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Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
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Contrada: il nuovo simbolo dell'antico e civile Regno delle Due Sicilie

Post n°541 pubblicato il 06 Gennaio 2008 da vocedimegaride
 

Nelle due storiche capitali sorgono comitati spontanei.
Anche stavolta la vandea sarà definita brigantaggio?

dal ns/ corrispondente a Palermo
Rosario Orlando

Alle ore 11.00 l'ingresso della sala cinema ABC di Palermo era letteralmente gremita di persone. Tra di essi molti erano i "colleghi" del Dottore Contrada negli anni così detti di "piombo". Poliziotti vecchio stampo dai cui tratti del viso si denota ancora il "ghigno" tipico dei molossoidi che non mollano facilmente la preda. Ne avvicino uno che conosco da tanti anni, quando anche io ero un apprendista sceriffo, e questi abbracciandomi affettuosamente mi dichiara di essere commosso nel trovare, insieme a loro vecchi lupi, lì a convenire la "nuova guardia"... le nuove leve della Polizia, quella con la P maiuscola. Scambiamo quattro battute come si fa tra padre e figlio ed uno di essi non si trattiene dal dirmi <Ma ti pare che se il Dottore Contrada fosse stato davvero corrotto come dicono noi non ce ne saremmo accorti? Avremmo mai affidato la nostra vita a lui? Saremmo noi qui, oggi, a protestare in favore della sua libertà?>. La cosa mi colpisce e non poco. Mi ripeto tra me e me che è quello che ho sempre pensato e sempre detto. Questi erano e sono dei vecchi lupi. Investigatori di una volta che senza tutte le diavolerie elettroniche di adesso hanno sbattuto in galera, all'ergastolo, le stesse persone che oggi <candeggiano la loro torbida anima> con il sangue di Bruno Contrada. Mi intrattengo ancora un po' a godere del "tepore" che da questo affetto mi viene da parte loro. Si sentono dei superstiti ed a me danno l'impressione che mi davano, nei film di guerra americani, quegli anziani sergenti dei marines americani quando addestravano le loro reclute. Al cospetto della loro conoscienza investigativa io nessuno mi sento e non posso che ricambiare riverendo. La sala è già abbastanza piena. Nonostante la brevità dei tempi con cui si è potuto informare il pubblico la gente c'e'. E' venuta!Mi siedo, intenzionalmente da solo, per studiarmi le persone. Per carpirne le emozioni e rimango positivamente impressionato dai loro sguardi, dalla loro compostezza assolutamente priva dei soliti isterismi politicizzati cui da anni siamo sottoposti ed a cui ultimamente siamo stati esposti. Si parla sottovoce quasi in religioso componimento. Il Dott. Corrao, che funge amabilmente da moderatore, prende la parola e spiega da subito perchè ha chiamato a raccolta gli "amici" di Bruno Contrada. Io me ne resto dietro, all'ultima fila quasi volessi, eventualmente proteggere dalla solita aggressione alle spalle... a tradimento. Nel frattempo scatto qualche foto. Roberto Corrao parla, spiega, incita e fa letteralmente vibrare gli animi. Si sgola nel precisare, ripetutamente, che questa "convention" è apolitica e come tale deve restare ma il pezzo forte deve ancora arrivare. Marta, diciassette anni, figlia di un collega prende la parola e snocciola, punto per punto, un suo articolo che disamina attentamente la questione "umana" sul caso Contrada. Con compostezza e con una manifesta convinzione d'intenti, Marta, sebbene visibilmente emozionata attira l'attenzione di chi l'ascolta attingendo da una lettera di Enzo Tortora sui valori dell'amicizia e lì... vedo annuire con il capo  parecchi presenti. Dura circa un'ora. Quanto basta per rendere chiare le idee e manifestare il proposito di ritornare sull'argomento senza titubanze ma ancora con piu' energia perchè Bruno Contrada possa tornare ai suoi.
Ci lasciamo tutti con affetto nella speranza che la volta successiva si sia almeno il quadruplo.



(immagini di R.Orlando)

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Commenti al Post:
nalya
nalya il 06/01/08 alle 21:47 via WEB
ciao, volevo portarti a conoscenza di questa petizione contro la mafia per chiedere il risarcimento danni a cosa nostra http://www.petitiononline.com/nomafia/petition.html molti blog e siti hanno gia aderito firmando e inserendo uno di questi banner http://www.ilgrillodipalermo.it/node/24 Speriamo voglia partecipare anche tu
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 07/01/08 alle 00:43 via WEB
Per fortuna Contrada di amici ne ha ancora tanti. Continuiamo questa lotta per lui. Maria
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 07/01/08 alle 11:29 via WEB
Bocciature record al test per toghe: troppo ignoranti Milano - La grammatica zoppicava. L'ortografia lasciava a desiderare. La forma espositiva, poi, meglio non parlarne. Che disastro. Doveva essere lo show di un pezzo di futura classe dirigente del Paese, invece il concorso per aspiranti giudici si è trasformato in uno psicodramma con vista sulle infinite lacune della scuola italiana. Elementare, media e chi più ne ha più ne metta. I numeri sono una radiografia impietosa del livello di apprendimento raggiunto dai nostri giovani. Un pensierino alla carriera in magistratura l'avevano in 43mila. La prima robusta scrematura ha decimato gli aspiranti giudici: agli scritti sono stati ammessi solo 18mila candidati. Gli altri aspiranti, a casa. Al momento di prendere in mano la penna si sono presentati in seimila: circa quattromila giovani hanno consegnato tutti gli elaborati. Un campione interessante, uno spaccato dell'Italia di oggi. Bene, solo 342 candidati sono stati ammessi all'orale. Meno del 10 per cento, anzi per essere precisi solo l'8,53 per cento. Insomma, la carica dei quattromila è diventata una ritirata. A tratti indecorosa non tanto e non solo davanti ai codici e al diritto ma nel rapporto con la lingua italiana, le sue regole, quegli elementi di sintassi e di analisi logica che sulla carta ci sono stati consegnati quando portavamo i calzoni corti. «La conoscenza dell'italiano - spiega Matteo Frasca, giudice di corte d'appello a Palermo - è una precondizione per partecipare al concorso, ma alcuni candidati non ce l'avevano». Possibile? «Ci siamo trovati - prosegue Frasca - a fare la disarmante constatazione che in alcune prove c'erano errori di grammatica e di ortografia, oltre che di forma espositiva, testimonianze evidenti di una mancanza formativa che non è emendabile». Gli esempi il professore non li vuole fare: c'è la solita privacy, barriera insuperabile. Però Frasca una cosa la dice: «Se il mio maestro delle elementari avesse visto in un mio compito verbi coniugati come in certe prove che ci sono state consegnate, mi avrebbe dato una bacchettata sulle dita». Chiaro? Il concorso è stato una parata delle mancanze della scuola italiana. Il risultato finale, poi, deve farci meditare: la Commissione ha proclamato solo 319 vincitori, più altri tre ripescati in extremis dal ministro Clemente Mastella con un suo provvedimento. Risultato finale, 322 nuove toghe, 58 in meno dei posti da coprire. Un quadretto sconfortante. Ancora più nero se si tiene conto del fatto che 16 mila dei 18 mila ammessi alle prove non erano semplici laureati: no, erano avvocati, giudici onorari, funzionari della pubblica amministrazione, studiosi con tanto di dottorato. Insomma, siamo o dovremmo essere dalle parti dell'elite, al vertice della piramide sulla cui base è meglio stendere il canonico velo. Eppure, questa è la situazione. Frasca però non vuole esagerare con le tinte scure: «Certo, si impongono interventi sulla formazione scolastica e universitaria, ma abbiamo trovato anche candidati con livelli di preparazione eccellenti, punte esaltanti che inducono all'ottimismo». E poi, la superselezione può essere letta nel solito modo double face: sarà anche un affresco dell'ignoranza della nostra gioventù, ma dimostra allo stesso tempo la severità, verrebbe da dire d'altri tempi, del concorso che sforna i giudici di domani. Il verdetto finale però è sconfortante; il livello medio di preparazione è quello che è: corpo a corpo con la favella di Dante, buchi profondi come crateri nel bagaglio culturale di ogni studente. Un bagaglio sempre più leggero che troppe scuole non hanno saputo riempire. (da IL GIORNALE-data odierna)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 23/07/08 alle 15:51 via WEB
Ho letto che forse liberano Contrada. Spero che lo facciano al più presto, così da consentirgli di ricevere il calore della famiglia, degli amici e dei "sostenitori" (anche quelli che come me non lo hanno mai conosciuto personalmente).
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
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RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


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