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Oro: la “Croce della morte” mette fine a dodici anni di rally
Post n°1358 pubblicato il 23 Febbraio 2013 da Lucky340
L’oro cola a picco. E non è solo una battuta a doppio senso, ma l’inizio di un inversione di rotta che, secondo gli analisti, potrebbe essere definitiva. Dopo dodici anni di rally rialzista, in cui il metallo prezioso veniva considerato il bene rifugio per eccellenza, soprattutto nei periodi di crisi o di alta inflazione, l’oro sembra aver cominciato un nuovo ciclo, stavolta ribassista, confermato dalle intense vendite sul mercato registrate in mattinata. Oro ai minimi da luglio Il Lingotto è sceso a quota 1.559,25 dollari l’oncia, ai minimi dallo scorso luglio. Uno dei motivi del crollo potrebbe essere la notizia, circolata in questi giorni, di una liquidazione massiccia da parte di un grande hedge fund, ma anche il clima di incertezza creato stamattina dalla decisione della FED sul quantitative easing. Ma le cause principali vanno ricercate altrove, in alcuni fattori tecnici legati a quella che gli analisti chiamano “la croce della morte”. La croce della morte I grafici dimostrano come la media mobile dei prezzi degli ultimi 50 giorni sia scesa sotto quella degli ultimi 200 giorni (confermato anche dall'incrocio 50 versus 325 e dall'RSI_NOTA_MIA). (vedi Grafico allegato) Secondo alcuni questo potrebbe essere l’inizio di un trend ribassista, anche se è ancora troppo presto per avere certezze in merito. Ryan Detrick, senior technical strategist di Schaeffer’s Investment Research, ha sottolineato come dal 1972 ad oggi ci siano già stati altri esempi di “croce della morte” sul mercato dell’oro e più precisamente ben 22, ma ogni volta, le quotazioni nel mese successivo sono salite dell’1,3%, andando meglio del +0,9% medio realizzato in un mese qualsiasi. Altri fattori Secondo gli analisti i valori odierni dell’oro, che sono arrivati a cancellare gli effetti positivi del quantitative easing americano, potrebbero essere peggiorati anche da altri fattori fondamentali. La ripresa dei tassi d’interesse a 10 anni infatti potrebbe disincentivare il possesso dell’oro, spingendo gli investitori verso altri asset più allentanti. Un esempio su tutti: le azioni di S&P 500. L’indice è molto vicino al proprio record storico ed attualmente si trova ai massimi da 5 anni. In una situazione del genere, sottolineano gli analisti, una ripresa dell’oro sembra essere sempre più improbabile. da Forexinfo.it
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