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CONTRADA: Cassandra "c'ha preso"!

Post n°867 pubblicato il 06 Novembre 2008 da vocedimegaride
 

di Marina Salvadore

Nel nostro ultimo intervento sul caso Contrada, intitolato non a caso “Cassandra”, esprimevamo le più terribili congetture ed i comprensibili timori per le sorti del prefetto Contrada. Puntualmente, senza ausilio della palla di cristallo, le condizioni per l’attuazione del piano di “invisibilità” per Contrada si stanno verificando e speriamo che in questo breve lasso di tempo utile qualche amico autorevole gli consigli strategie ed accorgimenti del caso. Ora, si è pensato di lasciarlo senza scorta a Palermo, mentre fino a poche settimane fa era anche troppo protetto ed isolato dal mondo al Varcaturo di Giugliano di Napoli… e la cosa ha allarmato anche qualche nostro amico, ufficiale dell’Arma ch’è ben consapevole di come si applichi la Giustizia in questo Paese. Dunque, a breve Contrada potrà passeggiare DA SOLO per Palermo. Preordinatamene e secondo copione si terra' infatti il 20 novembre davanti al Tribunale di sorveglianza di Napoli l'udienza per decidere sull'istanza di differimento della pena per motivi di salute. L'istanza era stata gia' respinta in passato dallo stesso Tribunale  ma la Cassazione ha accolto un ricorso dell'avvocato Giuseppe Lipera ed  ha disposto un nuovo esame della richiesta. Contrada, come si sa, era stato frettolosamente trasportato da Napoli a Palermo, a due giorni da un intervento chirurgico al colon… Nell’imminenza della decisione per il differimento della pena (chiamiamola col suo nome: “libertà”!), come avevamo previsto, gli sarebbe stata comunque vietata la revisione del processo – causa per la quale questo Comitato sta lottando – ed infatti la notizia di oggi è la logica  conseguenza della notizia di ieri, vale a dire che la Cassazione ha ritenuto che la vicenda giudiziaria di Bruno Contrada non ha nulla a che vedere con i procedimenti a carico di Andreotti e Corrado Carnevale, sottolineando che per questo motivo l'ex 'superpoliziotto' non puo' invocare la revisione del processo per concorso esterno in associazione mafiosa, conclusosi con la condanna definitiva a 10 anni di reclusione, facendo riferimento alla 'contraddittorieta'' dei verdetti di assoluzione e condanna per i due imputati 'eccellenti'. E' quanto si legge nelle motivazioni, depositate oggi, della sentenza con la quale il 7 ottobre i supremi giudici hanno detto 'no' all'istanza di revisione presentata da Contrada. Per la Cassazione quindi 'non sussiste alcuna inconciliabilita' fra le pronunce assolutorie concernenti Carnevale ed Andreotti e quella di condanna inerente Bruno Contrada'. 'E' agevole rimarcare - prosegue Piazza Cavour - che i fatti costituenti oggetto dei giudizi a carico di Carnevale ed Andreotti sono diversi da quelli stabiliti nel procedimento Contrada''. “Così è se vi pare”, praticamente quindi – con le mani sui fianchi come una vajassa – la Cassazione ci manda a dire di non scassare più la minchia col caso Contrada, soprattutto quando, bugiardamente e satolla del suo potere, con riferimento all'inattendibilita' dei pentiti sostenuta da Contrada rileva che 'la pronuncia di condanna si fonda, oltre che sulle dichiarazioni dei collaboranti, su prove di segno e natura diversa, analiticamente enunciati'. Insomma, il verdetto di colpevolezza e' 'supportato da un compendio probatorio ampio, complesso e concordante'. Cosa sulla quale continuiamo a nutrire seri dubbi, anche perché fino ad ora, leggendo gli atti, non siamo riusciti ad afferrare la concordanza delle varie testimonianze, confrontando quelle dei “pentiti” risultati attendibili rispetto agli esponenti delle Istituzioni e quelle ficcate in bocca a gente cadavere già da lungo tempo, impossibilitate a testimoniare ma comunque definite attendibili pure quelle. Tra l’altro, non è stata ancora verificata la certezza del dono dell’ubiquità del quale, come Padre Pio, anche Contrada parrebbe godere se mentre era in barca, in alto mare, a farsi una frittura di pesce ed a spalmarsi l’abbronzante, si trovava in via D’amelio a curiosare nella borsa del giudice Borsellino ed a dirigere il traffico dei carabinieri. Mah! Sapete che c'è di nuovo? Ci vediamo tutti il 20 novembre sotto il Tribunale di Sorveglianza di Napoli, per una seduta spiritica!

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Commenti al Post:
kuskus0
kuskus0 il 07/11/08 alle 07:20 via WEB
Nella vita nulla succede per caso. Ho incrociato anni fa il caso Cogne e quest'anno quello di Contrada. In entrambi e per entrambi, le porcate commesse sono sotto gli occhi di tutti. Sono due innocenti colpevoli o colpevoli innocenti. Casi davvero anomali che mi hanno vista in prima linea: per Cogne analizzare la dinamica fratturativa che sfacciatamente inficia la tesi di aggressione frontale; per Contrada analizzare i dati clinici pur preesistenti e fargli ottenere i domiciliari. Se qualunque stupido come me va a vedersi gli atti dei processi capisce ciò che hanno combinato contro quella donna e contro quest'uomo con pervicacia, disonestà intellettuale, falsità d'animo e cialtroneria. L'imperatore E' NUDO sia per la Franzoni che per Contrada ma non ha il pudore sufficiente a mettersi una foglia di fico sulle vergogne, anzi agita in aria il suo fallo moscio come ad attestare un'autorevolezza che non ha e non trasmette. Per entrambi i casi il tornare indietro non è cosa di futuro prossimo perchè le porcate per sedimentare hanno bisogno di molto tempo e che i soggtti e gli oggetti siano morti per creare poi gli aguzzini storici e gli eroi. Che schifoooooo! Agnesina Pozzi
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 07/11/08 alle 08:33 via WEB
@Agnese Pozzi. Per Contrada nulla da eccepire su ciò che hai detto. La Franzoni poteva fare a meno di infangare il nome del vicino di casa che nulla c'entrava con il delitto. Oltre agli sbagli, qualcuno ha perso la testa. Una persona innocente non se lo può permettere. Tanto più se sa di essere dalla parte della ragione. Patty Ghera
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 07/11/08 alle 15:04 via WEB
Non so e non voglio pensare: troppe cose strane stanno succedendo. Affidiamolo a Dio, forse l'unico che può proteggerlo Maria
 
vocedimegaride
vocedimegaride il 08/11/08 alle 11:51 via WEB
Palermo, 6 nov. (Apcom) - "Confermo con ancor più convinzione che quanto prima presenterò una nuova istanza di revisione: è chiaro che chi vivrà vedrà". Così l'avvocato Giuseppe Lipera, difensore di Bruno Contrada, commenta, non avendo ancora letto nella sua interezza il provvedimento, la motivazione con la quale la corte di cassazione aveva rigettato l'istanza di revisione avanzata a suo tempo per conto dell'ex 007 del Sisde. "Leggo che i giudici di legittimità sostengono che non sussiste nessuna inconciliabilità tra le pronunce assolutorie concernenti Corrado Carnevale e Giulio Andreotti e quella di condanna inerente il mio assistito: ne prendo atto e continuo a non esserne d'accordo". Bruno Contrada è agli arresti domiciliari a Palermo per scontare una condanna definitiva a dieci anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Continuando a commentare la decisione dei supremi giudici, l'avvocato Lipera sottolinea che "si dice pure che Contrada sarebbe accusato di aver coperto la latitanza dei boss mafiosi, ma non risulta - sottolinea - che il mio assistito sia mai stato accusato in tal senso di favoreggiamento personale o reale, nè di omissione di atti di ufficio". Noto ancora - prosegue il difensore - che nulla viene detto su quanto da me fortemente dedotto e contestato circa il reato creato dalla giurisprudenza e non dal legislatore e chiamato concorso esterno. Stupisce infine sentir dire che nulla vale l'eventuale testimonianza del presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, nè il processo per calunnia ai danni di Contrada a carico di presunti pentiti".
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
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a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
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