Creato da lafarmaciadepoca il 13/10/2010

La farmacia d'epoca

Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone

 

« RIM : Regolatore Intesti...Kalmine »

Approfondimento: Il delitto Murri

Post n°47 pubblicato il 14 Gennaio 2011 da lafarmaciadepoca
 

Vi avevo lasciato in sospeso con il post precedente, ora vediamo di completare i fatti:

Il giorno 2 settembre del 1902 viene rinvenuto il cadavere del Conte Francesco Bonmartini, nel suo appartamento di via Mazzini 39 a Bologna, oggi Strada Maggiore.
La segnalazione alle forze dell’ordine era stata fatta dalla portinaia del palazzo e dall’amministratore, insospettiti da un crescente odore di putrefazione che proveniva dall’appartamento del Conte.

Le forze dell’ordine trovano il corpo di Bonmartini  steso a terra, ucciso da tredici coltellate. Lo stato di decomposizione del cadavere fa pensare che la morte possa essere avvenuta il 28 agosto, cinque giorni prima.
Nell’appartamento vengono ritrovati dei capelli lunghi sui cuscini del letto sfatto, una bottiglia di vino e dei bicchieri, un paio di mutande da donna, e un biglietto che fissava un “appuntamento” con il defunto il giorno 27 agosto. Inoltre l’appartamento pareva essere stato svaligiato: il denaro e i gioielli erano spariti.

Subito la stampa, si schiera contro quel libertino e manesco del Conte Bonmartini, che se al posto di rincorrere le sottane altrui avesse rincorso quella di sua moglie, probabilmente sarebbe ancora vivo.
Da una seconda analisi dei fatti, però iniziano a venire a galla alcune incongruenze:
-  Se la casa è stata svaligiata, perché sono stati dimenticati gli anelli che Francesco Bonmartini aveva al dito?
- La biancheria da donna rinvenuta, non era mai stata indossata.
- Nel biglietto si faceva riferimento a giovedì 27 agosto, peccato che il 27 agosto fosse stato un mercoledì.
- L’arma del delitto non si trova, anche se le coltellate inferte a Bonmartini sono molto precise.

Da questo punto in poi i fatti si fanno più ingarbugliati: Teodolinda (Linda) Murri, che viveva separata dal marito, si reca in una clinica Svizzera, al funerale del Conte non presenzia nessun componente della famiglia Murri, e Tullio, il fratello di Linda si reca anche lui all’estero.
I giornali dell’epoca non riportano gli avvenimenti di questa decina di giorni, fino alla denuncia di Tullio da parte di suo padre Augusto Murri.
Il professore sosteneva di aver ricevuto una lettera dal figlio, in cui Tullio si dichiarava colpevole e diceva che aveva ucciso il cognato per autodifesa. Tullio si era recato quella sera dal Conte per chiedergli dei chiarimenti sul perché egli volesse trasferirsi a Padova così improvvisamente, e perché continuasse a tradire la sorella, nonostante le promesse di smettere.

Dall’ 11 settembre in poi, i giornali iniziano a non essere più attendibili, la stampa di sfondo cattolico si schiera apertamente contro Tullio Murri e la sorella, accusandoli di essere degli amanti incestuosi senza alcun timore di Dio, mentre l’ala socialista si schiera a favore di Tullio, additando come possibile assassino Carlo Secchi, amante di Linda, il quale, sicuramente avrebbe tratto un’enorme beneficio dalla morte del marito di lei. Senza contare che a differenza di Tullio che era avvocato, Carlo era medico,e ciò, secondo le fonti di sinistra, spiegherebbe la precisione delle coltellate.
Viene inoltre arrestata la domestica di casa Bonmartini, Rosina Bonetti per complicità con l’assassino e si costituisce spontaneamente Pio Naldi, medico ed amico di Tullio, che era con lui la sera del delitto.

L’accusa sostiene che Pio Naldi e Tullio Murri, con la complicità di Rosina Bonetti, si siano introdotti in casa del Conte, e che lo abbiano ucciso, come ordinato da Linda, la vera “mente” celata dietro al misfatto.
Tullio non nega di aver compiuto il gesto, ma sostiene di aver agito in quel modo per autodifesa.
Sempre secondo l’accusa, Murri aveva già tentato di uccidere il cognato, tramite un’iniezione con il curaro che avrebbe dovuto essergli somministrata da Pio Naldi.
Anche il Professor Augusto Murri ci va di mezzo: per un certo periodo il giudice istruttore Stanzani (fervente cattolico) tentò di accusarlo prima di aver compiuto l’omicidio per vendicare i torti subiti dalla figlia, poi di complicità con il figlio Tullio, anche se l’estraneità ai fatti era decisamente evidente.
L’astio di Stanzani dei confronti del professor Murri era di vecchia data: già da tempo Augusto Murri stava cercando di eliminare l’ora di religione dalla scuola pubblica.

Inutile dire che la stampa di matrice cattolica strumentalizzò il fatto come non era mai accaduto prima di allora, pubblicando anche i documenti protetti dal segreto istruttorio, fatti uscire dal palazzo di giustizia tramite l’opera dei numerosi religiosi che lavoravano in essi, oppure, quando non c’era nulla da pubblicare, si accontentavano di dare una “girata al minestrone” gonfiando le dichiarazioni,e inventando nuovi scabrosi particolari.
Per tentare di arginare quest’ondata di disinformazione, si mosse anche il Ministro della Giustizia, chiedendo ai giornali di non pubblicare gli atti coperti dal segreto istruttorio, che dovevano rimanere segreti fino alla fine del processo. Infatti, il mescolarsi di notizie ufficiali e pura invenzione stava rendendo difficile sia il lavoro di chi indagava, sia il lavoro di chi doveva giudicare.
Inutile dire  che l’appello del Ministro fu totalmente e disastrosamente inutile.

Il processo si concluse nel 1905, la giuria sentenziò la colpevolezza di tutti gli imputati, ma essi non rimasero in carcere a lungo.
Linda fu scarcerata nel 1906, Tullio rimarrà in carcere fino ad aprile del 1919: sembra che il padre Augusto sia stato il fautore di entrambe le richieste di grazia.

Cosa sarà veramente successo?
Non credo che nessuno saprà mai cosa è accaduto veramente quella sera di fine agosto, soprattutto a causa dell’eccessiva strumentalizzazione del processo, che a lungo ha diviso gli animi e li divide ancora oggi, nonostante siano passati ben 109 anni.

Grazie per l’attenzione!

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

TO ALL NON ITALIAN SPEAKERS

Do you need help with your old chemist tins?
Do you want to know more about Italian pharmaceutical history?
Do you have informations about Italian medical history that you want to share with other people?
Feel free to email me! I speak English, French and Latin ( you don't know when an ancient Roman could show up), so not speaking Italian is no more a problem.

Welcome to La Farmacia d'Epoca!

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

COLLABORAZIONI

Deliri Progressivi

 

Spazio Salute

 

ULTIME VISITE AL BLOG

amorino11se_cercassi_te_3.0lafarmaciadepocathe_namelesspcmalopostalaurafocarafrasheherazade2004carloe57ambrunograziamercantedoltremareraffa780m12ps12Albachiara54RMirandaMiranda
 

FACEBOOK

 
 

ULTIMI COMMENTI

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963