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Outlook finanziario : il dollaro rimane il faro su cui ancorare la nostra prospettiva

Post n°1849 pubblicato il 29 Maggio 2015 da Lucky340
 
Tag: outlook
Foto di Lucky340

Wlademir Biasia – WBAdvisors

mercoledì 27 maggio 2015

La correlazione fra dollaro e mercati azionari riporta positività sui listini, in particolare sui periferici anche se il dramma greco alimenta incertezza e volatilità.  Sul cross Eur/Usd la flessione è proiettata verso area 1,06, dove si potrà assistere a un’altra battuta d’arresto.

La reazione positiva dell’euro ha creato nuovi timori verso le attese di crescita in Europa. Il cambio ha recuperato nel suo picco quasi il 10% dai minimi. Alla base della reazione ci sono i ripensamenti sulla crescita americana, meno forte del previsto e, di conseguenza,  gli investitori hanno spostato le attese per il rialzo dei tassi verso la fine dell’anno.

Così come non siamo mai stati accondiscendenti verso il possibile rialzo dei tassi americani entro l’estate, altrettanto siamo fiduciosi sul fatto che la diversa velocità del ciclo economico rispetto all’Europa continuerà a favorire una migliore performance nell’area USA. La reazione dell’euro, quindi, suona più come un riequilibrio tecnico dovuto ad un temporaneo eccesso di venduto, piuttosto che da una revisione radicale della tendenza dominante della moneta americana.

Siamo convinti che l’economia statunitense riprenderà il suo percorso espansivo nella seconda parte dell’anno, di conseguenza miglioreranno gli standard degli economics e si tornerà a scontare l’azione restrittiva della FED.

C’è di più. In Europa continua la melina tra la Commissione e il governo greco, in un gioco di rimandi temporali che sebbene faccia sempre meno presa sui mercati, continua a tenere in sospeso molte situazioni. Ciò che sta emergendo, peraltro, rende verosimile l’idea che l’esclusione della Grecia dall’architettura monetaria UE possa rafforzare l’euro. In effetti la permanenza dei greci nella moneta unica favorisce un indebolimento della sua struttura, benché un’uscita costituirebbe un precedente in grado di nuocere alla solidità.

Grecia o non Grecia, l’Europa appare dipendente da un corso del cambio debole e una dinamica dei prezzi delle commodity altrettanto deboli.  Il ritorno di questi due fattori riattiva dunque le speranze per la crescita. L’alternativa sarebbe costituita da una riorganizzazione radicale delle politiche favorevoli alla ripresa della domanda interna. Inutile scrivere il come e il perché, in quanto tali procedimenti al momento sono fuori dagli orientamenti europei.

Di conseguenza continuiamo a concentrarci sul cambio Eur/Usd dal quale possiamo trarre elementi utili per nutrire una forma di ottimismo.

L’euro dopo il rally piuttosto sostenuto ha subito una battuta d’arresto. La BCE è intervenuta  ricordando ai mercati che il suo programma di QE non solo è operativo, ma può essere anche incrementato nei volumi. I corsi a seguito di questo intervento sono scesi rapidamente violando il primo dei livelli che avevamo indicato a 1,1150 e il successivo a 1,0960. La destinazione di questa flessione è proiettata verso area 1,06, dove temporaneamente assisteremo a un’altra battuta d’arresto. Questa volta l’euro si prenderà il tempo per una breve ulteriore reazione, per chiamare successivamente una nuova regressione verso la parità.

GRAFICO EURO-DOLLARO (in allegato)

Non sarà certo questo livello di grande valenza psicologica a trattenere il cambio da ulteriori flessioni.

Ciò significa, in virtù del rapporto di correlazione diretta tra borse e dollaro, che i mercati azionari continueranno a beneficiare della positività della moneta americana, sebbene questo possa nuocere in parte alla crescita dell’area.

La sterlina che anticipa sempre le mosse del dollaro, ha preceduto quest’ultimo nel dare il segnale di ripresa di forza nei confronti dell’euro. Il  cambio Eur/Gbp scenderà quindi verso il nostro prossimo target a 0,67. Le borse europee, in particolare quelle periferiche, cercheranno di superare gli ostacoli tecnici per aggredire i precedenti massimi e posizionare il loro movimento verso i target già stimati e indicati complessivamente nel nostro rapporto mensile. Per il FTSE MIB attendiamo un break-up di area 23800, mentre per l’Eurostoxx 50 3685/90.

La scorsa settimana, lo Standard & Poor è salito oltre quota 2120 consolidando in positivo l’impulso rialzista. Non ci attendiamo una grande accelerazione, pensiamo tuttavia  che il mercato possa con il suo lento, ma costante  apprezzamento, garantire maggiore fiducia agli investitori in generale, consentendo loro di guardare con maggior interesse a quei mercati che durante questo ciclo sono rimasti a credito di positività. Tradotto in forza relativa ciò significa che i periferici europei hanno l’opportunità di sfruttare questa logica ed accreditarsi per sovraperformare altre aree.

Sullo sfondo rimarranno sempre accesi i timori di possibili sbandate  della Grecia nonché le incognite sulla Cina, ma come scritto il faro su cui ancorare la nostra attenzione rimane il dollaro.

Ne ho parlato all’IT Forum di Rimini indicando diverse chiavi di lettura che sulla base di talune euristiche, non ultima l’intramontabile attesa per il rialzo dei tassi,  continueranno a rafforzare la moneta americana.

Anche i rendimenti nella parte lunga della curva europea sono parzialmente rientrati in un’area di maggior equilibrio: il 10 anni tedesco dopo aver toccato la parte alta del range che avevamo stimato a 0,80%, è rientrato a quota 0,60%, probabilmente non si scenderà più verso il Ground Zero tuttavia si consoliderà attorno ad area 0,40 – 0,80%.

Quest’anno a maggio e giugno si lavora ad oltranza.

http://news.itforum.it/

 

 
 
 
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Data di creazione: 04/05/2010
 

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