...fini la comédie
il est temp de rouvrir le rideau...*Blog dedicato all'arte ed alla cultura in ogni sua sfumatura....Una redazione forte e solidale pronta a postare con gusto e conoscenza. Uno scrigno di solidarietà, di stima e di affetto*
""...fini la comédie""
Sfogliando le pagine che ognuno di noi ha scritto con la penna
del proprio cuore, troverai impegno, rispetto e solidarietà..
gioco, risate e mille sorrisi...abbracci ed amicizia vera...
In questo scrigno sono custoditi centinaia di post scritti
da tutti i redattori che si sono susseguiti in cinque anni di incessante attività.
Oggi la redazione ha abbassato il sipario, ma come tatuate nel cuore
rimangono indelebili tutte le nostre emozioni...
Grazie a tutti, Liliana
(12 novembre 2015)
...fini la comédie...quando il blog è,
oltre che informazione, dialogo e anche cultura
ciao gino ( avvbia )
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L'amico
Sembrerà banale, sembrerà strano,
ma senza amici non se va lontano.
Qui c'è da chiarì però na situazione,
l'amici veri so pochi, nun so un milione.
Amico non è quello che tutti i giorni te chiama,
e manco quello che lo fa ogni settimana.
Amico è quello che pure se non senti,
pe te se farebbe spaccà tutti i denti.
Amico è quello per cui provi amore,
sia omo o donna, lo guardi cor core.
Te fa piacere sapè soltanto,
che pure si non c'è te sta sempre affianco.
Magari lo vedi solo un giorno all'anno,
ma quanno lo ncroci te viene l'affanno.
A lui dije tutto, i segreti più oscuri,
potesse morì nun lo dirà manco ai muri.
(da web)
Gli amici sono l'ingrediente fondamentale della felicità.....
Il mio amico virtuale è diverso....
egli non guarda nei miei occhi, egli vede il mio cuore!
.....forse tu non sai, ma quando mi parli,
quando giochi con me....
quando mi ascolti, quando mi vuoi bene
eserciti il nobile compito di un amico reale....
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Vacanze hawaiane
Post n°807 pubblicato il 02 Giugno 2015 da paperino61to
Buonasera a tutti voi, eccomi di nuovo qui in questo splendida casa. Il raccontino che vi propongo vuole essere un umile e modesto omaggio ad un’isola che amo fin da quando ero piccino: Le Hawaii. Cosa c’è di meglio se non mandare due nostre conoscenze in quel paradiso terrestre? Nella speranza di strapparvi una risata vi auguro buona lettura.
L’aereo dolcemente sta planando per atterrare senza scossa; ha superato da poco i 23° e i 18° di latitudine nord. I turisti allacciano le cinture di sicurezza e tra questi vediamo una nostra vecchia conoscenza : Valentino. “ Ciao Vale, ma che ci fai qui sopra?” la domanda mi viene spontanea vedendolo. Il coniglietto mi guarda e con nonchalance come fosse una cosa normale che un coniglio voli e per di più vestito con tanto di camicia sgargiante mi risponde : “ Ciao, ho vinto una vacanza partecipando al concorso Magna carote Rabbit ”. “ Che fortuna, ma sei da solo o sei in compagnia del papero? “.
“ No, c’è anche lui, solo che da quando abbiamo decollato si è nascosto sotto il sedile con tanto di immagini di santi compreso quello di San Carlitos Tavez. Se puoi fammi un favore, avvertilo che stiamo per atterrare ed è meglio che torni qui seduto al suo posto. In effetti vedo una coda che spunta da sotto un sedile, mi avvicino e sento una specie di litania. Saluto il mio amico piumato e gli domando che cosa sta facendo, mi risponde : “ Nulla di speciale, non sapevo cosa fare durante il viaggio, volevo vedere se il pavimento sotto il sedile era pulito…idiota, secondo te cosa faccio? PREGOOO ! Non vedi che ho fifaaaaaa …odio volare..acci..a quel coniglio degenero!...Dov’ero rimasto ? Ah si, salmo 32 il profeta disse: se avevi le ali eri un uccello, se avevi le pinne eri pesce, se hai solo le piume…arrangiati e prega “. Torno seduto al mio posto, il capitano dell’aereo dà l’annuncio che tra poco saremmo arrivati a destinazione. Atterriamo all’aeroporto, e mentre il portellone viene aperto, riesco ad intravedere una sagoma degna di Flash ( l’uomo più veloce del mondo ) scendere a tutta velocità e fermarsi a parecchi metri dall’aereo.
Una comitiva di turisti giapponesi nella sala d’attesa, fotografa il papero mentre bacia il suolo scambiandolo per il Papa. In meno di un’ora tutti i telegiornali del mondo recitano la seguente notizia: Il Papa sbarca alle Hawaii.
“ Aloha..bel coniglietto “ dice la ragazza del posto a Valentino, il quale gradisce molto la ghirlanda di fiori che gli mette al collo per non parlare dei bacini sul suo simpatico musetto. Però mi tormenta una domanda: cosa ci fa Paperino lontano da casa ? Cosa l’ha spinto a venire qui a Honolulu ?. Valentino mi dice che sono state le Pulizie di Primavera a farlo decidere. “ Scusa, in che senso?” rispondo. “ Semplice, Paperina ha chiamato il nostro amico per le pulizie di Primavera, e dato che sappiamo che quando una donna fa queste pulizie, nessun papero esce vivo da questa impresa, ecco che Paperino ha preferito accompagnarmi pur avendo una paura folle di volare”.
Ci salutiamo facendoci gli auguri di buona vacanza. Li vedo salire su un taxi decapottabile, l’autista è la copia di Elvis Presley. Il taxi costeggia la spiaggia e un panorama mozzafiato ci accompagna. L’autista decide di spegnere la radio e di mettersi a cantare: “ Aiiiiiii…cantttttttt heeeeeelp in fallinggggg lovvvvvv..” al che per le orecchie del papero, questo è decisamente troppo. “ Senti Elvis the pelvis, che tu voglia assomigliare a lui mi sta anche bene, ma se credi di cantare come lui..beh.sei fuori strada..forse è meglio riaccendere la radio”. L’autista lo guarda ed esclama: “ Per mio zio Chan, investigatore famoso dell’isola, mai sentito un papero parlare…che buffo sei amico mio “. Ora immaginate voi a dare del buffo al piumato e a cosa può succedere.
In lontananza un contadino osserva il cielo ed esclama alla moglie: “ Ho sentito un tuono che avanza, non saranno mica di nuovo gli aerei giapponesi ? “. No, caro signore, stia tranquillo, è soltanto Paperino che usa il suo linguaggio forbito quando si arrabbia.
Nel frattempo il taxi prosegue la sua corsa, passando davanti a Ho’omaluhia Garden, il famoso giardino botanico dell’isola. Nel proseguo del tragitto Elvis, the pelvis detto comunemente dai nostri amici anche tassista, indica con un dito in lontananza il lago Punahou, dove i fiori di loto sbocciano all’alba. La nostra coppia finalmente arriva all’hotel, felici di scendere dall’auto ma soprattutto di non sentire più l’ugola lamentosa del tassista. Alberi costeggiano il viale che porta alla spiaggia di Wakiki, la sua sabbia bianca abbinata all’acqua cristallina, la rendono una delle spiagge più famose al mondo. La luna delle Hawaii ha qualcosa di magico e, infatti Valentino si è già innamorato di una fanciulla dai capelli color corvino; ma deve rinunciare ben presto quando scopre che il suo futuro suocero è Capo cuoco dell’isola. Paperino invece, cambiatosi d’abito, va alla ricerca di una tavola di surf, ma i negozi non hanno tavole per paperi, allora opta per un asse da stiro comprato in un negozio dell’usato: a volte ho il sospetto che abbia origini scozzesi. Il giorno seguente dopo essersi riposati, sentiamo la coppia intonare: “ Vado a Honolulu in compagnia di un caribù”. A vederli sembrano la parodia di Stanlio e Ollio, la differenza sta solo nei gonnellini tipici dell’isola che i nostri amici indossano.
Passano dalle parti di Pearl Harbour Center, dove la nave USS Arizona fa da monumento a quel triste giorno dove aerei giapponesi bombardarono l’isola. Il sole è forte e il coniglio si sparge sul suo corpo una carota, Paperino che lo osserva domanda:” Perché ti passi la carota sul tuo pelo? Mica sei una grattugia..”. “ Papero ignorante, mai sentito parlare di beta carote..ne ? Io, che sono un salutista, uso solo carote doc e non quelli intrugli che mettono dentro a quel tubetto”. A ben vedere ha una sua logica ..non so quale precisamente, ma son sicuro che ci sia.
Paperino per fare il surf, si avvia verso la zona est della spiaggia, mentre il coniglio si sdraia a prendere il sole. Con le piume gonfie e schiena dritta il nostro papero posa la tavola da surf..anzi, l’asse da stiro sull’acqua cristallina e sfida le onde con una sicurezza da far invidia al più provetto e scafato surfista del mondo. Onde che lo guardano stupite, mai visto un papero da quelle parti. Il nostro amico, man mano che passa il tempo, si fa sempre più ardito e finisce con lo sconfinare dalla zona di sicurezza. Non conoscendo l’hawaiano, non capisce che i cartelli indicano una zona pericolosa e tantomeno vede un disegno che avrebbe dovuto assomigliare a uno squalo. Solo dopo vari minuti Paperino vede comparire una pinna…ora è facile immaginare la paura che possa provare, ma c’era ancora qualcosa di peggio della paura.
Lo squalo è una lei, si chiama Lucy ed è di indole buona… sempre alla ricerca di un amore che le faccia compagnia…come dite ? Non può esserci amore tra un piumato con il becco e uno squalo? Provate a dirlo a Lucy se ci riuscite. Fu un colpo di fulmine, Lucy non capiva più nulla, roteava sempre più vicino al povero Paperino, che arrivò perfino a mentire, dicendo che era sposato con una decina di paperine e ben trentadue paperini al seguito..nulla da fare, Lucy aveva già chiamato la sua famiglia per far conoscere il suo promesso sposo.
Per la fortuna del papero, un elicottero di un certo Magnum P.I. sorvolava quella zona e fu così salvato dalle grinfie del matrimonio. Paperino, come segno di riconoscenza verso quest’uomo, promise che non avrebbe mai più mangiato in vita sua un gelato con quel nome. Come ogni vacanza che si rispetti, il residence, hotel o campeggio che si rispetti non può non indire dei tornei, di qualsiasi genere. Qui alle Hawaii la moda locale è fare una sfida con i cugini neozelandesi sul gioco del rugby, ma che viene chiamato volgarmente: “ palla ovale “. Paperino accetta volentieri, pur non sapendo di cosa si tratti, gli è bastato vedere le cheerleader per accettare, mentre Valentino ha declinato l’invito dicendo: “ Conosco palla avvelenata, palla prigioniera…ma questa palla ovale no…grazie non fa per me”.
Il giorno della sfida che si tiene sulla spiaggia, è gremita di locali e turisti, il nostro eroe piumato sorride ad ogni fanciulla che vede. Solo all’ultimo momento si accorge che i “ cugini neozelandesi “ con cui si scontra, non sono nient’altro che la famosa squadra degli All Blacks.
Potete facilmente immaginare quanto è durata la partita del nostro amico, esattamente il tempo di ordinare un caffè. Valentino nel consolarlo, domanda al papero che se voleva rimorchiare qualche ragazza poteva chiedere consigli a lui e non essere sdraiato sul lettino dell’infermeria, con un’infermiera che lo benda come una mummia: “ Siamo alle Hawaii non in Egitto!”. Passarono i giorni, e la festa Hawaiana si stava avvicinando, i preparativi erano quasi terminati, Paperino si era rimesso del tutto dallo scontro con dei tizi alti due metri e di peso inferiore ai centoventi chili.
Danza, cibo, canzoni , canoe che sarebbero sfilate nel canale d’acqua portando i turisti; tutto era pronto. Anche i nostri amici, vestiti con il costume tipico dell’isola, erano pronti a tuffarsi nel divertimento. La notte della festa fu fantastica, Paperino e Valentino mai si erano divertiti così nella loro vita, e soprattutto mai alle Hawaii videro due sagome come i nostri amici. Il cielo era pieno di stelle con la luna che cantavano i ritmi tribali dei nativi. L’alba spuntò sull’isola, il mare calmo sembrava tutt’uno con il cielo azzurro, una leggera brezza soffiava. I nostri due amici erano tristi, il rientro si stava avvicinando e per quanto fosse veramente un “Paradiso” hawaiano, avevano anche nostalgia della loro casa e dei loro cari.
Il giorno dopo un aereo riportava indietro i nostri amici. Valentino osservava l’isola allontanarsi e con la zampetta la salutava: “ Aloha “, mentre Paperino era di nuovo sotto il sedile con le immagine di santi e santini e le sue immancabili litanie tipo: “Felicità è non prendere l’aero mai più, becco e zampe su terra ferma è la felicità “. Per la cronaca Paperina, non aveva ancora iniziato le famose Pulizie di Primavera, come tutte le donne era furba e sapeva benissimo che il suo amore piumato sarebbe prima o poi ritornato a casa .
Arrivederci a presto....
vi abbraccio..Marco alias Paperino...
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