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Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
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Forcella

Post n°145 pubblicato il 01 Febbraio 2007 da vocedimegaride
 

di Clara Negri
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Una delle più antiche strade di Napoli è certamente Forcella, così chiamata perché al termine d’un rettilineo lungo il quale vi è Porta Nolana, si diramano altre due strade che si aprono a V, ricordando sia la forma d’una forcina o d’una forca sia quella della lettera Y, anch’essa simile a una forca o a una forcina.
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Ma la lettera Y , o ipsilon, è principalmente l’emblema della scuola pitagorica che un tempo  aveva sede proprio da quelle parti, conosciutissima per la sua eccezionale tradizione esoterica. Con la forcella, un tempo, si catturavano le serpi. La leggenda  sostiene che sia stato dato questo nome alla zona a causa d’un rito propiziatorio compiuto da Virgilio per allontanare i rettili che, a quel tempo, infestavano la zona. Prima dell’attuale Porta Nolana vi erano inoltre delle mura molto più antiche e un’altra porta, chiamata Ferrea. Ed è esattamente in quel luogo che il nostro sommo poeta, dopo aver catturato una serpe velenosa, l’avrebbe uccisa e seppellita sotto il manto stradale, ripetendo così un’antichissima usanza che vuole che il dio, rappresentato dal rettile, venga imprigionato nel punto dove l’animale viene sepolto, divenendone forzatamente il guardiano e il protettore. Da quel momento, sia per il rito, sia per la funzione esorcistica della lettera Y, non solo le serpi ma nemmeno i vermi furono più visti nella zona. La lettera Y è però anche un antichissimo simbolo religioso associato all’Albero della Vita e che, quindi, evoca un universo in continua rigenerazione e ascensione verso stati spirituali superiori. L’albero ricorda il rapporto coi tre mondi: quello sotterraneo, per le sue radici; quello terrestre per il suo tronco, e quello celeste per i suoi rami e le sue fronde. Ancora oggi, vicino al Forcella, vi è il Vico della serpe, in memoria dell’esorcismo fatto da Virgilio e delle tradizioni culturali del tempo. Con l’avvento del cristianesimo ovviamente questo culto passò subito a quello della Madonna che schiaccia la serpe sotto i piedi e a essa fu dedicata una chiesa che si chiama ancora oggi S. Maria d’Agnone, o del serpente.  Si narra che ai due lati dell’antica Porta Ferrea Vigilo avesse posto anche due teste, l’una ridente e l’altra piangente. Chi per caso varcava quella porta passando per il lato destro, dov’era la testa ridente, riusciva in ogni sua impresa, mentre chi passava dal lato sinistro, dov’era la seconda, andava incontro a un continuo insuccesso. Fra le tante cose fabbricate da Virgilio per il benessere della città, vi era anche un magnifico cavallo di bronzo il quale aveva la funzione di preservare i cavalli dallo sfiancamento e da eventuali malattie.  Si dice che nel Medio Evo questa scultura, per quanto danneggiata dal tempo, esistesse ancora ma poi venne fusa per farne campane. Molti però sostengono che la colossale tesa di cavallo conservata nel Museo Nazionale di Napoli sia quella che resta dell’opera di Virgilio. Si narra anche che un giorno Virgilio propose al nipote dell’imperatore Augusto cosa preferisse come dono: un uccello col quale catturare tutti gli uccelli oppure una mosca che catturasse tutte le mosche. Marcello si consigliò con Augusto e preferì avere la mosca che scacciasse le sue consorelle, sempre molto fastidiose e portatrici di contagi e malattie. Virgilio gi portò una mosca di bronzo grande come una rana ed essa fu posta prima su una finestra di Castel Capuano e, successivamente, a Castel Cicala dove, dopo molto tempo, improvvisamente essa sparì, provocando nuovamente l’invasione periodica di questi insetti. A Virgilio fu attribuito anche un talismano a forma di pesce che permetteva di catturare pesci in abbondanza. Numerose chiese, e non soltanto di quella di Piedigrotta, tradiscono il loro collegamento con Virgilio e Napoli è forse la città col maggior numero di chiese al modo (sfido io, con tanti templi pagani che sono voluti cancellare!), spesso sorte sulle stesse strutture dei templi pagani. Tali culti sono anche rimasti con l’enorme numero di strade, quartieri e vicoli che fanno apertamente riferimento ad essi: lo Spirito Santo, i Miracoli, il Monte di Dio, Via Cupa Lucifero, Fondaco Frà Diavolo, i Vergini, Via del Purgatorio sono solo alcuni dei nomi magici della città vecchia, dove gli “iniziati” di ieri, come quelli di oggi, e certamente anche quelli di domani, si ritrovavano.

 

 
 
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
immagine                                                   www.inarsciociaria.it 

 

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RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


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