Creato da lafarmaciadepoca il 13/10/2010

La farmacia d'epoca

Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone

 

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Vicks, the power of a family

Post n°13 pubblicato il 02 Novembre 2010 da lafarmaciadepoca
 

Buon giorno dalla terra del raffreddore, della tosse e della broncomorte virulenta, cioè l'alessandrino.
Prima di iniziare, mi scuso per l'assenza di post per quasi una settimana, putroppo l'università mi ha tenuto parecchio occupata.

Ho lasciato il post sulla scatoletta ignota  per vedere se saltava fuori qualcosa, ma non si è scoperto nulla, mi sa che dovrò cercare di risalire all'azienda tramite qualche archivio di brevetti... ringrazio comunque chi si è affannato per trovare qualche notizia, la ricerca non è finita, ma vi voglio dire che per me, non è così pressante ottenere le informazioni immediatamente. Tanto ho aspettato e tanto aspetterò: non è un problema!

Bene, ora, parleremo di un'azienda che conoscerete sicuramente, e sicuramente, se siete alessandrini, userete i suoi prodotti come il pane: la Vicks, quella del Vicks VapoRub, tanto per intenderci.
L'azienda Vicks nasce negli USA nel 1980, precisamente a Selma, Greensboro, in North Calrolina. Ai suoi inizi non era nulla di più di una farmacia a conduzione famigliare, che oltre a vendere produceva anche dei farmaci, con ricette tramandate di padre in figlio.
L'autore della trasformazione da negozietto a multinazionale è Lunsford Richardson, che dopo aver rilevato la farmacia dal cognato, Joshua Vick, decide di produrre su vasta scala i "rimedi della famiglia Vick", in inglese, Vick’s Family Remedies, da cui verrà estratto il nome del brand.
Inutile dire che già dal primo prodotto, croup and pneumonia salve (balsamo per laringite e polmonite), l'impresa si rivela un successone. In primo luogo per il prodotto innovativo: fino ad allora i rimedi per problemi di respirazione non erano nient'altro che pappette puzzolenti fatte in casa, spesso dalla dubbia efficacia, dal momento che risultavano aggressivi sia per le vie aeree, sia per la pelle. Per la prima volta veniva commercializzato un farmaco specifico, con un ingrediente altrettanto inconsueto: il mentolo, un alcool estratto dalla menta piperita, che era stato scoperto nel 1898.

La vera "fortuna" della compagnia fu lo scoppio dell'epidemia di Spagnola, che arrivò negli USA nel 1918. Gli Stati Uniti, come il resto del mondo, pagarono un prezzo molto alto in fatto di vittime, e più l'epidemia si diffondeva, più venivano richiesti farmaci per tosse, mal di gola, problemi respiratori e affini.

Facendo questa piccola ricerca sull'epidemia di Spagnola del 1918, mi sono imbattuta in gruppi di pazzi, che oltre a scagliarsi in modo pesante contro la farmacia, la medicina e la biologia moderna (ne ho lette di tutti i colori!), sostiene che l'epidemia di Spagnola sia stata causata dal vaccino stesso, e che siano morti in misura maggiore i vaccinati, piuttosto che coloro che rifiutarono il vaccino.

Io sono aperta alle idee altrui, ma non quando sostengono cavolate immani. Nessuno sicuramente saprà come siano andate le cose, ma tenterò di fornire la spiegazione più semplice dal punto di vista scientifico.

Basta entrare in un sito che si occupa di patologia per venire a conoscenza dell'instabilità dell'agente eziologico della Spagnola. Si calcola, che durante l'epidemia sia mutato perlomeno tre volte ( anche qui ci sono diverse scuole di pensiero). Cosa accade se un virus o un batterio muta a livello genetico? Il vaccino diventa totalmente inefficace, è come se si fosse creata una specie differente. Per meglio comprendere: è come se una persona fosse vaccinata con un vaccino creato con ceppi del batterio 1, questo muta ed assume caratteristiche totalmente diverse. Ciò significa che si è creato un ceppo 2 e che il vaccino, in sostanza è da rifare.
Cosa supporta questa tesi? In particolare un avvenimento ed un dato di fatto. In primis, se la Spagnola fosse stata più stabile non sarebbe scomparsa all'improvviso nel 1919, e poi bisogna tenere conto dell'epoca in cui si è verificata l'epidemia. Nel 1918 non si avevano sicuramente le nozioni di virologia o microbiologia che possediamo oggi. E' sbagliato rapportarsi a ieri con le tecnologie che abbiamo oggi. All'epoca nessuno si sarebbe mai sognato di dire: "Guardate che il virus è mutato!"; non c'erano le conoscenze per rendersene conto! Inoltre la penicillina è stata scoperta da Fleming nel 1928, cioè dieci anni dopo, ma è stata usata come antibiotico solo intorno al 1940. In sostanza, i medici del tempo si sono trovati a combattere una battaglia persa in partenza, senza aggiungere che nei primi del Novecento le condizioni igieniche lasciavano perecchio a desiderare, un po' ovunque.

Chiudo qui la parentesi, e mi auguro che queste persone vadano ad informarsi con più solerzia prima di scrivere qualcosa che chiunque può leggere e creare così della disinformazione. Gettare fango sulla scienza è più facile che documentarsi su un argomento!

Tornando a noi, questa è la scatola che possiedo:
 Vicks cetamium

E' decisamente recente, penso sia databile fine anni sessanta, forse una delle ultime scatole metalliche per medicinali. Tenete presente che dagli anni settanta la latta è stata abbandonata in favore della più economica plastica.
Ha diametro di 7 cm, e  reca ancora il vecchio logo triangolare della Vicks.
Sul retro sono presenti gli ingrdienti:cetamium (all'epoca eclusiva Vicks), mentolo, olio di eucalipto, canfora, alcool benzilico, tintura di Tolù ( il Tolù è un albero) , zucchero e glucosio. 
Per gli adulti da 6 a 12 pastiglie al giorno, per i ragazzi nezza dose, secondo l'età.
Il concessionario italiano per il prodotto erano i Laboratori Biochimici Farmaceutici, Camillo Corvi, di Piacenza, che esiste ancora, anche se si è spostato a Milano.

Grazie per l'attenzione e il supporto.

 
 
 
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