emozioni

La finestra

Racconti di uno stare alla finestra, antico, di altri e  di te.

Eppure oggi si possono intendere molte cose per questo dire.

Possiamo stare alla finestra semplicemente perchè stiamo osservando un quadro, una fotografia, un'immagine.

Alla finestra ci stiamo tutti i giorni mentre apriamo il computer per affacciarci sul mondo, e possiamo farlo dentro una macchina, dal finestrino di un treno o di un bus.

Si, certo, questi sono modi di dire, anche se io in realtà li vivo intensamente.

Sto alla finestra non semplicemente quando osservo, ma anche quando vengo osservata.

La finestra insomma diviene un non luogo esterno per un'introspezione maggiore.

Sarà un caso che mi allaccio a te nel raccontare questa cosa?

Forse, anche se nel ritrovarmi in mano uno scatto, il mio pensiero era decisamente altrove.

Avevo diciotto anni poco più o poco meno, ed ero come sempre in compagnia della mia cara e grande amica del tempo, quella che, quando poco fa le mandai le foto, mi rispose con un Ohh e mille scuse per il tempo mancato nel vederci.

Eravamo a zonzo, sulle rive in quel caso. Lei abitava al tempo in quella zona e io passavo a chiamarla: le nostre passeggiate verso il centro partivano sempre da casa sua.

Eravamo giovani, una bionda, l'altra mora, e c'era LA nave attraccata in porto.

Due ufficiali in gran spolvero di divisa, si offrirono di farci una fotografia, e poi la vollero insieme a noi, o noi insieme a loro, non ricordo. Un saluto e un arrivederci è quanto ci rimase di quell'attimo, la nave stava per partire.

Oggi, mentre giro per casa come una tigre in gabbia, il mio sguardo rimane catturato da un'immagine che repentina sparisce dopo poco.

Lei fa sempre così.

La signora del mare appare più bella che mai nonostante il tempo che passa e il suo simboleggiare offese che non mi appartengono e difese che non dovrebbero esistere.

Nonostante la sua diversità io la amo.

Si  può?

"Non chi comincia, ma quel che persevera"