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Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
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Ho una "petrella" nella scarpa. Ahi!

Post n°838 pubblicato il 14 Ottobre 2008 da vocedimegaride
 

( Ci giunge questo breve appello da Lorenzo Conti, figlio dell’ex Sindaco di Firenze assassinato dalle BR il 10.02.1986.)

APPELLO A TUTTI GLI ITALIANI

Il Presidente francese Nicolas Sarkozy e consorte hanno vietato l’estradizione alla ex terrorista Marina Petrella per motivi umanitari.Tale scelta è grave per i seguenti motivi:
-  i familiari delle vittime hanno diritto alla GIUSTIZIA !
- lo Stato Italiano non tortura nessuno (vedi trattamento riservato a Bompressi e Sofri)
- le Convenzioni Internazionali vanno rispettate
L’arroganza del presidente francese va contrastata con fermezza e decisione.
Lancio quindi un appello a tutti gli Italiani:
NON COMPRIAMO PIU’ IL VINO E LO CHAMPAGNE FRANCESE sino a quando il Presidente Sarkozy non consentirà l’espatrio alla ex terrorista Petrella, condannata all’ergastolo nel processo Moro Ter.

Dott. Lorenzo Conti Via Maffei 99 - 50133 Firenze

cell 333 1485713 lore_co@libero.it
*****

L'associazione "Domus Civitas" vittime del terrorismo sarà a Parigi il 24 ottobre 2008 per protestare contro la decisione del Presidente Francese sulla mancata estradizione della terrorista Marina Putrella,  insieme -  oltre i rappresentanti dell'associazione - anche ai rappresentanti dei sindacati di polizia. Nel contempo, da oggi, il sottoscritto Bruno Berardi, figlio del maresciallo Rosario Berardi, trucidato dalle BR,  presidente dell'associazione, inizia uno sciopero della fame e della sete ad oltranza, per protesta contro le ingerenze di madame Carla Bruni  nelle istituzioni Francesi: la giustizia deve essere amministrata con egalité non -  come si sta facendo -  con LIBERTE’; madame Carla Bruni si dimostra insensibile verso le vittime del terrorismo e amica dei criminali terroristi. L’Europa ha votato la solidarietà alle vittime del terrorismo e non ai terroristi che hanno seminato lutti e dolore in Italia ed in tutto il continente.
Arrivederci a presto a Parigi!

Bruno Berardi "Domus Civitas" vittime del terrorismo – 3295340474 – brunoberard@tiscali.it
*****
Ho pubblicato on line la petizione "Non mi fido di Violante". Se anche voi non volete che sia nominato giudice della Corte Costituzionale, vi invito a sottoscriverla e a farla girare il più possibile. www.petitiononline.com/violante/petition.html Grazie!
Avv. Barbara Di Salvo

Non mi fido di Violante
In vista delle prossime nomine dei giudici della Corte Costituzionale da parte del Parlamento e del Presidente della Repubblica siamo fermamente contrari alla designazione dell’on. Luciano Violante. Non riteniamo accettabile che sia nominato membro della Consulta uno dei personaggi più ambigui della recente storia d’Italia, le cui implicazioni nell’utilizzo della giustizia a fini politici, in assenza delle forme più elementari di garantismo costituzionale, devono ancora essere chiarite a fondo. Le sue recenti aperture di dialogo nei confronti dell’attuale maggioranza, in merito in particolare alla riforma della giustizia, appaiono, infatti, meramente strumentali e non possono in alcun modo far dimenticare un’intera carriera costruita sulla parzialità, sul giustizialismo e sulla commistione tra politica e magistratura. Nell’equilibrio tra poteri necessario alla nostra democrazia, non reputiamo tollerabile che un esponente politico così smaccatamente di parte, e quindi privo della imprescindibile imparzialità di giudizio, sia chiamato a giudicare la costituzionalità delle leggi approvate dal Parlamento eletto dal Popolo Sovrano. Facciamo, quindi, appello al Parlamento ed al Presidente della Repubblica affinché nominino al suo posto quali giudici costituzionali insigni giuristi che diano garanzia di adempiere imparzialmente il proprio mandato, nel rispetto esclusivo della Costituzione e scevri da pregiudizi e condizionamenti ideologici.

www.barbaradi.splinder.com

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/10/08 alle 15:53 via WEB
I francesi e la loro politica non mi sono mai piaciuti, per motivi storici. Continuano a non piacermi e, penso, non mi garberanno mai. Per tale motivo, alle superiori, quando si trattò di scegliere la seconda lingua (avevo fatto inglese alle medie)fra francese e tedesco, non ebbi dubbi e scelsi la dura grammatica tedesca. Quella di Sarkozy è una scelta che non si comprende e deve essere contrastata. I brigatisti, di ambo le fazioni, non devono godere di favoritismi nè sani nè ammalati. Ricordate la Baraldini? Estradata per motivi di salute, sembrava dovesse morire di cancro da un momento all'altro.... Tutta la mia solidarietà e comprensione a Lorenzo Conti. Patty Ghera
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/10/08 alle 17:22 via WEB
Macché Sarkozy È la Bruni a guidare l'Eliseo Fausto Carioti Pubblicato il giorno: 14/10/08 IL CASO Crederci è stato bello. Ma l'idea che a guidare la Francia ci fosse un conservatore liberale che si comporta come tale, e non come il sommo sacerdote del compromesso (tipo Jacques Chirac, per capirsi) era troppo rivoluzionaria per essere vera. Le ultime illusioni sono appena tramontate: Nicolas Sarkozy, lo strano gollista atlantista che si era fatto eleggere all'Eliseo promettendo «la rupture», il taglio netto con i suoi imbalsamati predecessori, non c'è più. L'uomo che nel maggio del 2007 il filosofo André Glucksmann votò e paragonò a «un grande lupo cattivo» per la sua capacità di fregarsene del politicamente corretto e dividere l'opinione pubblica, sembra essersi accucciato felice. Ora, con la sua decisione di non estradare in Italia la terrorista rossa Marina Petrella - condannata all'ergastolo per l'omicidio del commissario Sebastiano Vinci, per l'attentato al vice questore Nicola Simone e per il sequestro del giudice D'Urso - Sarkozy è riuscito a farsi applaudire persino dai nostalgici della stella a cinque punte. Dove non poterono l'ideologia e l'establishment francese, è riuscita l'alcova. Il pover'uomo ormai pare agire sotto dettatura di sua moglie Carla Bruni, della sorella di costei, Valeria, e della madre delle due, insomma la suocera di Sarkozy, Marisa Borini Bruni Tedeschi. Non è né un'illazione né un gossip, ma quanto emerge in modo limpido dalle dichiarazioni delle tre signore. Conversando con il quotidiano francese Libération, la moglie del presidente ha candidamente ammesso di aver avuto un ruolo importante nella vicenda della Petrella. E mercoledì scorso, ben prima che il governo italiano fosse messo al corrente della decisione, Carla, assieme alla sorella, si è recata dalla brigatista, ricoverata nell'ospedale psichiatrico parigino di Sainte Anne. «Siamo andate a portarle un messaggio da parte di mio marito», ha raccontato Carla Bruni al quotidiano della gauche francese. E la buona notizia era: «Vous ne serez pas extradée vers l'Italie», l'estradizione non ci sarà. Tra il governo del suo amico Silvio Berlusconi e le insistenze quotidiane delle donne di casa, l'uomo più potente di Francia ha scelto infatti la strada che gli garantisce meno scocciature, firmando di suo pugno il "no" all'estradizione e motivando la scelta con ragioni umanitarie: la terrorista rossa infatti, dopo essere stata arrestata nell'agosto del 2007, ha detto di sentirsi molto depressa, ottenendo così dai magistrati francesi la libertà condizionale dopo un solo anno di carcere. Per il governo italiano lo schiaffo è doppio: si è visto negare l'estradizione quando ormai era pronta (Sarkozy si era impegnato a concederla, pur pregando l'Italia di dare la grazia alla Petrella) ed è venuto a saperlo quattro giorni dopo che la terrorista rossa era stata avvisata dalla signora Bruni-Sarkozy, professione modella e cantante. Ora, se è vero che si potrebbe riempire un'enciclopedia con i nomi dei grandi leader che hanno subito l'influenza politica di qualche "femme fatale" (non necessariamente la moglie), è anche vero che di solito queste signore hanno avuto il buon gusto di non sbandierarlo in pubblico. In casa Bruni-Sarkozy, invece, pare normale mettere tutto in piazza. Ha parlato anche la cognata del presidente, rivendicando i meriti del "salvataggio" della sua amica Petrella. «Sì, me ne sono occupata e ne ho parlato sia con mia sorella che con suo marito, il presidente della Repubblica», ha detto Valeria Bruni Tedeschi al Corriere della Sera. È stato proprio in seguito alla sua iniziativa, ha aggiunto, che Sarkozy «ha studiato personalmente tutti i dossier» della vicenda e deciso di negare l'estradizione. Del resto, a luglio, persino la suocera del presidente aveva fatto sapere di essere tra i suoi consiglieri: «Ho preso l'abitudine di mandargli un sms con il mio punto di vista politico in momenti di particolare rilevanza», annunciava orgogliosa la signora Marisa. In Francia i rapporti tra Sarkozy e le donne della sua nuova famiglia sono oggetto di barzellette quotidiane. I più feroci sono chiaramente i grandi giornali di sinistra (Libération, Le Monde, il settimanale Le Canard), ma anche i quotidiani locali, di norma più teneri verso i gollisti, hanno iniziato a prendere di mira il presidente, che si trova a essere difeso dal solo Le Figaro. Di sicuro scene come quelle viste nel mese di agosto alle assemblee condominiali dei proprietari di ville del promontorio del Cap Nègre, con Sarkozy impegnato a difendere la costruzione di una fogna voluta dalla suocera, non contribuiscono ad alzare il profilo del presidente. La buona notizia, insomma, è che tre italiane tengono in pugno il primo cittadino francese, il che può fare bene al nostro orgoglio nazionale. La cattiva notizia è che con loro è arrivata all'Eliseo quella "gauche caviar", nemica di Berlusconi e amica dei terroristi rossi, della quale Sarkozy sembrava essere la nemesi
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/10/08 alle 16:11 via WEB
l'associazione delle vittime ha fatto un comunicato dicendo che non c'entra con bruno berardi. www.vittimeterrorismo.it/iniziative/comincato_bbi.htm e dicono che se la petrella è malata è giusto curarla. uno sciopero della fame contro i francesi? perché mai??
 
 
vocedimegaride
vocedimegaride il 17/10/08 alle 16:23 via WEB
è possibile conoscere l'identità del mittente del suddetto messaggio? Oggi, il nostro buon amico Bruno Berardi è stato ospite di Milo Infante nella trasmissione INSIEME SUL DUE di rai2 e ci è parso molto bene accetto e particolarmente esaustivo. la redazione
 
   
vocedimegaride
vocedimegaride il 17/10/08 alle 16:32 via WEB
Ecco qua! Ci siamo premurati di andare a recuperare quanto indicatoci dall'anonimo lettTorino, 13 ottobre 2008 COMUNICATO STAMPA L’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo – AIVITER- con riferimento alla questione della ex brigatista rossa Marina Petrella comunica quanto segue: - l’Associazione italiana vittime del terrorismo non ha mai avuto tra i suoi soci il sig. Bruno Berardi e nulla a che vedere con lui; - il sig. Bruno Berardi risulta essere presidente di Domus Civitas, con sede a Roma e, come tale, non ha mai avuto rapporti con la nostra Associazione. Pertanto smentiamo categoricamente che l’intervista pubblicata a pagina 12 de “ La Stampa” del 13 ottobre sotto il titolo “Andremo a protestare sotto le finestre dell’Eliseo” riguardi direttamente o indirettamente la nostra Associazione. Per quanto ci riguarda la nostra posizione sulla vicenda della contumace Marina Petrella è chiaramente espressa sul sito Web di Aiviter, www.vittimeterrorismo.it Il portavoce di Aiviter, Roberto Della Rocca. AIVITER - Associazione Italiana Vittime del Terrorismo e dell'Eversione Contro l’Ordinamento Costituzionale dello Stato ---------------------------------------- CHE TRISTEZZA! CHE SQUALLORE! ANCHE TRA ASSOCIAZIONI DI VITTIME DEL TERRORISMO C'E' INDIVIDUALISMO E NARCISISMO.... INVIDIA E GELOSIA! CHE SPERANZE HANNO DI ESSERE GARANTI PRESSO LA PUBBLICA OPINIONE E LE ISTITUZIONI DEL LORO PENSIERO? FORSE, COME ACCADE ANCHE PER LE VARIE FRONDE DEL VITTIMIFICIO DI STATO COLLEGATO ALL'ANTIMAFIA, E' SOLO IL DANARO... L'ASSISTENZIALISMO.... A FARE LA DIFFERENZA? la redazione.... attonita!
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/10/08 alle 16:39 via WEB
non ho visto la tv. ma la mia domanda sul fatto di fare 'uno sciopero della fame e della sete ad oltranza' è seria. Perchè una cosa cosi è seria, a meno che non sia pura esibizione. .... <<molto spesso i familiari delle vittime del terrorismo e della mafia, diventano a loro volta vittime dello star system e, accecate dal dolore, cascano nella più immonda speculazione del dolore, intruppate ed esposte in vetrina, solleticate da autentiche campagne pubblicitarie, dove il povero "eroe" deceduto scompare sullo sfondo di un cartellone, come un cane buono per ogni padrone. ed i fari ed i flashes della celebrità, concorrono come gli psicofarmaci ad alleviare il dolore, la depressione, il senso di solitudine ed a prospettare nuove e più impegnative esistenze, considerate erroneamente quale riscatto medesimo della personalità e del sacrificio del povero congiunto assassinato. quasi che il defunto ne possa trarre - nell'altro mondo dove si trova - soddisfazione dalla rivendicazione. pur se in vita aveva tutt'altre inclinazioni.>>
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/10/08 alle 16:48 via WEB
chi sei? puoi firmarti?
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/10/08 alle 16:57 via WEB
E' uno che ha copiato pari pari un vecchio articolo di Megaride, sulle vittime della mafia. Me lo ricordo bene perchè l'ho pure stampato per inserirlo in una mia tesi di sociologia.... Complimenti dunque a Megaride, che riesce sempre ad attirare l'attenzione sulle sue battaglie civili e... solitarie! Comunque, per restare in tema, avendo fatto un salto anch'io sul sito dell'altra associazione vittime del terrorismo, che mi sembra parecchio in sintonia con quanto dichiarato anche da Berardi e da Conti, fermo restando l'imprimatur di primigenitura dell'una o dell'altra, vi trascrivo il seguente eccellente articolo là riportato. da La Stampa del 14 ottobre 2008 Com'è umano Sarkò con la ex Br di CESARE MARTINETTI Rifiutando l'estradizione della brigatista Marina Petrella per «ragioni umanitarie» Nicolas Sarkozy raccoglie il primo applauso della gauche caviar di cui Carla Bruni è l'indiscussa icona, ma commette una grave offesa all'Italia. Un vero incidente diplomatico. Che significa infatti la dizione «ragioni umanitarie» addotte per trattenere in Francia una terrorista condannata all' ergastolo in un altro Paese dell'Unione Europea? Che quel paese - l'Italia - non dà garanzie di «umanità» nel trattamento dei detenuti? O che non si condivide la sentenza? Il governo italiano - che ripetutamente ha chiesto l' estradizione dei numerosi terroristi condannati tuttora residenti liberi e protetti in Francia per un'ambigua decisione del «florentin» Mitterrand nel 1986 - farebbe bene a non sottovalutare l'episodio che costituisce uno strappo al bon ton e alla sostanza dello spirito comunitario. È anche da queste cose che si valuta la qualità delle relazioni tra governi. Non bastano le foto di sorrisi e siparietti ai summit se poi alla prova dei fatti gli altezzosi francesi continuano a pensare che gli italiani sono pur sempre dei «macaronì», un po' fascisti e un po' faciloni. La decisione di Sarkozy rappresenta di fatto una pietra tombale sulla questione rifugiati. La partita, dopo il pasticcio Battisti e il caso Petrella, appare evidentemente chiusa per sempre. Si dirà: un'altra lezione dalla patria dei diritti dell'uomo. Ma è così? La Francia (il rapporto del Consiglio d'Europa è del 2005) ha le prigioni peggiori d'Europa: tre tentativi di suicidio al giorno, un morto ogni tre giorni. È una di quelle emergenze nazionali di cui non si viene mai a capo. In queste galere, la République ha annientato i «suoi» pochi terroristi molto più di quanto non abbia fatto l'Italia con i suoi molti eversori. Un grappolo di persone, raccolte dentro la sigla di «Action directe» e sostanzialmente responsabili di due omicidi: un generale dell'Aeronautica e il presidente di Renault. I quattro capi di Ad sono stati condannati all'ergastolo e a una detenzione speciale: isolamento per una dozzina di anni con luce sempre accesa in cella. Uno è impazzito (Georges Cipriani), un'altra, ammalata di cancro, è stata liberata in stato terminale ed è morta due mesi dopo (Joelle Aubron), la terza ha sofferto ripetute ischemie cerebrali ed è stata liberata da poco (Nathalie Ménigon), il quarto Jean-Marc Rouillan, apparentemente sano, appena ottenuta la semilibertà dopo vent'anni di carcere ha dato un'intervista all'Express per dire più o meno quello che tutti i terroristi italiani hanno sempre detto ai media francesi. Ma il risultato è stato diverso: Rouillan è stato subito rimesso in gattabuia. E nessun politico o intellettuale ha protestato, nemmeno le sorelle Bruni Tedeschi. Naturalmente Marina Petrella, precipitata in una gravissima depressione dopo l'arresto (e quindici anni di libera vita parigina), ha tutto il diritto di essere curata. Ma l'Italia ha sempre assistito i suoi terroristi. Prospero Gallinari, tanto per dirne uno, killer in via Fani e poi carceriere di Moro, è libero da anni per curare il suo cuore malato. Nessuno dei nostri è mai stato privato della libertà per una semplice intervista. Anzi... Aspettando che il Guardasigilli Alfano chieda spiegazioni alla collega Rachida Dati, non resta che constatare la permanenza di un mistero: perché la Francia così severa con i suoi, è così clemente con gli italiani? Il «francese di ferro» che ha costruito la sua fortuna elettorale deportando migliaia di poveri cristi sanspapiers nelle ex colonie dell'Africa nera da dove erano fuggiti, si blocca di fronte a una terrorista condannata da uno stato sovrano e amico. Sarkozy voleva cancellare il '68 e invece ha ceduto al più banale riflesso post sessantottardo. Un destino «italiano». Copyright ©2008 La Stampa
 
     
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Anonimo il 17/10/08 alle 16:58 via WEB
...scusate: ho dimenticato di sottoscrivere il precedente post. A. Pellicanò
 
     
vocedimegaride
vocedimegaride il 17/10/08 alle 17:05 via WEB
Grazie, Pellicanò! Qui in Italia se non siamo causitici e non ci sputiamo in faccia, l'uno con l'altro, non riusciamo a sentirci integrati nel "sistema", purtroppo! Che malinconia! mega
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/10/08 alle 17:24 via WEB
caro anonimo, sono una terrona all'estero, ho già fatto brutte esperienze postando l'indirizzo mail e non sono nemmeno abbastanza ipocrita da usare uno pesudo. la citazione che ho messo tra virgolette è proprio una frase di Bruno Berardi... Come ben dice il commento della vocedimegaride, in Italia se non ci si sputa in faccia... (non ho capito la parola causitici, non importa) ... allora son contenta di non esserci--- ma appunto qui si parlava di andare a Parigi: a far vedere gli sputazzamenti? chi sputa 'ncielo, in faccia gli torna
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/10/08 alle 23:27 via WEB
cara compatriota terrona (di dove sei?) forse causitico vuol dire che l'italiano è specializzato nell'aggressiva arte del contendere o del bastian contrario ed è anche vero che, per partito preso, determinate categorie di assistiti si fanno la guerra l'un l'altro, a seconda della tessera che hanno in tasca o del vessillo sotto il quale si accucciano. Sono solita ripetermi il saggio proverbio inculcatomi da mia nonna : chi muore mondo lascia, chi vive se la spassa! questa, è l'Italia.... perchè questi sono gli Italiani! Povero chi è morto, per difenderla. Claudia
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/10/08 alle 20:01 via WEB
Io sinceramente non capisco questa polemica a scoppio ritardato. Boh! Carmine
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/10/08 alle 23:52 via WEB
Rispetto per Bruno Berardi, per la sua tragedia e per le sue giuste rivendicazioni! Se potessi lo seguirei anche a Parigi e mi auguro che ci sia un bel codazzo di gente, soprattutto delle nostre istituzioni, a sostenerlo sotto l'Eliseo. Si vergogni madame Carla Bruni! ENZO
 
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Anonimo il 18/10/08 alle 14:16 via WEB
Non mi è proprio piaciuto il distinguo fatto dall'altra associazione di vittime del terrorismo che senbra quasi voler prendere le distanze dalla Domus Civitas di Berardi. Non ve n'era la necessità. Le battaglie si possono combattere da soli ma la Guerra si vince con gli alleati e se non è chiaro il concetto di solidarietà tra queste istituzioni, piccole e grandi, famose e meno, allora siamo tutti condannati all'oblio. Forza BERARDI! M.Mariconda
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/10/08 alle 09:50 via WEB
Della manifestazione di Parigi che chiederà l’estradizione della terrorista Marina Petrella dalla Francia verso l’Italia ci teniamo a sottolineare che l’organizzazione della protesta a Parigi per il 24 Ottobre davanti all’Eliseo è esclusiva della Domus Civitas vittime del terrorismo e mafia; tutte le altre persone che si spacciano o parlano per conto della nostra associazione non hanno lo status per farlo: Faremo valere i nostri diritti davanti alle sedi opportune con denunce circostanziate . Bruno Berardi “Domus Civitas” Vittime del terrorismo e mafia 3295340474
 
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Anonimo il 23/10/08 alle 10:41 via WEB
AGGIORNAMENTI:----------------------------------------2008-10-22 21:06 PETRELLA, SARKOZY: CASO ISOLATO, UMANITARIO PARIGI - In un incontro durato più di un'ora il presidente francese Nicolas Sarkozy ha cercato di spiegare ai familiari delle vittime del terrorismo italiano, giunti all'Eliseo, le ragioni di quel gesto che li ha scandalizzati e fatti insorgere. Il ritiro del decreto di estradizione in Italia per ragioni umanitarie dell' ex brigatista Marina Petrella è stato "un episodio singolo, circoscritto, unico", preso "con tormento interno", ma la cosiddetta dottrina Mitterrand - il rifugio agli ex terroristi italiani che hanno chiuso con la violenza di quegli anni - "é abbandonata". Una conferma da parte dello Stato francese, dopo che già Jacques Chirac aveva sancito la fine di un'epoca. Parole di Sarkozy riferite dalla delegazione di Aiviter (l' Associazione italiana vittime del terrorismo) che si è recata a Parigi. Della delegazione, guidata dal suo presidente Dante Notaristefano, facevano parte l' on. Sabina Rossa, Alberto Torregiani, Massimo Coco e Luca Guglielmetti. Sarkozy - ha riferito Notaristefano - "ci ha spiegato come é maturata la sua decisione, parlando anche di un suo travaglio interno". Il presidente di Aiviter ha dato un giudizio "discretamente positivo" dell'incontro, soprattutto perché Sarkozy "ci ha detto che quello della Petrella è stato un caso singolo, un episodio che non costituisce un precedente". Nell'incontro non si è parlato dell'intervento di Carla Bruni-Sarkozy nella vicenda. A confermare le parole della delegazione italiana è giunto poi un comunicato dell' Eliseo, che parla di "una decisione individuale, a carattere umanitario, motivata dalla sola situazione di salute dell'interessata" per il dossier Petrella e dell' "assicurazione da parte del capo dello Stato della sua determinazione a proseguire una politica attiva in materia di cooperazione giudiziaria e di lotta contro il terrorismo". Ma Sarkozy - è detto ancora nella nota - "per rispetto della loro sofferenza, aveva voluto riceverli personalmente e portare le spiegazioni che aspettavano". Il presidente ha parlato di "decisione tormentata, non presa a cuor leggero", ha aggiunto l' on. Sabina Rossa, presente anche lei all' incontro: "ha detto di essersi trovato da solo". La figlia dell' ex operaio e sindacalista genovese ucciso dalle Br ha detto di aver "preso atto" della spiegazione di Sarkozy e del suo considerare "isolato" il caso Petrella. L'on. Rossa ha giudicato "positivamente il deciso abbandono della dottrina Mitterrand" confermato dal presidente francese. Spiegazioni che dovranno essere valutate anche da altre associazioni italiane di familiari delle vittime del terrorismo che per ora non ne vogliono sentir parlare, come hanno ribadito anche oggi l' associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980 - che ha espresso la "disapprovazione totale" della decisione di Sarkozy di non estradare la Petrella - e l' associazione Domus Civitas che, proprio oggi, ha confermato la sua manifestazione di protesta di venerdì prossimo alle 11 a Parigi in Place de la Concorde.
 
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Anonimo il 23/10/08 alle 10:47 via WEB
BRUNO BERARDI SIAMO CON TE! INQUALIFICABILE LA DIPLOMATICA SOTTOMISSIONE DELL'AIVITER AL PRESIDENTE SARKOZY: ANCOR PIU' INQUALIFICABILE LA NETTA DIVISIONE TRA ASSOCIAZIONI VITTIME DEL TERRORISMO!--------------------- Mi lascerò morire di fame per l’OFFESA che il Presidente Francese Sarkozy , sua Moglie Carla Bruni Tedeschi ed Il Presidente del Consiglio Berlusconi (complice) hanno arrecato alle vittime del terrorismo Italiane. Non è ammissibile che la criminale Marina Petrella non debba scontare la sua pena . Poi, ricordo alle nostre istituzioni italiane , dal Presidente Napolitano al Ministro della giustizia Alfano , pagati profumatamente dai contribuenti Italiani , di fare almeno quello per cui sono pagati , cioè il proprio dovere. Non è possibile fare favori come quello di far evitare l’ergastolo ad una terrorista , sulla pelle delle vittime . Comunque, oggi partiamo per Parigi per continuare la battaglia di chi è stato abbandonato dallo stato. Chi non è stato colpito dalla furia omicida dei terroristi non può capire l’amarezza ed il nostro dolore. Bruno Berardi Presidente “Domus Civitas” Vittime del terrorismo e mafia 3295340474
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
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I consigli di bellezza
di Afrodite

RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


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