emozioni

Viaggio in Montenegro, дан 11

Ci aspettava un lungo giro fuori dai circuiti usuali.

Le strade, quelle bianche, poco battute, oppure asfaltate in maniera approssimativa; luoghi dove pochi passano ma chiunque vede ricorda per sempre.

Lasciate le spiagge sabbiose, ci siamo diretti verso il lago, passando per la zona delle saline.

Qui avremmo voluto vedere la zona paludosa e salmastra, ma grandi canneti ci impedivano la visuale e il caldo torrido di un'estate esagerata, aveva ridotto la zona acquatica. Così cercando le saline, abbiamo trovato residenze impensabili in luoghi appartati. Ville costruite e in costruzione a chilometri dal mondo ma incredibilmente accessoriate.

Volevamo arrivare al lago. IL Lago per eccellenza: quello enorme, il più grande della penisola balcanica, quello che noi abbiamo già visitato per parte albanese, dove serpeggiavano a filo d'acqua vivaci abitanti sinuosi.

E Lago sarebbe stato, con la sua gita in barca locale, alla ricerca di pellicani ricciuti in mezzo a miriadi di altri uccelli. Un Lago ricco di pesci enormi, e dall'acqua calda e verdastra che poco invita al bagno. Ma  per arrivarci attraversammo un crinale montuoso, godendo di visuali mozzafiato immersi a tratti in secolari boschi che mutano vegetazione a seconda dell'altitudine. Una strada meravigliosamente panoramica ma immensamente stretta e difficile per qualunque autovettura: noi però eravamo con il camper, e mentre mio marito, gasatissimo per l'avventura, cantava, io in silenzio fortemente pregavo la Madonna per tutto il percorso.

Arrivati a  Virpazar dopo l'escursione lacustre, ci recammo a cena da Pelikan dove venimmo accolti come fratelli. Ritornammo anche per la colazione del mattino, e penso che, nonostante la distanza, non sarà neppure l'ultima delle volte.