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Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
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« caso Contrada: a piccoli...'O Pazzariello »

Primi positivi effetti del federalismo

Post n°851 pubblicato il 24 Ottobre 2008 da vocedimegaride

I più vivi complimenti di "Megaride" agli autori ed ai protagonisti del documentario trasmesso oggi dalla terza rete nazionale...

II Parte

... soprattutto per essere riusciti a PASSARE in RAI con un argomento "SCABROSO".

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Commenti al Post:
crocco57
crocco57 il 24/10/08 alle 23:38 via WEB
Grande iniziativa. Ho diffuso la notizia tra i briganti. p.s. ho messo un piccolo saggio anche io su youtube alle ore 18.40 e sta andando molto bene... Viva il Sud.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 25/10/08 alle 01:48 via WEB
Sinceri complimenti per l'operazione mediatica di grande vantaggio per la nostra Causa Meridionalista
Il "capitano" Romano ha fatto bene il suo dovere.
Il documentario, poi, è veramente esaustivo e completo di informazione.
Un ottimo lavoro!
Peccato che tutte queste energie in campo siano in gran parte disperse al vento, laddove ci vorrebbe UNITA' delle varie componenti, per mettere in piedi, e per DAVVERO, un serio movimento di opinione e di lotta che finalmente potremmo VINCERE, dopo 150 anni........
Speriamo che la RAI, da parte sua, voglia continuare sulla strada della corretta informazione storica e nel rispetto di tutti i cittadini italiani
Ambro
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 25/10/08 alle 17:44 via WEB
Questa verità bisognerebbe riscriverla sui libri di storia, per restituire dignità al popolo meridionale. Lo stesso vale per quei luoghi di confine, a me tanto cari (Gorizia, Trieste ecc.). Basta con le menzogne storiche che sono servite e servono per la propaganda politica. Patty Ghera. P.S.: mi meraviglio che un personaggio come Totò, il più grande comico dei nostri tempi, possa essere stato un convinto monarchico. Probabilmente era carente in materia di storia.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 25/10/08 alle 18:56 via WEB
ma i soliti stronzi si affannano nella retorica.......... Teano. Si rievoca lo storico incontro. Ricorrenza dell’incontro di Teano. Tre giorni di celebrazioni. Con l’apertura della sala del Museo Garibaldino e del Risorgimento avvenuta l’altra mattina, con l’esibizione dei bambini della scuola primaria del 1° circolo didattico, di cui è dirigente la professoressa Antonietta Ragosta, ha preso il via la tre giorni dedicata dall’amministrazione comunale di Teano allo storico incontro tra il Generale Giuseppe Garibaldi ed il Re Vittorio Emanuele III°. Al di là della diatriba fra le città di Teano e Vairano che si contendono reciprocamente il luogo ove avvenne l’incontro, c’è da sottolineare che le rievocazioni di entrambe servono per mantenere vivo il ricordo di ciò che esso ha rappresentato e rappresenta tuttora: la chiusura delle campagne risorgimentali e la nascita di uno stato unitario. Non dimentichiamo che la storiografia ufficiale ha sempre indicato sui libri di scuola, almeno a partire dagli anni cinquanta, in Teano la località ove avvenne l’incontro. L’assessore al Turismo del comune sidicino, Rosaria Pentella, grazie anche alla collaborazione volontaria di alcuni esponenti della società civile, fra cui sottolineiamo il signor Vincenzo Palmieri, il professor Giuseppe Lacetera, il maestro Antonio Pompa, le associazioni teatrali “Caleidoscopio” ed “Aquilone”, nonché dell’Associazione “L’incontro”, ha messo insieme un nutrito calendario di manifestazioni. Sempre ieri pomeriggio, alle 15.00, in località Borgonuovo, c’è stata la deposizione di una Corona di alloro alla lapide dei Caduti nella frazione di San Giuliano, mentre alle ore 19.00, presso la sala dell’Annunziata, a cura del gruppo “Altro teatro”, è stato portato in scena lo spettacolo di canzoni, musiche, poesie e balli, dal titolo “Omaggio all’America del Sud2, ispirato alla terra che ospitò Garibaldi negli anni dell’esilio. Questo pomeriggio, invece, alle ore 16.30 ci sarà l’arrivo della Fanfara Bersaglieri in Congedo della sezione di Benevento, la sfilata degli alunni della scuola primaria del 2° Circolo con costumi garibaldini, la deposizione di una Corona di Alloro ed il ripristino delle anfore contenenti la terra delle regioni italiane presso il Monumento garibaldino. Seguirà l’apertura degli stand enogastronomici con prodotti tipici e degustazione della “pizza garibaldina”, a cura dell’associazione “l’Incontro”. Alle ore 18.00 andrà in scena uno spettacolo di Musica popolare. A Teano centro altre manifestazioni, fra cui la fanfara dei bersaglieri, la sfilata delle associazioni d’Arma e la rappresentazione teatrale “A Giuseppe Garibaldi: lettere dal presente” su testi di Giuseppe Lacetera e musiche di Antonio Pompa. (Nunzio De Pinto)
 
vocedimegaride
vocedimegaride il 25/10/08 alle 23:39 via WEB
Probabilmente l'anonimo che ha pubblicato il redazionale garibaldino non aveva altro sistema per PUBBLICIZZARE l'evento; inizialmente disprezza i contenuti ma poi pubblica integralmente il programma Soliti sistemi per ottenere visibilità. Oggi l'ho riscontrato con i Sigg.ri di INSORGENZA. Due congressi politici, uno di destra e uno di sinistra, in due sale attigue Entrano, di ritorno dalla prima sala ... si iscrivono a parlare ... duplicano il messaggio già rilasciato, parlano del vuoto assoluto ... vanno a prendere il caffè quando potrebbero ascoltare interventi che potrebbero senz'altro ERUDIRLI ... e vanno via. Convinti di aver seminato quà e là le loro IDEE. Poverini ... userei una frase latina per definirne il comportamento ... VIDEO TE PIAGNOQUE ... letteralmente tradotto in NAPOLITANO ... TE VEC E TE CHIAGN
 
vocedimegaride
vocedimegaride il 25/10/08 alle 23:39 via WEB
Ho dimenticato di firmare e chiedo scusa. Mauro Caiano
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 26/10/08 alle 00:42 via WEB
Cara Megaride.Condivido tutto il tuo sconcerto per il comportamento di un'area che dopo la compianta fine di Vitale non ha più niente da dire a chi è affamato di cultura e di storia . Purtroppo Aniello De Lucia non è più tra noi e tu sai come rimpiango i suoi giudizi secchi e precisi, da conoscitore profondo di uomini. Dobbiamo fare a meno di loro, buoni solo a parlare in congressi o riunioni dove saltare di palo in frasca e di cambiare cavallo in corsa.Continua sempre nella tua opera ed io sarò sempre con te e Mauro.Serietà, onestà e principalmente l'orgoglio di non aver mai mangiato alla greppia di nessuno.Mi chiedo e ti chiedo quali sono i termini ndi un programma che la destra di Bruno Esposito, ha presentato per Napoli. A me sembra nessuno degno di menzione. Per Contrada, aspetto tempi migliori e prima possibile vorrò organizzare uno speciale dove parlaremo ampiamente di lui e della sua storia. Così semplicemente " Senza Barriere". Mimmo Di Renzo
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 26/10/08 alle 00:51 via WEB
V MUNICIPALITÀ - «GENTILE DIRETTORE - Perché i Cardarelli. È questa la domanda che si fanno pazienti ed operatori quando l’ospedale Cardarelli di Napoli, scoppia. Quando è emergenza e quando le corsie si riempiono di barelle. È questo che mi sono chiesto anch’io, quando domenica 5 ottobre, alle quattro di mattina, mi hanno portato d’urgenza e di pronto soccorso al Cardarelli, per forti ed insistenti dolori addominali. Sono rimasto in reparto, per i primi interventi del caso per circa cinque ore, intervallate da una sosta considerevole di oltre un ora e mezzo, all’esterno di Radiografia, attendendo l’arrivo del responsabile. Ciò fatto, dal pronto soccorso sono passato in accettazione, da dove alle ore 15.00 sono stato trasferito alla VIa Chirurgia, Padiglione E primo piano. Undici ore. Ricche di esami, flebo ed assistenza. In Barella. Il maiuscolo usato, non è un errore di scrittura, ma il senso vero ed unico, dato alla signora della corsia, del corridoio. Io un disabile motorio riconosciuto al 100%, tra quelli, ed in chirurgia eravamo in otto, che già per l’effetto stesso della sofferenza, già psicologicamente provati, il solo fatto di essere là, in quelle condizioni, si sentono esclusi, dimenticati, offesi. In parole povere pazienti di serie B. Niente da dire sul sacrificio, degli addetti, medici, infermieri e personale tutto, che pur in condizioni proibitive e faticose, sono instancabili, inesauribili per competenza e dedizione anche alle quattro del mattino. Io testimone diretto, io un cronista, e mai contatto fu così pieno, partecipativo, coinvolgente. Il Cardarelli, a Napoli, è l’Ospedale, per la sicurezza che emana, per la storia, per la tradizione. Il Cardarelli è croce e fiore all’occhiello di tutta la Sanità campana, la impersonifica nel bene e nel male e ne amplifica le colpe. La barella, questa odiata e vituperata protagonista della corsia, è soprattutto esigenza e necessità, dettata dal comandamento religioso di non far mancare la giusta assistenza morale e materiale a chiunque lo richieda Scelta di grande spessore di valenza sociale, da encomiare, da riconoscere meritoria, da appoggiare sempre. Però, c’è un però, così il Cardarelli scoppia. Mentre tutta la Sanità campana è da rivedere, da mettere sotto esame o come viene detto da commissariare Bisogna che si dia inizio al monitoraggio severo di tutte quelle strutture ospedaliere in città ed in tutta la Regione, che ad un attento esame e da tempo, denunciano una penuria di ricoveri, là dove medici, infermieri ed operatori rimangono inoperosi, là dove i reparti sono inutilizzati. Ospedali vecchi e strutture fatiscenti, o destinate a divenire tali. Nel solo comprensorio cittadino, ci viene subito da nominare, senza tema di smentita, l’ Ascalesi, il Loreto Mare, gli Incurabili. Al Cardarelli, intanto, per la sua vicinanza al sentire popolare, alla sensazione di forza e sicurezza, i reparti scoppiano. Il Cardarelli, vittima sacrificale, di ritardi, di inefficienze, di storture, di dimenticanze, di errate e colpevoli scelte politiche vecchie di decenni. Abbiamo persino testimonianza diretta di pazienti rimasti in barella per circa una settimana. Perché questo, ci chiediamo, perché ai Cardarelli, dove basta la rottura di un rubinetto, la chiusura di un bagno, la mancanza di una sedia, il fuori servizio di un ascensore, per scatenare disordine, preoccupazione, protesta, sconcerto e degrado. È questo che ci siamo ripromessi di chiedere agli addetti ai lavori, agli operatori interni, scevri di ogni condizionamento . Due semplici domande. Perché il Cardarelli scoppia; Quali i correttivi. Lo abbiamo chiesto al Sig. Ciro che è un addetto ai lavori che così ci ha risposto. “ – Il mio modesto parere in merito alle degenze in barella si potrebbe racchiudere nel fatto che : 1) Il nostro nosocomio è di carattere specialistico, perché tutte le specialistiche sono presenti ( NCH-ORT- RION- Ostreticia ed altre ); 2)-è un ospedale di II° livello dotato di eliporto; 3)-l’afflusso dell’utenza non è codificato, ovvero avviene da tutta la provincia a mezzi propri, senza percorso assistenziale attraverso il 118. Per coloro che arrivano alla spicciolata e sono circa l'80% dei ricoveri, il Cardarelli è l'Ospedale, poi seguono a notevole distanza il Policlinico ed in fine il Monaldi. Per tutto questo l’afflusso dell’utenza è notevole . Devo aggiungere che ci sono forze di altro genere, che neanche lo dirigenza ospedaliera aziendale riesce a spiegarsi fanno sì che questo problema si aggravi sempre più, con tutte le sue conseguenze. Aggiungo che le scelte politiche sanitarie risalente a circa trenta anni fa, sono risultate errate, anche là dove si è cercato di creare la “ collina ospedaliera” , accentrando gran parte delle grosse strutture in un solo perimetro sanitario, ( Cardarelli, Policlinico, Monaldi, Cotugno) con il risultato di ritrovarsi congestionati, affollati, mentre le altre strutture languono. L’augurio che faccio e che come addetto mi faccio e che presto si completi il piano sanitario regionale, ( PRO ) la ristrutturazione ospedaliera e che si completi l’Ospedale del Mare, forte di un numero maggiore di 2500 letti . E’ questo il solo modo perché abbia termine le mortificazione della persona che si vede costretta in barella e mi rendo conto che non c’è differenza tra un’ ora, un giorno, o più giorni. “- Abbiamo rivolto le stesse domande a E.C. un medico, di cui conosciamo le capacità, per l'enorme esperienza fatta in varie strutture europee ed in vari stati.. "Allora Dottore, cosa ci può dire sull'argomento e dove và la Sanità campana" . Ci ha risposto " Non fatemi dire cosa penso effettivamente, sarebbe eccessivo sia quale risposta alla prima che alla seconda richiesta,La situazione è grave e spero che non debba peggiorare ulteriormente con le restrizioni in atto. Bisogna che ci sia una maggiore e migliore informazione e che si istituisca una rete tra ospedale ed ospedale. Alla luce poi delle mie esperienze in altre strutture europee preferisco ampiamente l'organizzazione esistente nella sanità francese, che reputo senz'altro la migliore esistente in europa e per vari aspetti". - Dottore, quando si riferisce alla rete ospedaliera ed ad una migliore informazione,oggi del tutto mancante, vuole forse aggiungere che sarebbe opportuno un centro di smistamemto delle chiamate, un pò come la radiotaxi.- "E' anche questo, è programmazione, e conoscenza". La nostra amica Paola, poi ci dice che niente sarà possibile fare se prima non si introdurrà una nuova cultura, una maniera di nuova civiltà, se non cambierà anche l'utente, se non ci sarà un nuovo modo di concepire l'interazione tra ospedale e paziente. A tal punto, noi stessi percepiamo che tutti siamo alla ricerca di una " Sana Sanità"». Domenico Di Renzo Apparso su Bigo news agengy. Bisogna aggiungere che i bagni non sono pienamente accessibili e funzionali per i disabili, per errori di parametri e che non esistono nei reparti letti adatti, io stesso ho dovuto servirmi di uno scaletto.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 26/10/08 alle 21:43 via WEB
PERCHE’ ADERISCO ALL’IDEA DI UN PARTITO DEMOCRATICO E RIFORMISTA di Antimo Ceparano Esattamente tre mesi fa, o poco meno, non avrei pensato di schierarmi, politicamente, con un partito che fosse la risultante esatta di più forze ideologicamente diverse e lontane. Io, un socialista, convinto anticapitalista, dove per anticapitalismo si intende una cultura liberista che vede nel mercato globale un dio a cui tutto è dovuto e a cui tutto bisogna sacrificare, non potevo, anzi non dovevo unirmi a quello che pensavo fosse una “quinta colonna” della Destra populista e reazionaria calata nel territorio ideale della Sinistra. In verità ho sempre pensato e cercato di elaborare vie mie, proprie, dove l’idea del Socialismo fosse liberata dai cappi rigidi degli schieramenti precostituiti. Ho amici in cui credo e che rispetto anche nella Destra verace. Intellettuali del calibro di Marina Salvadore, Mauro Caiano, Nando Dicè, tanto per citarne alcuni, hanno con me moltissimi punti in comune, forse ci divide solo la visione da dare ad una società futura e futuribile. Loro aspirano ad un modello corporativo ed economicamente totalmente identitario, io punto ad una società dove l’identità possa servire da volano per costringere i poteri forti centrali ad una contrattazione che punti al territorio come ad un luogo privilegiato da sostenere sia economicamente sia valorizzandone la cultura. Il mio è un socialismo identitario. L’idea dei miei amici è quella che trae origine dal miglior fascismo culturalmente sostenibile poichè assimilabile ad un “socialismo in provetta”. Forse non vi può essere unità di intenti ma sicuramente rispetto ed attenzione reciproca sicuramente si. Alcuni di questi amici hanno operato una scelta, giusta perché sentita, Marina, ad esempio è stata acclamata, nel primo congresso provinciale della Destra come una militante ; termine forte, quasi evocativo di passione ed impegno concreto. Ne sono felice perché è una persona sicuramente onesta e di provata capacità, in ogni senso politicamente e socialmente utile. Proprio la scelta di Marina mi ha spinto a pensare, a ragionare in termini nuovi, almeno per me quasi anarchico poiché libero da impegni di partito. Se alcuni miei amici operavano scelte legate ai partiti storici e confluenti nel nuovo perché non lo dovevo fare io? Il M.P.A. ha nelle proprie file vecchie volpi della politica, come Milo, Ronghi, Scotti, lo stesso Lombardo, tutti venienti dalle file della vecchia D.C. e di A.N. e che pure ambiscono a ragionare del nuovo, dei temi del meridionalismo più spinto; perché proprio io non potevo portare il verbo del meridionalismo in quella culla ideale che almeno culturalmente mi apparteneva? Non esiste un movimento meridionale totalmente libero dal cappio del vecchio modo di ragionare di politica. Sono stati fatto diversi tentativi, di cui il più generoso resta quello di Terra e Libertà che proprio nel paese storico di Casalduni, noto per la strage dei piemontesi, nel 1861, riuscì a fare eleggere due propri consiglieri alla penultima tornata elettorale. Io ne ero un militante e dirigente. Quell’esperienza durata oltre un lustro è fallita proprio perché qualcuno voleva che confluisse nel lido sicuro di Forza Italia del sig. Silvio Berlusconi. E’ un’esperienza fallita ma che reputo fondamentale perché io capissi i meccanismi rocciosi e difficili dove la cultura meridionale si muove. Sicuramente l’idea di un’antirisorgimento è di ostacolo a certa Sinistra troppo ancorata ai temi mazziniani e che ha dimenticato quanto poco Karlo Marx stimasse un certo sig,. Giuseppe Mazzini. Ora i tempi sono mutati e ciò che accaduto dal 1861 al 1874 è di pubblico dominio, credo che nessuno possa dire ancora che sia una verità ciò che fino ad ieri è stato propinato come verbo sicuro e verace: l’analisi storica ed economica del Sud dell’Italia va rivista e studiata alla luce di fenomeni che fino ad oggi non sono stati considerati come determinanti per capire perché il mezzogiorno d’Italia è radicalmente calato in una nicchia antistorica dove tutto avviene all’insegna degli antivalori. Oggi possiamo, anzi abbiamo l’obbligo di capire. Se consideriamo ciò che ho scritto allora un partito riformista diventa necessario per rilanciare una sfida per il Sud, anzi partendo dal Sud, e questo per una ragione soltanto ma referente di un’onestà intellettuale che per un socialista è obbligatoria . Questa ragione è proprio quella di chi deve distribuire le ricchezze secondo chi le produce e deve farlo badando al sociale, intervenendo con regole precise in quel mercato globale per ordinarlo alle necessità dell’uomo. Ben venga dunque il federalismo ma partendo dalla lezione di Salvemini e costruendolo in modo graduale dopo avere rafforzato le preesistenze economiche ed in senso stretto industriali del territorio, dando modo alle piccole e medie industrie di potere competere qualitativamente e quantitativamente sullo scenario nazionale e extranazionale. Il potere economico delle Banche deve scendere a compromesso con le esigenze del territorio e lo Stato deve fungere da garante per la funzionalità economica degli attori quali e quanti siano. Ecco che l’orizzonte si allarga e che diventa possibile accettare la sfida. Per questo ho aderito al Partito Democratico e per queste ragioni sento il dovere di rendere pubblica una scelta sofferta e ragionata come ha fatto Marina, per rispetto di chi, prima di ascoltare o di leggere quello che scrivo deve conoscere le profonde motivazioni che mi spingono a farlo. Con affetto. Antimo Ceparano
 
 
vocedimegaride
vocedimegaride il 26/10/08 alle 23:22 via WEB
Caro Antimo, guarda che io non stata affatto ACCLAMATA dalla DESTRA: semplicemente sono stata identificata quale militante, nell'esercizio delle mie funzioni quale partecipante della "stampa" al congresso. Punto! Non sono ne' una "Santanchè dei poveri" ne' l'organo ufficiale di stampa. Milito, quale comune mortale, mossa da ideali e valori identitari che riesco a condividere SOLO ed ESCLUSIVAMENTE con questo tradizionale schieramento. Comunque, sarò più esaustiva nel prossimo videoreportages che pubblicheremo!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/10/08 alle 02:30 via WEB
Marina, meriti di essere acclamata perchè sei vera!!! con affetto. antimo
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/10/08 alle 22:48 via WEB
http://rarika-radice.blogspot.com/2008/10/briganti-rai-3-geo-geo-del-24-ottobre.html
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
immagine                                                   www.inarsciociaria.it 

 

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DEDICATO AGLI EMIGRANTI

 

NOMEN OMEN

E' dedicato agli amici del nostro foglio meridionalista questo video, tratto da QUARK - RAI 1, condotto da Piero ed Alberto Angela, che documenta le origini della Nostra Città ed il nome del nostro blog.

 

IL MEZZOGIORNO CHE DIFENDIAMO

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vuoi effettuare un tour virtuale e di grande suggestione tra le numerose bellezze paesaggistiche, artistiche ed architettoniche di quel Mezzogiorno sempre più obliato dalle cronache del presente?
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per i video:
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I consigli di bellezza
di Afrodite

RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


Il libro del mese:



 

 
 
 
 

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