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« Indignazione e sgomentoUna giornata regale »

CACCA DI STATO

Post n°833 pubblicato il 08 Ottobre 2008 da vocedimegaride
 

Roma , 07/10/2008 -  le Brigate Rosse finanziate dallo Stato -

 

Mentre si moltiplicano le iniziative delle Brigate Rosse e di altre sigle terroristiche nel falsare la storia degli anni di piombo, con Film (l’ultimo, quello di Segio) libri, conferenze e quant’altro, con l’ausilio ed il patrocinio dello Stato e con i soldi pubblici, le vittime del terrorismo aspettano ancora il rispetto di una legge dello Stato che dovrebbe adeguare il vitalizio previsto dalla legge 244 varata nel Dicembre 2007.
Cosa pensare? Che lo Stato ama di più gli “ex terroristi”… che le loro vittime?  A prescindere dalle belle parole (che non costano niente) e dai piagnistei di circostanza che si susseguono nelle noiose manifestazioni che dovrebbero ricordare il sacrificio di persone che si sono illuse di servire la parte onesta del Paese, resta il fatto che noi siamo sempre più soli e che quando noi facciamo la voce grossa, per non far dimenticare il sacrificio dei nostri cari, avvertiamo una sorta di minaccia velata che ci sprona a lasciar perdere e che…  tanto, “così è se vi pare” .
Mentre le storie dei carnefici dei nostri cari destano interessi morbosi da parte di molti che appartengono al variopinto panorama politico del nostro paese.

Bruno Berardi
Presidente
“Domus Civitas”
Vittime del terrorismo e mafia
3295340474
*******
IL FATTO:
di Michele Brambilla Tratto da Il Giornale del 7 ottobre 2008
Sembra una tragicomica parabola tipicamente italiana quella della nostra lotta armata, iniziata con le rapine per autofinanziamento e finita con una richiesta di finanziamento pubblico. Oggi infatti a Roma si discute se inserire Miccia corta, un film tratto dal libro dell’ex terrorista Sergio Segio, tra quelli «di interesse culturale nazionale», e come tale meritevole di un contributo ministeriale. Tanto per dare al lettore un’idea delle cifre, ogni anno lo Stato italiano contribuisce al nostro cinema con una cinquantina scarsa di milioni di euro, e solo per Miccia corta se ne chiedono due e mezzo, la metà del costo totale del film. Miccia corta racconta la giornata del 3 gennaio 1982, quando Sergio Segio con venti chili di tritolo fece saltare le mura del carcere femminile di Rovigo e liberò la sua compagna Susanna Ronconi. Le associazioni dei familiari delle vittime del terrorismo pongono una serie di condizioni. Non vogliono che compaiano, tra quelli degli ispiratori del film, i nomi di Segio e della Ronconi; non vogliono che i due partecipino alla campagna promozionale, e tutta una serie di altri dettagli che francamente ci sembrano appunto solo dettagli. Si possono far sparire dai titoli di coda tutti i nomi che si vogliono, ma il fatto raccontato nel film è un fatto storico, ogni spettatore saprà che Riccardo Scamarcio è Segio e Giovanna Mezzogiorno è la Ronconi. Né servirà, per nascondere la parentela con il libro di Segio, cambiare il titolo in La prima linea, come è stato proposto.Non c’è alcun dubbio che da un punto di vista formale il film abbia i requisiti per ottenere il contributo: il regista è bravo e serio, il cast di eccellente livello, i produttori tali da garantire qualità. Ma siccome le forme non sono tutto, a noi sembra che solo in Italia può succedere che si discuta se far finanziare dallo Stato un film tratto da un libro scritto da chi voleva distruggere lo Stato.«Non sarà un’apologia del terrorismo», assicurano quelli del film. Le buone intenzioni sono fuori discussione. Ma è difficile non pensare che anche una «libera interpretazione» non risenta dell’anima del libro. E l’anima del libro la si legge anche sul sito dell’autore: «Nel libro Miccia corta, Segio descrive una delle azioni più clamorose e audaci della lotta armata in Italia: l’assalto al carcere di Rovigo con cui liberò la sua compagna e altre tre detenute politiche». «Clamorosa» e «audace»: sono questi gli unici due aggettivi con cui Segio descrive quell’«azione»: nel corso della quale, va ricordato en passant, morì un poverocristo di pensionato che passeggiava con il cane. Eh no signor Segio: quell’azione va chiamata con i nomi suoi, infame e omicida, non clamorosa e audace.Ma tutto il racconto di Segio corre sul crinale di un pericoloso giustificazionismo: sempre dal sito www. micciacorta. it, leggiamo che «il libro ripercorre le lotte e i movimenti degli anni Settanta, descrive le origini della scelta della ribellione armata, ricorda in dettaglio le stragi fasciste e le deviazioni istituzionali che contribuirono a innescarla». È la solita truffaldina tesi secondo la quale il terrorismo di sinistra fu una reazione a quello fascista e di Stato. Che cosa succederebbe se la strage di Marzabotto venisse raccontata al cinema ispirandosi a un racconto di Walter Reder? E l’eccidio delle Fosse Ardeatine andasse sullo schermo «liberamente tratto» da uno scritto di Herbert Kappler? È bastato che Spike Lee facesse un film non corrispondente all’immagine della Resistenza fissata da Giorgio Bocca per far gridare mezzo Paese alla lesa maestà, anzi alla lesa storia. Sì, lo sappiamo: il fascismo divide ancora. Ma le ferite delle Br sanguinano ancora. E anche se non invochiamo censure, a noi pare rischioso che chi negli anni Settanta non c’era o era troppo piccolo si faccia raccontare il brigatismo da un Segio, e se lo faccia trasformare in Historia de amor y revolución dai volti belli della coppia Scamarcio-Mezzogiorno. E visto che è rischioso, ci manca solo che lo paghi il contribuente
.

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Commenti al Post:
vocedimegaride
vocedimegaride il 08/10/08 alle 11:12 via WEB
La CACCA HA LA MEMORIA CORTA, come si evince da questo articolo del 2006!!! Droga, un'ex br nella Consulta Il ministro Ferrero: ha titoli scientifici maggiori di altri. Il centrodestra lo attacca STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO Susanna Ronconi e il compagno Sergio Segio: insieme in Prima Linea, insieme si sono dissociati ROMA — La nuova Consulta nazionale sulle tossicodipendenze, presentata ieri a Palazzo Chigi dal ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, ha preso il via nel mezzo di una feroce polemica scatenata dalla presenza, tra i suoi settanta componenti, di Susanna Ronconi, ex brigatista anche se da molti anni operatrice e studiosa del problema delle dipendenze. Un nuovo caso, dopo quello del deputato Sergio D'Elia, nominato segretario della Camera, che aveva suscitato la protesta di Lorenzo Conti, figlio dell'ex sindaco di Firenze ucciso dalle Br, contro gli incarichi istituzionali affidati ad ex terroristi. La denuncia questa volta è partita da Maurizio Gasparri di An («il governo ricicla i terroristi») che già sette anni fa, esattamente il 5 dicembre del 1999 contestò la nomina della Ronconi da parte dell'allora responsabile del dicastero oggi guidato da Ferrero, e cioè da parte del ministro Livia Turco. Il ministero all'epoca smentì la partecipazione dell'ex br all'organismo ministeriale mentre ora Ferrero ha confermato e ribadito: Susanna Ronconi, ha detto il ministro, «ha titoli scientifici maggiori di altri componenti della Consulta». «Ronconi — ha aggiunto Ferrero — rappresenta il Forum Droghe, si è occupata per anni di comunicazione, collabora da dieci anni nel gruppo Abele ed è autrice di numerose pubblicazioni internazionali, è stata consulente di vari ministri. Non abbiamo alcun motivo per dire di no». A difendere la Ronconi è intervenuto Franco Corleone (Forum droghe) che punta il dito contro chi si accanisce per «puro spirito di vendetta» verso persone che hanno ammesso i propri errori. Don Luigi Ciotti del Gruppo Abele aggiunge: «Il passato non crei pregiudizi». Ma la polemica non si è placata. L'ex ministro Carlo Giovanardi (Udc), ha posto il «problema morale e politico» di «troppi ex terroristi assassini elevati a incarichi istituzionali». Roberto Menia di An ha ricordato che Susanna Ronconi nel 1974 partecipò all'assalto della sede dell'Msi-Dn a Padova, in cui persero la vita due persone. Per Mario Landolfi, An e presidente della Vigilanza Rai, «è sintomatico che mentre le forze di polizia sono costrette a manifestare contro un governo che non tiene in alcun conto il tema della sicurezza, ministri e sottosegretari di Prodi si avvalgono nei propri staff della collaborazione di terroristi e fiancheggiatori». Ettore Pirovano, senatore della Lega, evidenzia che «ex terroristi si godono stipendi d'oro pagati dalla comunità». Qualche critica anche nella maggioranza: Silvana Mura (Idv) definisce quella di Ferrero «una scelta a dir poco criticabile e inopportuna». Sergio D'Elia, ex terrorista esponente di Prima Linea, c'è già passato. Eletto deputato nella Rosa nel Pugno, nominato segretario della Camera, si è trovato davanti un muro d'indignazione. E ora commenta: «Sulla nostra fedina penale c'è ancora scritto "fine pena: mai". Come per gli ergastolani...». Quindi aggiunge: «È una pena perpetua, extragiudiziaria, extra costituzionale, da scontare vita natural durante. Vale per noi ex terroristi, ma anche per il detenuto ignoto». M.Antonietta Calabrò 06 dicembre 2006
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 08/10/08 alle 13:37 via WEB
Cambiano i governi...ma la musica è la stessa, segno che la regia è unica!!! prima la colpa era di Prodi, adesso di chi è? Forse del Grande Fratello?
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 08/10/08 alle 13:38 via WEB
Scusatemi: il commento è mio. Antimo Ceparano
 
 
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Anonimo il 08/10/08 alle 13:48 via WEB
Hai perfettamente ragione, Antimo! ... e se Violante salirà al soglio pontificio della Corte Costituzionale sarà chiaro indizio della ricattabilità anche del centro-destra!!! marina
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 08/10/08 alle 14:38 via WEB
Mi risulta che Pasquale Squitieri avrebbe voluto realizzare un film sulla vicenda Contrada e che, per carenza di denaro, abbia dovuto abbandonare il progetto. Lo Stato sarebbe disposto a finanziare anche un film di Squitieri? Luca
 
terranuova0
terranuova0 il 08/10/08 alle 16:20 via WEB
lo Stato di Famiglia ...forse! Ma quello deve fare i conti con le spese che la famiglia italiana deve sostenere. Comunque oggi su Avvenire, quotidiano cattolico c'è un articolo sul gen. Contrada. Ho notato che il "dubbio" che il generale possa essere innocente comincia a fare capolino anche sui giornali che non hanno mai affrontato questa penosa e terribile vicenda. Alla fine, quando sarà calato il sipario sulla scena e il generale non potrà più dare fastidio a nessuno vedrai caro che ne faranno una bellissima fiction e moltissimi politici, oggi fuggiaschi e orribili, diranno che avranno fatto...avranno detto...che io....che tu... E' l'ipocrisia! Ed è il caso di dire: meno male che ci sono persone come Mauro e Marina. Con affetto. antimo ceparano
 
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Anonimo il 09/10/08 alle 14:26 via WEB
Il Tribunale di sorveglianza di Roma ha concesso la libertà condizionale fino al 2013 a Francesca Mambro, l'ex terrorista nera che con Valerio Fioravanti è stata condannata all'ergastolo per la strage alla stazione di Bologna. Questa la sua biografia criminale, da lei stessa confessata e ammessa (Ha negato solo la strage di Bologna).. Ergastolo per l'omicidio di Franco Evangelista (28 maggio 1980) * Ergastolo per l'omicidio di Mario Amato (23 giugno 1980) ( non partecipa all'omicidio ma viene considerata mandante. ) * Ergastolo per la strage alla Stazione di Bologna (2 agosto 1980) ( Non ha mai confessato, continua a dichiararsi innocente, ha chiesto pure l'intercessione del papa) * Ergastolo per l'omicidio di Francesco Mangiameli (9 settembre 1980) * Ergastolo per l'omicidio di Enea Codotto e Luigi Maronese (5 febbraio 1981) * Ergastolo per l'omicidio di Giuseppe De Luca (31 luglio 1981) * Ergastolo per l'omicidio di Marco Pizzari (30 settembre 1981) * Ergastolo per l'omicidio di F. Straullu e Ciriaco di Roma (21 ottobre 1981) * Ergastolo per l'omicidio di Alessandro Caravillani (5 marzo 1982) * La Mambro ha inoltre accumulato complessivamente 84 anni e 8 mesi di reclusione per reati quali: furto e rapina (una ventina in tutto), detenzione illegale di armi, violazione di domicilio, sequestro di persona, ricettazione, falso, associazione sovversiva, violenza privata, resistenza e oltraggio, attentato per finalità terroristiche, occultamento di atti, danneggiamento, contraffazione impronte. Persone uccise da Francesca Mambro: 96. Anni effettivamente scontati in carcere: 16 A Bruno Contrada viene negato tutto, perfino di potersi curare in santa pace. Ma quante facce ha la giustizia di questo paese? Patty Ghera
 
 
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Anonimo il 09/10/08 alle 17:39 via WEB
Cari amici, oggi Bruno Contrada è stato sottoposto ad intervento chirurgico. Solo da pochi minuti è terminato l'intervento ed è ancora sedato. Denuncio l'ennesimo abuso: ancora fino alle 12,30 di oggi Bruno ha atteso la "coincidenza" tra scorta dei carabinieri e staff medico. Da ieri sera a mezzanotte aveva praticato il digiuno ed ingurgitato 4 litri di "preparazione" per l'intervento che stimavamo dovesse essere effettuato di primo mattino. No comment! la redazione
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
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