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...fini la comédie

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RICORDI DI IERI

Post n°280 pubblicato il 10 Maggio 2012 da ofelia770

Vi sono momenti nella vita
che il buio sembra sopraffare la luce,
che il mondo ti crolli addosso,
che non vi sia più pace e serenità.
Ma la vita è irta di ostacoli e difficoltà per tutti.
Dobbiamo sapere cadere per poi rialzarci e
continuare a camminare su questa nostra strada.
Insieme a voi tutti ho imparato che l'Amicizia
aiuta a superare e ad affrontare i momenti bui.
Ed è per questo, che con gioia e con l'emozione di sempre,
ritorno in questa casa dove mi sento circondata d'affetto.
Sento le vostre mani strette alle mie.
Sento il calore, la comprensione, la solidarietà.
Amici carissimi, stasera vi propongo un viaggio nell'anima.
I ricordi, i nostri ricordi. Vogliamo condividerli insieme?
Con infinito affetto.
Daniela


"Ricordi di Ieri"

Ricordi...
frammenti di stelle
sparsi nel vento
di estati lontane,
quando l'odore del mare
profumava la tua pelle
e un cielo assurdamente azzurro
si incurvava fino a sfiorare l'onda...

Ricordi....
le note di quella musica
che saliva piano
nell'aria immota e senza tempo.
Tacciono ora i tasti ingialliti
di un pianoforte dimenticato.

Ricordi....
di un tempo che si è fermato
in un attimo di eterno.
E i fiumi sono passati
sotto i ponti della vita,
speranze ed illusioni
che non giunsero mai al mare.
E i sogni morti in fretta
come ali di gabbiani
spezzate nella luce
di una calda estate....


Le lancette dell’orologio
scandiscono lentamente il tempo
che inesorabile trascorre.
Attimo dopo attimo, ed è già passato, 
un passato che non tornerà più.

Mi affaccio alla finestra dei ricordi,
brevi flash appaiono nella mia mente,
come lampi in una notte scura.


Il tempo non potrà mai cancellare
dalle sabbie della memoria
ciò che vi è stato impresso in maniera indelebile.

Un giorno, avanti negli anni, stanchi,
curvi sotto il peso del tempo,
grigi i capelli, qualche ruga sul viso,
ricorderemo dei giorni in cui
ci ergevamo fieri di fronte alla vita,
sicuri che niente ci avrebbe fermato,
nella magnifica incosciente inconsapevolezza
della gioventù che ti fa sentire invincibile,
invulnerabile.

Che ti fa credere che tutto è possibile
perché la vita è lì, tutta davanti a te,
una vita da prendere a morsi, da godere,
una vita da vivere.

Il passato non potrà tornare mai.
Come un fiume che scorre impetuoso
nella sua corsa verso il mare,
così i nostri anni se ne vanno,
lasciando sulle sponde
della nostra esistenza
detriti e polvere di sogni
frantumati in fretta.

Ma i ricordi sono come i sogni.
Sono solamente nostri
e nessuno potrà mai portarceli via.
Sono radicati nel nostro cuore,
oltre che nella nostra mente.

Tenaci, testardi, teneri, dolorosi, gioiosi.
Incisi dentro di noi come graffiti
sulle pietre del tempo,
pronti a ritornare
prepotentemente alla memoria
e a farci ridere, sorridere, piangere.

Come  una musica,
un volto scorto fra la gente,
un odore…e il ricordo ritorna.
Ti assale e ti fa tornare indietro.
Indietro nel tempo
come nessuna alchimia può riuscire a fare.

E ti riporta pensieri, sensazioni, emozioni…

La finestra spalancata sui ricordi
mi fa intravedere una  bimba che gioca,
seduta per terra su un tappeto.
La stanza è in penombra,
illuminata solo da un cerchio di luce
che crea come un’aureola attorno
al capo chino di mia madre,
che in un angolo cuce.

Sensazione di pace, di vita famigliare,
di intimità, di casa.
E ancora un altro flash: è estate.
La campagna è intrisa di mille profumi.
Ondeggiano al vento
le spighe di grano, un mare dorato,
punteggiato qua e là
dal rosso dei papaveri.
Gli alberi chinano le fronde,
gravati dal peso di pesche succose,
di grappoli d’uva.
Steli d’erba incolta
solleticano le gambe nude
mentre ad ogni passo,
arriva prepotente alle nari
l’odore di alghe e di salsedine.
Ed ecco il mare!
Le onde s’infrangono dolcemente sugli scogli,
scavano grotte e anfratti,
erose da secoli di maree

La superficie è un luccichio di stelle
laddove il sole l’illumina,
abbagliando lo sguardo.

E dove il sole non giunge,
profondità di smeraldo e di zaffiri
si condensano in una verde oscurità.

Brucia il sole sulla pelle
mentre lo sguardo si perde all’orizzonte
fino al momento tanto atteso,
immergersi nella frescura di quell’acqua,
giocare come giovani delfini,
lasciarsi cullare dalle onde,
godere di quella gioia immensa,
assaporare il gusto della libertà.

Non sono più una bambina,
ma una ragazzina dai lunghi capelli
che le arrivano alla vita,
con gli occhi splendenti come stelle,
che inconsapevolmente provocante
sfilava a piedi nudi
sulla passarella di Moda Mare, a Capri.
Era settembre, gli anni ’60
stavano per finire e le note di
“A whiter shade of pale”
salivano alte nel cielo di Capri.
La gente seduta nella celebre “Piazzetta”,
i riflettori puntati sul palco
e quella ragazzina timida e sfrontata
che affrontava quel nuovo gioco
con l’innocente perversione della giovinezza.

Un altro sasso buttato nello stagno della memoria
ed è ancora Capri lo scenario che appare nella mente.
Una notte di luna piena che, unica testimone,
entra dalla finestra ed illumina l’amore di due ragazzi.
E’ la  prima volta per entrambi.
Timidi, impacciati, come due bambini impauriti si stringono,
cercando fra le braccia dell’altro un conforto,
un aiuto ad affrontare la vita.

Attimi,
brevi attimi che il tempo
non potrà cancellare mai più.
Ricordi di ieri.
Ricordi di un tempo
che il vento della vita
ha spazzato via inesorabile,
lasciandoci un sapore dolce e amaro
di cose passate,
ma che resteranno per sempre dentro di noi.

Per qualche motivo a noi ignoto, o forse
solo per un meccanismo di autodifesa,
i ricordi più dolorosi vengono accantonati,
relegati nella soffitta della mente,
mentre quelli più cari al nostro cuore
rimangono impressi nella memoria
e ci permettono a volte
di tornare a sorridere, tenendoceli stretti,
accarezzandoli per trarne la forza
per andare avanti in questa vita.

Immagino la mente umana come una casa,
composta da tante stanze.

Ci sono i ricordi che come in un salotto,
dove lasciamo entrare tutte le persone,
possiamo condividere con tutti.
Quello che mostriamo
è la parte migliore di noi stessi,
il volto che vogliamo mostrare al mondo.

Ci sono i ricordi da camera da letto,
dove potranno entrare solo le persone
di cui abbiamo piena fiducia.
Lì possiamo lasciarci andare
ed essere noi stessi,
mostrando il nostro vero “Io”,
il volto nudo della verità.

Poi, c’è la cantina.
Un luogo dove entriamo solo noi.
Ricordi preclusi a tutti.
e scaviamo in cantina,
rovistando fra questi ricordi,
potremmo trovare cose
che ci fanno ancora male
o che possono ferire chi ci è accanto.

E infine c’è la soffitta.
Quello è un luogo
dove non entriamo nemmeno noi.
Là dentro sono sepolti i dolori più cocenti,
quelli che la nostra mente
rifiuta di ricordare
perché non saremmo in grado
di sopportare tanta sofferenza.

E voi, amici miei,
da quale stanza traete i vostri ricordi ?
Cosa vi fa tornare alla mente
il ricordo più dolce o più doloroso ?
Una musica ?
Un luogo ?
Un odore nascosto fra le pieghe del tempo?
Il profumo del mare o del vento fra le foglie?

Ve la sentite di raccontare i vostri ricordi?

Io vi aspetto.

 
 
 
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