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...fini la comédie

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Ricordo in una lacrima

Post n°785 pubblicato il 19 Marzo 2015 da paperino61to


Buona sera amici , eccomi di nuovo tra voi .

Questo racconto è nato ascoltando un vecchio " lentaccio " e osservando le gocce della pioggia.

A prima vista può sembrare che non vi è un nesso, ma a volte basta poco per trovarlo , e spero che anche stavolta sia riuscito a trovarlo. Buona lettura a tutti.




L’auto scende lentamente tra le curve della costa che offre un  panorama  stupendo con  la luna  che si riflette sul mare calmo. Il volto del bambino è incollato al vetro : è la prima volta che esce di sera con il nonno.

“ Allora , ti piace il panorama “ ?

“ Nonno ,  è bellissimo qui. Ma i pesci  guardano anche loro la luna “ ?




“ Certo che si , se tu guardi bene vedrai i delfini uscire dall’acqua con i loro  salti per portare i  saluti a madame luna  “.

Arrivo fino al promontorio , mi fermo e spengo la macchina. Scendiamo, l’aria è piacevole e  la brezza che sale dal mare sfiora i nostri volti.

“ Nonno , cos’è quello “?




Il suo dito indica un vecchio edificio   con a fianco un faro diroccato da tempo.

“ E’, o meglio, era un vecchio faro con   il ritrovo per poter ballare “.

“ Ma nonno, tu ballavi “ ?

La mia mano gli accarezzò i capelli , poi insieme ci avviammo verso il capannone .




Dal mare si sentivano le onde infrangersi sulla spiaggia, il canto dei grilli era una sinfonia che ogni sera d’estate avvolgeva questo limbo di terra.

“ Fai attenzione, dammi la mano e non aver paura, non ci sono fantasmi “ .

“ Nonno, io ormai sono un uomo,ho cinque anni sai “ ?

Sorrisi a questa affermazione. Il faro alla destra del capannone era quasi tutto distrutto , l’incuria la faceva da padrona in quel posto; era un  faro che illuminò per secoli il via  e vai di navi  e al suo smettere divenne il “ faro “ del divertimento per noi giovani.




“ Nonno guarda ,un lupo  “ !

Mi girai e lo vidi, avevo sempre sentito parlare di un lupo di colore bianco fin da quando ero bambino, ma ho sempre pensato fosse una leggenda ..ora invece lo vedevo, era reale.

“ Stammi vicino e non aver paura, non ci farà del male “.

Il lupo ci guardava e lentamente si avvicinò, ci stava studiando; d’altronde lo facciamo anche tra noi  , ci studiamo , ci valutiamo e poi decidiamo se fidarci o no.

“ Vieni lupo, come ti chiami ? Nonno come si chiama ? “

“ Non lo so, mi sembra di ricordare  che lo chiamavano Brezza, forse perché il nome derivava dalla brezza della sera “.

“ Brezza, vieni qui, vuoi essere nostro amico “?

Il lupo si avvicinò  e dolcemente si lasciò accarezzare dalla manina del bambino. Rimasi stupito di questa cosa, ancora una volta le leggende che si tramandano su questo animale sono false, ma d’altronde la vita stessa sovente è falsa.



Entrammo nel capannone, accesi un interruttore e  la luce illuminò l’ambiente. Era pieno di polvere e le panche in legno erano marcite con il tempo. Osservai il tetto ,era rotto in diversi punti; sul pavimento la muffa la faceva da padrona.

“ Nonno, tu ballavi qui da giovane “?

“ Si, tanto tanto tempo fa venivo qui “.

“ Hai conosciuto la nonna ballando “?

“ Certo, tua nonna era la ragazza più bella della sala “.

“ Io non l’ho mai conosciuta, mi sarebbe piaciuto “ la voce del bambino era triste.

“ Ti avrebbe voluto bene , ma la puoi vedere se vuoi sai “?

Mi guardò come se avessi detto una cosa assurda.




Gli indicai con il dito le stelle : “ Vedi quella stella laggiù, quella che brilla più di tutte ? Ecco quella è tua nonna “.

“ Ciaoooo nonna, come sei bella “ urlò forte il bambino.

Alcune lacrime stavano scendendo sulla mia guancia, i ricordi dei bei tempi trascorsi insieme stavano prendendo piede , ma i ricordi sono ricordi e la vita va avanti lo stesso , anche se ti manca la parte più importante.

“ Vieni, torniamo alla macchina “

“ Portiamo anche Brezza con noi ? Ti prego nonno “.

Risposi di si , mentre spensi l’interruttore della luce  , si sentiva   il canticchiare dei grilli  mentre la luna risplendeva in questo luogo magico.


             


Quello che l’uomo e il bambino non videro è che dentro una  lacrima, un giovane e una giovine ballavano promettendosi amore eterno, il tutto con l’orchestra che suonava il loro pezzo preferito.




          Arrivederci a presto...su questi schermi..

     vi abbraccio..Marco alias Paperino...

 
 
 
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