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...fini la comédie

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Oliver Twist ...ieri e oggi...

Post n°260 pubblicato il 01 Aprile 2012 da g1b9

 

 Buona sera Liliana,  amici redattori, amici del blog.  Con immenso piacere e tanto batticuore  sono  ancora qui a condividere con voi questo post, che mi è stato suggerito dalle recenti celebrazioni per il bicenteneraio della nascita di Charles Dickens, al quale si può attribuire la creazione del romanzo sociale.

 

  La Londra ottocentesca, epoca vittoriana, lampioni,aria grigia, finestre quadrettate. Strade affollate di popolo,  signorine con  scialli e cuffie sui capelli, indaffarate, frettolose, signore eleganti, con abiti e cappelliini all'ultima moda di Parigi,signori con cilindro che occhieggiano dalle carrozze;loschi figuri con lampade in mano, vecchie signore dall'aria burbera, poi molti bambini stracciati, emaciati, poveri .Questo il mondo di Charles Dickens che fa da sfondo ai suoi romanzi ed in particolare al primo romanzo sociale:Oliver Twist,il primo romanzo con protagonista un ragazzo, la cui vita  trascorre tra la miseria, il conformismo di una società appiattita nel puritanesimo, vittima dell'egoismo delle persone ed anche dell'indifferenza di certa società che sa, ma finge di non vedere,in epoca in cui l'Inghilterra consolidava l'impero e nascondeva al mondo i panni sporchi.

 

 

Dickens mostra con colori forti sofferenza sanza fine, malvagità, animi buoni, pieni di ricchezze annullate, ingenuità , purezze violate, innocenze che devono, tuttavia,  compiere un percorso difficile stabilito da un destino  disegnato da animi malvagi. In Dickens si trovano tutte le tonalità che dipingono la vita di un'umanità indifesa.  Somiglia ad un altro grande della letteratura,  Victor Hugo, ma quest'ultimo sceglie il grottesco, mentre  lo scrittore inglese  usa forme che tendono a meravigliare, a coinvolgere il lettore, portarlo alla discussione. Pubblica Oliver Twist a puntate su un giornale, fidelizzando il lettore, mantenendo vivo il problema, riuscendo anche a portare all'attenzione del potere questi problemi che , se pur lentamente, troveranno riscontri positivi nella società inglese di quei tempi.

Oliver Twist, un povero orfano, che vive tutte le malvagità possibili. scoprendo alla fine delle sue vicissitudini, di essere stato una vittima dell'avidità, dell'egoismo,  che non conoscono pietà e non guardano in faccia nessuno. Vi propongo, se vi va, la visione di uno dei film che ripresero il romanzo, quello del regista polacco Roman Polansky.

 

 

 Oliver  Twist non era soltanto un personaggio della fantasia di Dickens, ma la rappresentazione di una realtà che affliggeva l'Inghilterra di quel tempo , che l'autore voleva denunciare.A distanza di duecento anni da allora, nonostante la società degli uomini abbia fatto enormi progressi  per quanto riguarda i diritti umani, l'industrializzazione abbia contribuito ad alleggerire le fatiche dei lavoratori, molti paesi abbiano migliorato la loro condizione economica, credo non esistano luoghi al mondo dove non rimangano sacche di povertà esasperata e dove le condizioni dei bambini continuano ad essere terribili. Nel terzo millenio non esistono periferie di grandi città metropolitane o di citta qualsiasi dove non ci sia emarginazione di una società povera, che vive ammassata in  agglomerati urbani fatiscenti, dove la vita degli adulti si trascina tra alcool, droghe, lavori occasionali, piccola e grande delinquenza. E in questo degrado civile  crescono bambini, abbandonati oppure  trascurati dalle famiglie, soliti ad arrangiarsi per mettere qualcosa sotto i denti e placare i morsi della fame, costretti spesso  a procurare un minimo sostentamento anche a genitori abbruttiti dalle pessime condizioni di vita Questi sono gli Oliver Twist della nostra vita, bambini che non conoscono amore, calore, non sanno nemmeno giocare perchè crescono imitando la vita degli adulti che altro non è che la lotta per la soppravvivenza. Diventa facile comprendere come da piccoli imparino a delinquere per loro stessi o per la propria famiglia e qui direi per necessità, non avendo davanti  agli occhi nessuna alternativa Spesso poi sono le vittime   della delinquenza organizzata, che trova tra loro manovalanza a basso prezzo, costretta anche ad ammazzare, rubare, spacciare droghe protetti dall'immunità che concede loro la giovane età, sfruttata da chi rimane così impunito . Questi bambini e bambine vengono sfruttati anche  sessualmente , diventando prede di pedofili , che cancelleranno in loro , in poco tempo ,ogni fragilità di carattere , li faranno vittime di stupri, di violenze indescrivibili, bambini che avranno davanti agli occhi solo brutture,  fame, miseria, diventando poi, cresendo, loro stessi dei violenti in molti casi. 

 

 

  A questi voglio aggiungere tutti quei piccoli che vengono sfruttati per lavori agricoli , nelle fabbriche, in piccoli laboratori, miniere, in molti paesi emergenti che offrono all'occidente lavoro a prezzo basso. Questi bambini sono costretti a rinunciare alla scuola, alla stessa infanzia, perchè non conoscono giochi, affetto, tenerezze.

 

 

 

 

La società civile sa, vede, alcuni, non tutti, denunciano queste cose. Ma , nonostante l'impegno dello stato, dei volontari che  si dedicano a questo, ben pochi sono  i risultati. Cercare colpevoli per questo degrado dell'infanzia povera non è facile, perchè la povertà è sempre esistita, ma mai come ora si assiste con una certa indifferenza ad episodi così.  La gente è toppa  presa dai suoi problemi, si chiude ogni giorno sempre  di più nel proprio personale, attenta a difendere la propria nicchia da intrusi, commuovendosi al momento di un fatto tragico e scordando velocemente l'accaduto . Bambini poveri, sfortunati ,usati da chi non ha nessun rispetto per l'infanzia., che dovrebbe essere il periodo di maggior accudimento , perchè è proprio nei primi anni di vita che si struttura l'uomo di domani.Chissa se migliorerebbe la situazione di questi miserabili ,se  qualche scrittore, dalla penna felice, mettesse nero su bianco ? Potrebbe mai un romanzo di tale realismo  smuovere finalmente le coscienze?

 

 

Grazie  a tutti...

Un abbraccio immenso!

Giovanna

 

 

 
 
 
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