Creato da: massimocoppa il 22/08/2006
"Ci sedemmo dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati"

DAL 20 MAGGIO 2022 QUESTO BLOG
NON ACCETTA PIU' COMMENTI ED HA CANCELLATO LA LISTA AMICI.
SE VUOI SAPERE PERCHE', CLICCA
QUI.

 


"There is no dark side
of the moon, really.
Matter of fact,
it's all dark"

Pink Floyd

 

 

 

I MIEI LIBRI
(dal più recente
al più datato)

 

 

 

 

 

 

DOVE SCRIVERMI

Puoi scrivermi su: massimocoppa@gmail.com

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 


"Conosceremo una grande quantità di persone sole e dolenti nei prossimi giorni, nei mesi e negli anni a venire. E quando ci domanderanno che cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: ricordiamo".

Ray Bradbury, "Fahrenheit 451"

 

Area personale

 

 

"And all this science,
I don't understand:
it's just my job,
five days a week...
A rocket man"

Elton John

 

Un uomo può perdonare
a un altro uomo
qualunque cosa, eccetto
una cattiva prosa

                     Winston
                        Churchill

 
 

Presto /
anche noi (…) saremo /
perduti in fondo a questo fresco /
pezzo di terra: ma non sarà una quiete /
la nostra, ché si mescola in essa /
troppo una vita che non ha avuto meta. /
Avremo un silenzio stento e povero, /
un sonno doloroso, che non reca /
dolcezza e pace,
ma nostalgia
e rimprovero
PIER PAOLO PASOLINI
 

 

 

 

 

Cazzarola!

 

 

 

 
« L'estate anche d'inver...Coronavirus, la prima vi... »

Coronavirus, paura infondata: fa più morti l’influenza classica

Post n°2083 pubblicato il 24 Febbraio 2020 da massimocoppa
 

CORONAVIRUS, PAURA INFONDATA: FA PIU’ MORTI L’INFLUENZA CLASSICA

Voglio spendere due parole per quello che, ormai, sta diventando il dilagare in Italia della psicosi da Coronavirus.
Il problema esiste, indubbiamente, ma, come per tutte le cose, l’irrazionalità non ci aiuterà a risolverlo: potrà, anzi, solo peggiorare la situazione. Già si vedono scene apocalittiche: supermercati assaltati, invocazioni di quarantene a mitra spianati, richieste di erezione di muri e via discorrendo.
Credo che, innanzitutto, si debba mantenere la calma e fidarsi delle indicazioni delle autorità sanitarie: ci sono dei sistemi e delle pratiche igieniche per contenere la diffusione del contagio, che non sto qui a ripetere.
Però, soprattutto, vorrei riportare tutta la discussione alla sua reale dimensione. Indubbiamente per colpa dell’atteggiamento inizialmente poco trasparente delle autorità cinesi, e poi per i meccanismi spettacolari dell’informazione attuale (al netto dei deliri sui social), alla vicenda si sta dedicando uno spazio eccessivo e drammatizzante. Il Coronavirus è pericoloso, sicuramente, ma non si capisce perché ci spaventi così tanto, vista la relativa diffusione e mortalità dello stesso, specie se confrontata con altre epidemie.
Mi spiego meglio.
I dati ufficiali ad ieri, 23 febbraio, ci dicono che, nel mondo, abbiamo 79mila casi di persone contagiate, con 2618 morti, quasi tutti in Cina. In Italia abbiamo 132 contagiati e tre morti, diventati sei nelle ultime ore. Quasi tutti i deceduti erano anziani in precarie condizioni di salute o, comunque, persone afflitte da altre gravi patologie.
Ebbene: ogni anno, nel mondo, la “cara”, banale, vecchia influenza provoca oltre 600mila morti, direi in una olimpica indifferenza generale. Non ne parliamo, poi, delle epidemie storiche di influenza: la famigerata “spagnola”, del 1918-1920, causò 100 milioni di morti. Se poi vogliamo riferirci alla peste nera del Medio Evo, questa dimezzò la popolazione europea!
Cosa voglio dire? Che la questione Coronavirus deve essere enormemente ridimensionata, perché non è quell’Armageddon che qualcuno vuole spacciare. Non è arrivata la fine della razza umana, assolutamente.
Peraltro anche le statistiche parlano chiaro: su 100 persone contagiate, 80 sviluppano sintomi molto lievi o nessuno, 15 si ammalano più seriamente e solo 5 diventano gravi. La mortalità è del 2 o 3 per cento. Inoltre, come detto, generalmente soccombono persone che hanno già grossi problemi di salute ed hanno un
età assai avanzata.
Dunque, non perdiamo la testa e non abbandoniamoci a sentimenti di disperazione e ad atteggiamenti irrazionali, perché non ci sono i presupposti. Ascoltiamo gli scienziati, una volta tanto.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963