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Post N° 258

Post n°258 pubblicato il 13 Aprile 2007 da vocedimegaride
 

Il dio a strisce
di Antimo Ceparano

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"Penso dunque sono". Celebre frase di Cartesio! Ed io amo pensare... Ho visto il video che proiettava nelle case di tutti gli italiani l'immagine del dott. Mastrogiacomo che implorava l'aiuto da uomini delegati da altri uomini a rappresentarli: sarebbe stato meglio chiedere al POPOLO ITALIANO. Mentre i seguaci del Dio Misericordioso di coranica memoria mostravano poca o nulla misericordia nello sgozzare un uomo indifeso ( quando pregano a chi parlano? Non è Dio Clemente e Misericordioso?) il nostro giornalista reo di estrema leggerezza nel navigare in siti poco affidabili coinvolgendo altre persone implorava un giusto aiuto, usando la parola CRISTIANO, mentre il giornale per cui lavora di fatto i cristiani li tratta poco rispettosamente... Bontà di Dio, stavolta  è il nostro che da centinaia di anni va predicando amore nonostante i Papa guerrieri e le crociate, anch'esse ed essi poco cristiani o cristiane . Fatta questa breve premessa necessaria perchè mi sono rotto le scatole a sentire nominare Dio per fatti che poco hanno a che fare con la spiritualità come PACS, DICO, GUERRE, CROCIATE, OMICIDI, ASSASSINI e chi più ne ha più ne metta e trattandosi, il mio ,di un Blog che vuole essere VITA E VANGELO  mi spinge a riflettere seriamente:
PRIMA QUESTIONE : Mentre sgozzavano quel poveretto in nome di dio clemente e misericordioso (forse voleva risparmiargli altri anni di duro lavoro? Mandarlo a dormire in pace prima del tempo?) vi erano numerose auto che camminavano su quello che certamente è un terreno poco frequentato. I fratelli misericordiosi erano in tenuta da combattimento e mostravano un'attitudine al perdono che attenti osservatori potevano facilmente scorgere... In poche parole, visto che su Google riesco a vedere e a stampare l'immagine di casa mia con l'ausilio del satellite, mi domando: vuoi vedere che i servizi satellitari di Google funzionano meglio di quelli del glorioso esercito di Bush, protetto anche lui da dio visto che alla casa bianca si legge la bibbia (vorrei vederla e visionare...) e si invoca la benedizione di dio SUI NOSTRI SOLDATI: dio benedica i nostri soldati! Il senso di questa benedizione l'ho capito: dio creò gli americani d'importazione e quelli a loro volta hanno creato gli altri popoli, per cui vi è il dio di Bush e Bush che è lui stesso un dio per il resto dell'Umanità.
SECONDA QUESTIONE: Ben Laden da bisognoso di dialisi riesce a muoversi meglio di un Apache che fugge dal farsi massacrare dal bisnonno di qualche americano d'importazione, nonostante i satelliti i quali funzionano e bene quando si tratta di far passare a miglior vita  qualche palestinese biricchino che infastidisce i sionisti! Ma funzionano o non funzionano i satelliti?.. Non ci capisco niente... nonostante Cartesio!
TERZA QUESTIONE: Si è detto e ridetto che l'attacco all'Irak era ingiustificato. Che non vi erano armi di distruzione di massa. Che sono morti migliaia di Iracheni innocenti. Che il terrorismo ha attecchito in Irak in modo particolare per la cattiva politica voluta da Bush. Sono stati destituiti i principali colpevoli della guerra in atto (tranne il principale). Visto che Saddam si è lasciato attaccare ingiustamente, visto che l'attacco che ha subito ha distrutto il Popolo Iracheno, visto che non aveva armi di distruzione di massa in dotazione si è creduto opportuno condannarlo a morte e visto che ci stiamo abituando ai morti lo si è anche impiccato! Adesso, vi è Gino Strada, colpevole di operare sotto i bombardamenti per pura e semplice umanità: credo che anche lui rompe un pò... Non era Saddam amico della Francia e degli USA negli anni a cavallo tra gli anni '70 e fine '80? Facciamo come i satelliti che non funzionano? O che funzionano al momento per qualcuno giusto: quando si vuole rendere un uomo libero dal peso della vita. Per dirla con Ungaretti: la morte si sconta vivendo!Poveri noi!
http://blog.libero.it/vitapoetica

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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/04/07 alle 17:25 via WEB
Caro Antimo, avrei potuto intervenire sul tuo blog, per lo stesso tuo articolo ora a commento, ma forse è cosa buona far partecipi di ciò che dirò, anche Vocedimegaride, entrambi presi dallo sconforto a causa dei mali del mondo che sono capaci di oscurare le nostre anime, se pur ricolme di fede. Conforta sapere che son cose che adombrano persino i grandi della fede cristiana. Il compianto Papa Giovanni Paolo II, nell’udienza generale dell'11 dicembre 2002, manifestando la preoccupazione per la pericolosa situazione del mondo, contaminato da propositi di guerra e da altre corrosioni insanabili, fece suo il pessimismo di tante anime, di fronte al dubbio sulla presenza di Dio al cospetto dei suoi figli epocali, bisognosi di assoluto soccorso straordinario. La meditazione del Santo Padre a tal proposito, si rifaceva al commento del «Cantico di Geremia profeta», poiché l’antico sentimento che vi trapela, chiaramente mortificato da un inaccettabile «silenzio di Dio», è anche del momento. «Egli sembra essersi rinchiuso nel suo cielo, quasi disgustato dell'agire dell’umanità... Ci si sente soli, abbandonati, privi di pace, di salvezza, di speranza. Il popolo, lasciato a sé stesso si trova come perduto e invaso dal terrore». Ma il Pontefice, oltre a proferire queste tristi parole, non poté fare di più poiché pochi sembravano che incarnassero nel cuore questo stato mortale. Non sarebbe arrivato a tanto senza “appoggiarsi” alle scritture sacre, cosa che ha fatto ricorrendo al profeta Geremia biblico, appunto. Perciò rientra nelle cose dell’umano vivere il ricorso allo sconforto, al dubbio di un prevalere spirituale di un «Dio a strisce», come tu dici. Ma la nostra innocenza e semplicità, quando è capace di sopravvivere, salva in noi il «bambino» disposto - non si sa come - a fare miracoli. Dunque ha ragione Marina con la sua conclusione all’analoga tua “lamentazione”, «Gli incuccabili Talebani», a dire: «Forse, un anonimo coraggioso in qualche parte del mondo... magari un innocente bimbo di pochi anni, lasciato solo tutto il giorno a balia della tecnologia... potrà fare, inconsapevolmente, il “miracolo” con la tastiera di una meschina Play Station, in un gioco di ruolo qualsiasi… Chissà?!». Ma c’è di più perché solo poco tempo fa, il 6 marzo ultimo scorso hai presentato sul tuo blog l’articolo «Bellissimo», sul magnate ex musulmano Fred Nassiri che si converte e lascia tutto ai poveri. E come hai concluso? Te lo ricordo, perché può essere la buona medicina dello sconforto, del pessimismo, del sarcasmo ed ancor di più dell’ira. Hai detto così: «Ancora una volta si parla tanto di cose cattive: di quelle buone si vuole cancellare anche il ricordo: quasi nessun giornale ha messo in evidenza questa notizia. Segno dei tempi: vogliono renderci senza speranza, incattiviti. Dio intanto continua a parlare agli uomini di buona volontà.». Qui la questione è peculiarmente su un discutibile attuale dialogo tra il Cristianesimo e l’Islamismo, ma la morale riguarda la preferenza per la divulgazione delle “cattive notizie” e poco o niente per quelle buone. Vale molto perciò che io rilasci a Vocedimegaride ed ai suoi lettori e lettrici questa bella lettera di Gabriel García Márquez allorché si ritirò dalla vita pubblica nel 1998 per ragioni di salute: cancro linfatico. Spedì la lettera di congedo ai suoi amici, e grazie a Internet si diffuse enormemente. Raccomando la lettura perché è veramente commovente questo breve testo, scritto da uno dei più brillanti scrittori Latino-americani degli ultimi tempi. / «Se per un istante Dio si dimenticasse che sono una marionetta di stoffa e mi facesse dono di un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto ciò che penso, ma penserei a tutto ciò che dico. Valuterei le cose, non per il loro valore, ma per ciò che significano. Dormirei poco, sognerei di più, essendo cosciente che per ogni minuto che teniamo gli occhi chiusi, perdiamo sessanta secondi di luce. Andrei avanti quando gli altri si ritirano, mi sveglierei quando gli altri dormono. Ascolterei quando gli altri parlano e con quanto piacere gusterei un buon gelato al cioccolato. Se Dio mi desse un pezzo di vita, mi vestirei in modo semplice, e prima di tutto butterei me stesso in fronte al sole, mettendo a nudo non solo il mio corpo, ma anche la mia anima. Dio mio se avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e aspetterei l’arrivo del sole. Sulle stelle dipingerei una poesia di Benedetti con un sogno di Van Gogh e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna. Annaffierei le rose con le mie lacrime per sentire il dolore delle loro spine e il rosso bacio dei loro petali. Dio mio se avessi un pezzo di vita, non lascerei passare un solo giorno senza dire alle persone che amo, che le amo. Direi ad ogni uomo e ad ogni donna che sono i miei prediletti e vivrei innamorato dell’amore. Mostrerei agli uomini quanto sbagliano quando pensano di smettere di innamorarsi man mano che invecchiano, non sapendo che invecchiano quando smettono di innamorarsi! A un bambino darei le ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo. Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia, ma con la dimenticanza. Ho imparato così tanto da voi, Uomini... Ho imparato che ognuno vuole vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata. Ho imparato che quando un neonato stringe per la prima volta il dito del padre nel suo piccolo pugno, l’ha catturato per sempre. Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare dall’alto in basso un altro uomo solo per aiutarlo a rimettersi in piedi. Da voi ho imparato così tante cose, ma in verità non saranno granché utili, perché quando mi metteranno in questa valigia, starò purtroppo per morire. Dì sempre ciò che senti e fa’ ciò che pensi. Se sapessi che oggi è l’ultima volta che ti guardo mentre ti addormenti, ti abbraccerei fortemente e pregherei il Signore per poter essere il guardiano della tua anima. Se sapessi che oggi è l’ultima volta che ti vedo uscire dalla porta, ti abbraccerei, ti darei un bacio e ti chiamerei di nuovo per dartene altri. Se sapessi che oggi è l’ultima volta che sento la tua voce, registrerei ogni tua parola per poterle ascoltare una e più volte ancora. Se sapessi che questi sono gli ultimi minuti che ti vedo, direi “ti amo” e non darei scioccamente per scontato che già lo sai. Sempre c’è un domani e la vita ci dà un’altra possibilità per fare le cose bene, ma se mi sbagliassi e oggi fosse tutto ciò che ci rimane, mi piacerebbe dirti quanto ti amo, che mai ti dimenticherò. Il domani non è assicurato per nessuno, giovane o vecchio. Oggi può essere l’ultima volta che vedi chi ami. Perciò non aspettare oltre, fallo oggi, perché se il domani non arrivasse, sicuramente compiangeresti il giorno che non hai avuto tempo per un sorriso, un abbraccio, un bacio e che eri troppo occupato per regalare un ultimo desiderio. Tieni chi ami vicino a te, digli quanto bisogno hai di loro, amali e trattali bene, trova il tempo per dirgli “mi spiace”, “perdonami”, “per favore”, “grazie” e tutte le parole d’amore che conosci. Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti. Chiedi al Signore la forza e la saggezza per esprimerli. Dimostra ai tuoi amici e ai tuoi cari quanto sono importanti.». / Gabriel Garcia Marquez ha superato il cancro riscontrato nel 1998. Lo ha assicurato il fratello Jaime. «Continua a vivere intensamente come ha sempre fatto»..... Gabriel Garcia Marquez dovrebbe partecipare alle «Conferenze presidenziali di umanità». Ansa 2005. / Ci si sente tormentati per i mali che affliggono gli altri, e questo è cosa lodevole, ma come si può stimare chi, al contrario non infierisce sul male che gli tormenta la carne, come dimostra Gabriel García Márquez? Egli anzi fa qualcosa di meraviglioso, azzarderei divino: loda il creato e gli uomini per essere stati per lui maestri di vita. Mancava un «Fratello» alle sorelle e fratelli compresi nel «Cantico di Frate sole» del poverello d’Assisi, «Fratello Male»! Cari abbracci, gaetano.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/04/07 alle 19:16 via WEB
Caro Gaetano, come al solito le tue osservazioni sono meravigliose. Non ti ho mai conosciuto da vicino però ho visto le tue foto e quando ti scrivo o ti rispondo posso essere contento di non parlare ad un viso sconosciuto. Solo una cosa vorrei aggiungere al tuo commento: fratello Male...io direi che il male è assenza di Dio, la non chiarificazione di ciò che dovrebbe essere la nostra armonia, quella dimensione che fa dire ad Ungaretti (immenso poeta trascurato perchè considerato di destra mentre la cultura sembra essere terra di conquista dell'intellighentia di sinistra) IL MIO TORMENTO E' QUANDO NON MI SENTO IN ARMONIA...è come dire che si benedice la fame perchè ci fa scoprire il cibo...ma se la fame resta finalizzata a se stessa alla fine conduce alla morte fisica. Forse è meglio pensare che l'assenza di Dio (quello che l'uomo chiama il male) è riempita dalla misericordia di Dio ed è quindi annullata. Caro Gaetano, non possiamo chiamare fratello ciò che è all'opposto della nostra natura...questo non significa che in un futuro prossimo a venire l'Onnipotente, che conosce i propri figli, non trovi la strada per rendere il male privo della essenza divina e quindi trasformarlo in armonia con l'intero creato...a questo proposito ho una mia profonda convinzione...ma per non scatenare discussioni inutili ed attese non conformi all'economia della salvezza preferisco serrarla nel mio cuore. Ti ringrazio per l'attenzione con cui segui i miei scritti e ti abbraccio. antimo ceparano
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/04/07 alle 20:07 via WEB
Eppure è proprio l’assenza di Dio, ovvero la presenza del male, che ci fortifica e ci rende figli di Dio e non tanto il bene. È un paradosso dire «fratello male», ne convengo, tuttavia se Gabriel Garcia Morquez non fosse stato colpito dal cancro linfatico, un certo “male” senza rimedi, non avrebbe mai fatto la lettera di commiato alla vita che sappiamo. Ed è proprio in questa estrema esperienza che egli ha sublimato il suo amore per il creato e per i suoi simili, al punto da fargli bandire il ricorso ad ogni sorta di ostilità verso di essi. Ecco che così si è temprato l’acciaio della sua volontà per deificarlo affiliandolo di fatto alla corte di Dio, già in vita. Dio ha bisogno di “certezze” per simile balzo dei suoi figli potenziali. Ma di tutto ciò è prudente non intavolare discussioni, che non servono a niente. Ciò che può essere detto senza tema di scontri è che per ognuno arriva l’ora della verità su ciò che conta per Dio e per lui. Ma è una cosa che è chiaramente manifesta all’interessato ed è incomunicabile, perché la via verso Dio passa per l’inferno. Ed allora nella sofferenza, nel martirio, come nella vergogna non resta che “frate male” a torturarci e ad obbligarci a fare cose che mai oseremo riferire ad altri. Poi arriva la “resurrezione” e tutto passa ma resta il “neutrino” in noi, colma di nostri esclusivi segreti: ecco la garanzia per Dio per considerarci dei. Buona domenica, gaetano.
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
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RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


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