ormai. E questi parlamentari, che non sono certo piu' fessi della media dei fanboys Apple, lo hanno capito subito anche loro, tutto qui. Del resto, le cifre delle vendite di App Store (e di Distimo) lo dimostrano al di la' di ogni ragionevole dubbio. Esse parlano con l'incontrovertibile linguaggio dei numeri: l'iPad (ma il concetto alla base dell'iOS stesso, in realta') e' un costoso giocattolone-passatempo per adulti o poco piu'; altro che "rivoluzione". Bastava dirlo subito, in fondo, no?




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Commenti al Post:
tonybi
tonybi il 08/04/11 alle 08:45 via WEB
In Parlamento siedono furfanti intenti ad arricchirsi quanto più possibile mentre il Paese avrebbe bisogno di maggiore attenzione per risolvere i tanti problemi sul tappeto. Io a votare non ci andrò più: si è visto che non serve se non a fare il gioco dei fannulloni antitaliani.Per colpa dei politici, stiamo andando a remengo.
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 08/04/11 alle 08:53 via WEB
Non farei d'ogni erba un fascio. Ci sono parlamentari che lavorano e pure tanto, altri (svariati) che latitano. Come in ogni altro ambito. Se leggi con attenzione, infatti, ti accorgerai che il mio post dice l'opposto. Ovvero che i difetti della media dei parlamentari italiani rispecchiano i difetti della media degli italiani.
 
brusepaolo
brusepaolo il 08/04/11 alle 09:56 via WEB
Non si possono licenziare parlamentari nulla facenti??? no... non si può, siamo in Italia...
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 08/04/11 alle 09:59 via WEB
Certo che si puo'. Basta non rivotarli (assieme ai partiti di proveninenza, ovviamente) alle prossime elezioni.
 
ucash
ucash il 08/04/11 alle 10:03 via WEB
è veramente uno schifo enorme noi qui a sbarcare il lunario cazzo sono un anno senza lavoro e non sò piu che cazzo mi devo inventare e loro giocano perchè non ci aiutate mandatemi una fetta del vostro stipendio da fame! alleluia
 
francesco19480
francesco19480 il 08/04/11 alle 10:07 via WEB
gli italiani fanno schifo..quando non sono ladri sono fancazzisti ..ma chi vi vuole in europa
 
marylin_mangion
marylin_mangion il 08/04/11 alle 10:23 via WEB
Non li hanno scelti li italiani ma li pagano gli italiani! E sono anche delle schiappe in quel gioco: nemmeno quello sanno fare bene?
 
jammuncenn
jammuncenn il 08/04/11 alle 10:26 via WEB
solo una massa "TUTTI" senza nessuno escluso sanguisughe......
 
lagunare54
lagunare54 il 08/04/11 alle 11:02 via WEB
io ho la fidanzata americana,che mi dice,non capisco perchè in italia avete lo stesso numero di politici che abbiamo noi...che poi a parte qualcuno,la massa è inutile e strapagata...
 
frl21
frl21 il 08/04/11 alle 11:28 via WEB
Secondo me si vuole "fare di tutta l'erba un fascio" e c'é chi non é avvezzo a seguire i lavori parlamentari ci casca e si scandalizza, mi meraviglio di voi che normalmente fate un'informazione abbastanza seria. In questi giorni alla camera si sta tentando di far passare una legge ad personam e tutti i parlamentari sono costretti a stare in aula e sorbirsi interventi a volti inutili e noiosi, pertanto é normali che qualcuno possa distrarsi qualche minuto, non per questo bisogna scandalizzarsi o peggio dare una cattiva informazione ai cittadini o prendere per il naso i vostri lettori.
 
 
forbiddensiren
forbiddensiren il 10/04/11 alle 14:57 via WEB
Cosa? Come dici? E' 'NORMALE' che vista la lungaggine delle sedute questi si distraggano giocando con l'iPad ??? Cioe' ? Un operaio che fa turni di 8-10 ore deve sottostare a pause timbrate anche per pisciare, per poi percepire uno stipendio di 1000 euro scarsi, e tu GIUSTIFICHI questi che giocano per trastullarsi, invece di fare il loro dovere (cosa che anche senza giocare, molti di loro si guardano ben dal fare..) ??? Ah si, siamo a posto, ora capisco perche' l'Italia va come va, e perche' ha certi tipi di governo, se tutti la pensano come te siamo a posto... Questi occupano posti di lavoro da centinaia di migliaia di euro, non dovrebbero nemmeno sbadigliare, visto quel che prendono, invece li giustifichi pure perche' 'poverini si annoiano durante le sedute' ?? Fammi il favore va...
 
   
MacRaiser
MacRaiser il 10/04/11 alle 21:17 via WEB
Senza voler giustificare alcunche', faccio solo notare che, nella fattispecie, si stavano svolgendo una serie di interventi di carattere ostruzionistico e che, dunque, effettivamente non c'era nulla da fare se non attendere la fine degli stessi per poter votare.
 
albabsx37
albabsx37 il 08/04/11 alle 12:28 via WEB
Ragazzi basta con ste cavolate!! 300 miliardi di blog.....Di' la tua.......Cosa ne pensi.....ecc....ecc....ecc....possiamo dire quello ci pare, la gente e' stufa, lo sanno tutti e lo sanno anche loro!! Possiamo riempire i blog di sfoghi ma non cambiera' mai niente!! Io avevo un bar, e in 4 anni ho speso 7000 (SETTEMILA....) EURO di tassa sui rifiuti, ovviamente documentati, piu' 4000 (QUATTROMILA....) EURO di inps ecc....ecc....ecc....e loro?? Giocano con l' i pad!!! Non cambiera' piu' niente, la gente si abitua e basta!! Quelli che lavorano??? Bene, si mettano d'accordo per far finire questa situazione......sempre se gli conviene!!!
 
SoBBona
SoBBona il 08/04/11 alle 15:50 via WEB
Mi hai letto nel pensiero *___* concordo pienamente con il post... Buon wee
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 09/04/11 alle 08:30 via WEB
Grazie :)

Rispondo qui cumulativamente, ribadendo che:
a) Dissento profondamente con i commentatori che fanno d'ogni erba un fascio ("sono tutti uguali"). Ci sono parlamentari che fanno il loro lavoro e lo fanno anche molto bene. Se non li conosciamo e' solo per demerito nostro e per nostra ignavia.
b) Se molti parlamentari si comportano male, la responsabilita' e' soltanto nostra, dal momento che siamo noi ad eleggerli.
c) Il "biasimo" dei succitati parlamentari, in questo post, e' incidentale e solamente funzionale all'argomento centrale dell'articolo: ovvero che l'iPad e' un giocattolone costoso e non un vero computer.
 
   
forbiddensiren
forbiddensiren il 10/04/11 alle 21:42 via WEB
Sono daccordo quando dici che non si puo' far di tutta l'erba un fascio, e' vero, c'e' anche chi cerca e riesce a fare il suo lavoro. Purtroppo sono pochi. Non sono daccordo quando invece dici che alla fine sono li perche' li abbiamo scelti noi: primo perche' non tutti possono aver votato una coalizione piuttosto che un'altra, e secondo perche' molte volte anche chi in buona fede da fiducia a questo o quel gruppo, poi si trova eletti personaggi che magari erano ben lungi dai suoi pensieri o dalle sue speranze. Sul discorso iPad = giocattolo costoso, sono assolutamente daccordo, e non , come i fanboy Apple amano fantasticare, per supposta invidia, ma solo per semplici e reali constatazioni. iPad come iPhone sono due giocattoli di massa, pensati con un sistema operativo 'proprietario' e chiuso, e che comunque non consente certo di fare tutti questi miracoli che ci vogliono far credere. Piuttosto fatico a credere a cio' che vedo, quando leggo (e vedo foto) delle code chilometriche di gente per acquistarli, gente che poi magari il giorno dopo si lamenta di non avere soldi a sufficienza, ma che va a buttare letteralmente 'nel cesso' 500-600 euro per poi farsi bello con gli amici. Mah...
 
mengocianchelli
mengocianchelli il 08/04/11 alle 16:24 via WEB
E NON SI VERGOGNANO PERNIENTE
 
cilavegna
cilavegna il 08/04/11 alle 18:19 via WEB
è una vergogna pagare certa gente!!!!! che vadino a lavorare.....
 
ormalibera
ormalibera il 08/04/11 alle 20:52 via WEB
Penso che il termine "vergogna" i parlamentari e politici in generale lo abbiano cancellato dal loro vocabolario. Credo che non sappiano neppure più il significato. Per questo non avranno più la mia crocetta su una scheda elettorale con uno qualsiasi dei loro simboli. Voterò solo chi è manifestamente estraneo a questa gentaglia da quattro soldi. La Germania è stata capace di far salire i Verdi sino al vertice di comando. Noi continueremo a votare berlu o bersi?! tanto il risultato non cambia. Chi è più pazzo i pazzo o chi segue i pazzo?!
 
animaviva52dgl
animaviva52dgl il 09/04/11 alle 07:44 via WEB
ma quanti non sono stati votati dal popolo e, messi solo dai loro partiti....sono troppi bisogna eliminarli.....in tutti i sensi....troppe spese....
 
salvatore_ardita
salvatore_ardita il 10/04/11 alle 11:40 via WEB
Mi rivolgo ai giovani che hanno tantissime possibilità di sviluppo e di rendersi utile a questa nostra disgraziata società: Perché i giovani non si riuniscono civilmente proponendo uno o più referendum legalmente costituzionale, al fine di 1°- RIDURRE NOTEVOLMENTE GLI STIPENDI DEI POLITICI (non é possibile che un tizio qualunque che si offre volontario per fare politica percepisca stipendio principesco mentre tanti italiani muoiono letteralmente di fame); 2°- ABROGARE TUTTE LE NORME ESISTENTI SUL PENSIONAMENTO DEI POLITICI PERCHé SONO ANTICOSTITUZIONALI E DIMOSTRANO PALESE DISPARITA' DI TRATTAMENTO A DANNO DEI SOLI CITTADINI ITALIANI (mi è stato detto che un senatore dopo appena 4 anni di mandato percepisce una bella pensione mentre un cittadino onesto lavoratore deve percepirla dopo 40 anni di lavoro); 3°- ABROGARE TUTTE LE NORME ANTICOSTITUZIONALI CHE FAVORISCANO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE I POLITICI (sconti, viaggi in aereo, treno, le auto blu, i portaborse, etc... mentre i cittadini italiani debbono pagare di tutto e di più, anche l'aria che respirano); 4°- stabilire, sempre in relazione a quanto sancisce la costituzione italiana, norme severissime, sull'impiego del tempo parlamentare a promuovere, discutere ed approvare ogni tipo di riforma e/o Leggi per il miglioramento del benessere dei cittadini italiani; 5°- proporre leggi severissime con previsione dell'espulsione dal Parlamento di tutti quei politici che della loro posizione di parlamentare ne fanno motivo di lucro personale a discapito del popolo italiano, e così via. Il mio appello va' ai giovani che sono le colonne del futuro della nostra civiltà. Per cambiare le cose non c'è bisogno di azioni eclatanti, ma solo di buon senso, conoscenza della Costituzione Italiana che, tra l'altro, NON SANCISCE DISPARITA' DI TRATTAMENTO DEI CITTADINI ITALIANI, ma dei diritti e doveri di tutti e ciascuno. La giusta arma é quella dei REFERENDUM costituzionali e delle proposte concrete di Legge che debbono essere presentate in Parlamento. I giovani possono rivolgersi anche al Capo dello Stato (Presidente della Repubblica), con petizioni, istanze, proposte, per far sentire la loro voce e le loro aspirazioni per un futuro migliore di tutto il popolo italiano. Ragazzi, proponetevi con la nascita di un nuovo partito; UN PARTITO DI SOLI GIOVANI VOLENTEROSI per affermarVi nella politica e dare speranza a tutti noi, giovani e anziani, donne e bambini, per una Italia migliore e per un futuro che non sia più senza certezze, ma senza guerre, in pace con altri popoli e nel migliore possibile del benessere di tutti.
 
passante1
passante1 il 10/04/11 alle 21:16 via WEB
Se il buon esempio arriva dall'alto "" Sua santità Silvio "" non c'è da meravigliarsi . Che chifo non hanno neppure un pò di pudore .
 
zerouno19
zerouno19 il 10/04/11 alle 22:06 via WEB
Quello che stanno facendo si definisce con una sola parola: "FURTO". Bravi, continuate pure così, alla faccia di chi si spacca la schiena per 1.000 euro al mese oppure fa la fame perchè un lavoro prorpio non ce l' ha. Verrà il giorno in cui la gente onesta ne avrà le scatole piene di questi delinquenti e allora ad Egitto, Tunisia e Libia seguirà l' ......
 
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ANTONELLA ANEDDA

Vedo dal buio
come dal più radioso
dei balconi.
Il corpo è la scure:
si abbatte sulla luce
scostandola in silenzio
fino al varco più nudo -al nero
di un tempo che compone
nello spazio battuto
dai miei piedi
una terra lentissima
- promessa

---

Perfino adesso vedo
un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo
attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori
senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.


---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.


---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

 
Questa felicità promessa o data
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove
il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.

Mario Luzi

---

Venite pensieri
vi penseremo a fondo
ora che e' mattino.
La luce vi fa sembrare tanto forti
da raschiare il buio
come se avessimo un coccio
e la notte fosse cuoio.
C'e' un geco sul granito.
Il suo ventre oscilla
come acqua di fonte.
E' spaventato. E' attento.
Aspetta senza capire.
Come succede a noi
quando un saluto di colpo
si trasforma in addio

---


Che speri,
che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua
dove nel sole le burrasche
hanno una voce
altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane?
Mi trovo qui
a questa età che sai,
né giovane né vecchio,
attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli
o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri
e n'esci illesa.
Tutto l'altro che deve essere
è ancora,
il fiume scorre,
la campagna varia,
grandina, spiove,
qualche cane latra
esce la luna, niente si riscuote,
niente
dal lungo sonno avventuroso.

Mario Luzi

---

il vento
è un'aspra voce che ammonisce
per noi stuolo
che a volte trova pace
e asilo sopra questi rami secchi.
E la schiera
ripiglia il triste volo,
migra nel cuore dei monti,
viola scavato
nel viola inesauribile,
miniera senza fondo
dello spazio.
Il volo è lento, penetra a fatica
nell'azzurro che s'apre
oltre l'azzurro,
nel tempo ch'è di là dal tempo;
alcuni mandano grida acute
che precipitano
e nessuna parete ripercuote.
Che ci somiglia
è il moto delle cime nell'ora
- quasi non si può pensare
né dire -
quando su steli invisibili
tutt'intorno
una primavera strana
fiorisce in nuvole rade
che il vento
pasce in un cielo
o umido o bruciato
e la sorte della giornata è varia,
la grandine, la pioggia,
la schiarita.

Mario Luzi

---

Poco dopo si è qui come sai bene,
file d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo,
chi quasi in catene.
Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita,
figge un punto.
Raramente
qualche gabbiano appare.

Mario Luzi
 
E’ pur nostro il disfarsi delle sere.
E per noi è la stria che dal mare
sale al parco e ferisce gli aloè.
Puoi condurmi per mano,
se tu fingi di crederti con me,
se ho la follia di seguirti lontano
e ciò che stringi, ciò che dici,
m’appare in tuo potere.
Fosse tua vita quella
che mi tiene sulle soglie
e potrei prestarti un volto,
vaneggiarti figura. Ma non è,
non è così. Il polipo che insinua
tentacoli d’inchiostro tra gli scogli
può servirsi di te.
Tu gli appartieni e non lo sai.
Sei lui, ti credi te.

Eugenio Montale

---

Sempre di nuovo,
benchè sappiamo
il paesaggio d'amore
e il breve cimitero
con i suoi tristi nomi
e il pauroso abisso silente,
dove per gli altri è la fine:
torniamo a coppie tuttavia
di nuovo tra gli antichi alberi,
ci posiamo sempre, di nuovo,
con i fiori contro il cielo.

Rainer Maria Rilke

---

Felicita’ raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede,
teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi
chi piu’ t’ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari,
il tuo mattino
e’ dolce e turbatore
come i nidi delle cimase.
Ma nulla
paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.

Eugenio Montale

---

Il suo sguardo,
dopo tanto fissare,
e’ divenuto cosi’ stanco
che non puo’ accettare null’altro.
Per lei
e’ come se le sbarre
fossero migliaia,
e oltre le migliaia di sbarre:
nessun mondo.
Nel suo girare
in quel cerchio ristretto,
senza soste,
la sua potente falcata
diviene una danza rituale
attorno ad un centro,
dove una grande volonta’
si trova come paralizzata.
A volte,
le palpebre si sollevano in silenzio
ed una forma entra,
scivola attraverso
l’angusto silenzio tra le spalle,
raggiunge il cuore,
e muore.

Rainer Maria Rilke – La pantera

---

Gettava pesci vivi
a pellicani famelici.
Sono vita anche i pesci fu rilevato,
ma di gerararchia inferiore.
A quale gerarchia
apparteniamo noi
e in quali fauci…?
Qui tacque il teologo
e si asciugo’ il sudore.

Eugenio Montale
 

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MARIA LUISA SPAZIANI

Quelle labbra
ch'era peccato mordere
tanto infantili e tenere s'aprivano
(neve di sogno
non può il tempo sciogliere)
chiude un sigillo di divina cera.
Ma avete flauti eterni
come il mare,
o labbra più profonde della sera.

 

ANTONELLA ANEDDA

Dell'incedere a scatti di quell'uomo
che nella strada per Venaco
gridava dentro il sole
non s'e' mai detto nulla
nulla della camicia
strappata sulle ascelle
e dei piedi circondati di paglia
ne' della voce bruciata di francese.
Lo aspetto' l'inverno,
lo strinse nel ramo di una scala
lo spinse piano
col volto tra i vasi di gerani

---

Per trovare la ragione di un verbo
perché ancora
davvero non é tempo
e non sappiamo
se accorrere o fuggire.
Fai sera come fosse dicembre
sulle casse innalzate
sul cuneo del trasloco
dai forma al buio
mentre il cibo
s'infiamma alla parete.
Queste sono le notti
di pace occidentale
nei loro raggi vola
l'angustia delle biografie
gli acini scuri dei ritratti,
i cartigli dei nomi.
Ci difende di lato un'altra quiete
come un peso marino nella iuta
piegato a lungo, con disperazione.

---

Non esiste innocenza
in questa lingua
ascolta come si spezzano i discorsi
come anche qui sia guerra
diversa guerra
ma guerra - in un tempo assetato.
Per questo scrivo con riluttanza
con pochi sterpi di frase
stretti a una lingua usuale
quella di cui dispongo
per chiamare
laggiù perfino il buio
che scuote le campane.

 

PEDRO SALINAS

Non voglio che ti allontani,
dolore, ultima forma
di amare. Io mi sento vivere
quando tu mi fai male
non in te, né qui, più oltre:
sulla terra, nell'anno
da dove vieni
nell'amore con lei
e tutto ciò che fu.
In quella realtà
sommersa che nega se stessa
ed ostinatamente afferma
di non essere esistita mai,
d'essere stata nient'altro
che un mio pretesto per vivere.
Se tu non mi restassi,
dolore, irrefutabile,
io potrei anche crederlo;
ma mi rimani tu.
La tua verità mi assicura
che niente fu menzogna.
E fino a quando ti potrò sentire,
sarai per me, dolore,
la prova di un'altra vita
in cui non mi dolevi.
La grande prova, lontano,
che è esistita, che esiste,
che mi ha amato, sì,
che la sto amando ancora.

---

Quello che sei
mi distrae da quello che dici:
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione,
non le seguo: sto guardando
le labbra da cui sono nate.
Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
nè lo invidio: è il meno.
Ciò che ami oggi, lo desideri;
domani lo dimenticherai
per un nuovo amore.
No. Ti aspetto
oltre qualsiasi fine o termine
in ciò che non deve succedere.
Io resto nel puro atto
del tuo desiderio, amandoti.
E non voglio altro
che vederti amare.

 

REINER MARIA RILKE

Niente è paragonabile.
Esiste forse cosa
che non sia tutta sola
con se stessa e indicibile?
Invano diamo nomi,
solo è dato accettare
e accordarci
che forse qua un lampo,
là uno sguardo ci abbia sfiorato,
come se proprio in questo
consistesse vivere la nostra vita.
Chi si oppone
perde la sua parte di mondo.
E chi troppo comprende
manca l’incontro con l’eterno.
A volte
in notti grandi come questa
siamo quasi fuori pericolo,
in leggere parti uguali
spartiti fra le stelle.
Immensa moltitudine

---

Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili
a stanze chiuse a chiave
e a libri scritti in lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che non ti possone essere date
poichè non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivi le domande ora.
Forse ti sarà dato,
senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno,
in cui avrai la risposta.

 
Che io debba ricevere il castigo
neppure si discute. Resta oscuro
se cio’ accada in futuro oppure ora
o se sia gia’ avvenuto
prima che io fossi.
Non ch’io intenda evocare
l’esecrabile fantasma
del peccato originale.
Il disastro fu prima dell’origine
se un prima e un dopo
hanno ancora un senso.

Eugenio Montale

---

Perfino adesso vedo un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.

Antonella Anedda


---

Mia vita,
a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto
ormai lo stesso sapore
han miele e assenzio.
Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.

Eugenio Montale

---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.

Antonella Anedda

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Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

Antonella Anedda
 
Questo tetto che affiora dalla notte
ci protegge piu' di una croce o un santo.
Ora che improvvisamente piove
e' benedetto.
In un'abside di plastica bagnata
splende una pianta di ortensie azzurro-fuoco

Antonella Anedda

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...
Soffiero' su quel viso
mischiando i suoi gesti
a quelli di amori passati,
prendendo i ricordi migliori
le poche frasi di ognuno
fino a costruire il mio Golem
il mio amore brucera' altissimo e ignoto
lungo la cappa del camino.
...

Antonella Anedda


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Vergine altera, mia compagna
t'arde un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore
e' questa luce eterna
della tua nera faretra.
Con me verrai
finche' proietti un'ombra il corpo
e resti ai miei sandali arena.
La sete o l'acqua sei
sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera,
mia compagna.

- Antonio Machado -

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...
Pensi davvero che basti non avere colpe
per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L'aria e' piena di grida.
Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri,
brandelli di parole.
...

Antonella Anedda
 

 

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