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Per uno sconcertante dilettantismo franano le liste del centrodestra

Post n°1488 pubblicato il 02 Marzo 2010 da massimocoppa
 

Lazio e Lombardia, elezioni regionali senza il PDL?!
PER UNO SCONCERTANTE DILETTANTISMO FRANANO LE LISTE DEL CENTRODESTRA


Che sta succedendo nel PDL? E’ arrivata l’ora dei dilettanti
allo sbaraglio?

Nel giro di due giorni il teatro dell’assurdo si è impossessato degli attori politici del centrodestra italiano.

Una sequenza di fatti sconcertanti scopre uno scenario di incredibile superficialità, ignoranza e pressappochismo nel mondo del “Popolo delle Libertà”.

Il quadro è quello delle elezioni regionali che, tra un mese, si terranno in molte regioni italiane. Nel Lazio la lista del PDL, che sostiene Renata Polverini alla presidenza della Regione, non apparirà sulle schede elettorali di Roma e provincia: i responsabili burocratici delle liste sono arrivati in ritardo il giorno della presentazione!

Per errori nella raccolta delle firme la lista di centrodestra che sostiene il presidente uscente della Regione Lombardia, Formigoni, corre il rischio di essere esclusa dalla competizione.

Questa è attualmente la situazione, salvo diverse decisioni giudiziarie amministrative. I ricorsi sono già partiti.

Si è mai sentita una storia del genere? Raramente, e certo non da formazioni politiche così importanti che siedono, addirittura, alla guida del Paese.
Del resto questo accade quando la selezione del personale politico e partitico avviene non sulla base del merito, ma basandosi su qualità come l’obbedienza cieca, la raccomandazione, il clientelismo, l’amicizia personale e… Voglio fermarmi qui per carità di patria!

 
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Commenti al Post:
Gerolamo_Cardano
Gerolamo_Cardano il 03/03/10 alle 04:14 via WEB
Certo, mentre nel PD lo si fa in base al merito, per questo le loro liste vanno bene.
(Rispondi)
 
 
massimocoppa
massimocoppa il 03/03/10 alle 10:09 via WEB
Almeno non sbagliano a presentarle...
(Rispondi)
 
Gerolamo_Cardano
Gerolamo_Cardano il 03/03/10 alle 12:08 via WEB
Non sbagliano perche' non ci sono i radicali che compulsano le carte e poi presentano ricorso per difetti di forma. Chissa', avendo i radicali contro anche il PD sarebbe stato escluso.
(Rispondi)
 
terra.8
terra.8 il 03/03/10 alle 13:23 via WEB
Io non ci credoa quel che appare.Ovvero io penso a diatribe interne al pdl.( la Polverini è finiana)o a qualcosa di peggio che sta per accadere.E spero di sbagliarmi.Non ci credo pèroprio che siano così imbranati
(Rispondi)
 
 
massimocoppa
massimocoppa il 03/03/10 alle 13:35 via WEB
Spesso la realtà supera la più fervida fantasia...
(Rispondi)
 
massimocoppa
massimocoppa il 03/03/10 alle 16:07 via WEB
Riporto qui un commento di Gcong, presumibilmente da lui postato per errore in un altro post, non attinente all'argomento: "gcong il 03/03/10 alle 14:00 via WEB Qualcuno è davvero convinto che le disfunzioni di cui si discute siano solo del PdL e di questa tornata elettorale? Che nelle passate tornate non siano mai avvenute un po' ovunque e da chiunque? Che in tutto il resto d'Italia anche nelle città più sperdute, le presentazioni delle liste, diverdsamente da Roma e Milano, abbiano timbri rotondi e firme inconfutabili? Che all'ultimo momento non siano state fatte correzioni alle liste? Qualche tempo fa, non ricordo se in queste elezioni politiche, un partitino dell'area del centro sinistra (forse UDC, o IdV, PdC) ebbero un problema di regolarità nella presentazione della loro lista in una circoscrizione. Non ci fu nessuna campagna a quel tempo... e tutte le forze politiche indistintamente, con il consueto e 65ennale fairplay, trovarono una soluzione. Perché stavolta no? Perchè stavolta si avvia una campagna mediatica forsennata simile a quella del 1993 con l'intento evidente di sfaldare un partito (anche con l'ausilio di qualche ascaro interno così come venne a quel tempo?) Suvvia! Non prendiamoci in giro... Che la cosa esploda in Lazio e in Lombardia ha un chiaro significato politico e rende palese l'obiettivo... La cupola dell'antipolitica, non riuscendo a orientare il voto verso la destinazione che ritiene più confacente dopo tante campagne denigratorie per rappresentare e salvaguardare i suoi interessi ecnomico-finanziari ancorché politici, sta tentando questa volta di far in modo che la parte avversa possa prendere i meno voti dissuadendo parte di elettori ad andare a votare. L'esperienza ormai rivelata è che, quando scatta si scatena un qualche Saint Jiust nostrano, nel fondo, o sotofondo, non c'è mai un reale intento etico morale, sul quale si è sorvolato per decenni. In realtà significa che c'è qualcosa di più, molto ma molto di più che l'intenzione di imporre il rispetto delle regole formali. Lo conferma il tono di molti fondi contenuti sui quotidiani [In]Dipendenti dai poteri forti, scritti da commentatori che sono sempre stati equilibrati o misurati nel loro giudizio critico anche severo in questi anni. E che oggi invece usano un linguaggio dal quale si ricava la senzazione che siano stati costretti a dire: OBBEDISCO! D'altra parte, certi possessori da Media (vedi La 7) non vanno tanto per il sottile quando si tratta di tutelare i propri interessi fondamentali. Ne sa qualcosa il buon Gad Lerner che, pur essendo uno dei tabnti combattenti indefessi della libertà di stampa, stavolta, anziché andare in piazza contro il suo editore si è limitato a dichiarare: "non concordo"..."
(Rispondi)
 
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