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caso Contrada: a piccoli e lenti passi verso la VERITA'

Post n°850 pubblicato il 24 Ottobre 2008 da vocedimegaride
 

Contrada/ Chiede al Gip di Caltanissetta di essere sentito

Senza scorta o con quella dei carabinieri
postato 8 giorni fa da APCOM
Palermo, 16 ott. (Apcom) - E' stata formalizzata dall'avvocato Giuseppe Lipera - come anticipato ieri da Apcom - l'istanza al Gip di Caltanissetta, Ottavio Sferlazza al quale viene chiesto di ascoltare Bruno Contrada, l'ex numero tre del Sisde, condannato in via definitiva a 10 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.
La richiesta di audizione riguarda l'esposto denuncia presentato da Contrada nei confronti di pentiti, ufficiali dei carabinieri e magistrati per il quale il prossimo 5 novembre il Gip, dopo aver rigettato per due volte la richiesta di archiviazione della procura di Caltanissetta, ha fissato una udienza camerale.
L'avvocato Lipera chiede al Gip di autorizzare Contrada a presenziare all'udienza, "senza scorta o in subordine con la scorta dei Carabinieri" al fine "di potere rendere dichiarazioni".
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CASO CONTRADA: CASSAZIONE, NUOVO ESAME PER STABILIRE SE E' ANCORA PERICOLOSO
Roma, 24 ott. - (Adnkronos) - Bruno Contrada, condannato definitivamente a dieci anni per concorso esterno in associazione mafiosa, potrebbe ottenere il differimento della pena per un anno a patto che il Tribunale di sorveglianza dica "con specifiche, concrete e significative circostanze fattuali" se l'ex funzionario del Sisde presenti ancora "profili di pericolosita' sociale" o se invece ci siano "garanzie di affidabilita'". Lo sottolinea la Prima sezione penale della Cassazione nelle motivazioni con le quali spiega il perche' lo scorso 8 ottobre ha accolto il ricorso della difesa di Contrada, rappresentata dall'avvocato Giuseppe Lipera. In particolare, piazza Cavour, nelle motivazioni contenute nella sentenza 39334, sottolinea che il Tribunale di Sorveglianza di Napoli, lo scorso 23 luglio, nel dire no al differimento della pena per Contrada che ha ottenuto i domiciliari a Palermo per gravi motivi di salute, non ha fatto "alcun riferimento a specifiche, concrete e significative circostanze fattuali, che facciano ritenere tuttora necessario un minimo controllo da parte dello Stato". Da qui la decisione della Suprema Corte di rinviare la questione alla sorveglianza di Napoli affinche' "colmi l'accertata lacuna motivazionale". Infatti, i giudici del precdente grado, dice la Suprema Corte, hanno negato il differimento della pena facendo riferimento a "indici astratti e generici (quali la personalita' dell'interessato, il reato in esecuzione, l'entita' della residua pena)".
(Dav/Pn/Adnkronos)
24-OTT-08

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/10/08 alle 20:51 via WEB
Speriamo che, a furia di piccoli passi, si possa stabilire finalmente la verità sul "caso politico" di Bruno Contrada e speriamo anche che questo caso non vada ad ingrossare le fila dei già tanti, troppi, misteri d'Italia. Riguardo, poi, alla pericolosità di Contrada, mi sembra davvero di essere ai confini della fantascienza. Patty Ghera
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/10/08 alle 22:10 via WEB
Ti sbagli, Patty! E' PERICOLOSISSIMO! Intanto, se mentre deambula, per la debolezza ti caracolla addosso, con tutti quegli spigoli d'ossa che gli spuntano, potrebbe ucciderti o quantomeno bucarti gli organi interni ed i tessuti molli, con gravi emorragie ;-) marina
 
   
kuskus0
kuskus0 il 26/10/08 alle 05:52 via WEB
Sono davvero stanca di leggere le lamentazioni deliranti delle varie prefiche; ancora Contrada è oggetto del livore strumentale di una forse mafiosissima pseudo-antimafia. Gli appellativi di "grande traditore", "assassino", "corrotto" indirizzati ad un uomo che per anni ha combattuto la mafia facendo arrestare mafiosi eccellenti, e lodato almeno cento volte anche da magistrati come Falcone e Imposimato, sono segno o di delirio da curare psichiatricamente, o di ingoranza degli atti processuali, o di protagonismo, o di strumentalizzazione politica o economica. Senza contare che certi orrendi protagonosti dell'antimafia offendono la memoria di certi grandi morti. Falcone e Borsellino infatti, secondo le tesi deliranti delle mani pulite contro i pantaloni, dei sospetti, della sfiducia verso Contrada, più che essere stati grandi magistrati, farebbero la figura di grandi coglioni perchè pur sospettando di un loro dipendente nè l'hanno indagato, nè l'hanno trasferito, nè hanno mai messo nero su bianco per licenziarlo o perlomeno sottoporlo a procedimento interno disciplinare...ma ddirittura si sarebbero ancora avvalsi per anni della sua collaborazione e l'avrebbero perfino lodato. Questo si che è un mistero così come la pericolosità di Contrada (ottantenne post ictus malatissimo) rispetto a quella di delinquenti incalliti in buona salute lasciati tranquillamente sulle poltrone di casa loro, o rimessi in strada a reiterare crimini. Dove sono le prefiche della presunta antimafia in queste circostanze? Stanno sgranando i loro rosari di odio solo contro Contrada; che è diventato la loro unica ragione di vita. Se c'è un Dio renderà giustizia a quest'uomo martoriato, privato di tutto, offeso, massacrato per meschine logiche di potere. Che schifo! Coraggio Bruno, non mollare! la tua dottoressa ("collusa" e "ricattata" per quelle povere menti malate e deliranti) ti ama, ti stima moltissimo e non ti abbandonerà mai! Agnesina Pozzi
 
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