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Virgilio mago di Partenope

Post n°128 pubblicato il 23 Gennaio 2007 da vocedimegaride
 

di Clara Negri

immagineQuel che resta dei ruderi romani, di fronte all’isolotto della Gaiola a Posillipo tuttora immersa nel verde della collina, ancora oggi viene chiamato Casa del Mago. Lì Virgilio avrebbe avuta la sua villa e lì avrebbe insegnato le arti magiche ai suoi discepoli, che gli furono eternamente grati. Che Virgilio fosse un Iniziato lo dimostrano le molte leggende che lo vedono protagonista di riti propiziatori e magici e dal fatto che in molti suoi scritti fece riferimento a luoghi e culti magici della zona partenopea, ma lo dimostra anche lo specifico tessuto magico-religioso dei partenopei che palesa in modo chiarissimo  la sua perfetta conoscenza delle scuole esoteriche sviluppatesi in questa zona. Virgilio soggiornò a lungo nella nostra terra e, prima di morire, nel 19 a.C.,  espresse il desiderio di esservi sepolto. Al Parco Virgiliano vi è un sepolcro di età romana, oggi vuoto, cui una tradizione scolare, in verità molto discussa, vuole che sia stato sepolto il sommo poeta. In realtà pare che le ossa e le sue ceneri furono davvero tumulate in un sepolcro, però nell’antica Via Puteolana, non troppo lontano dalla sua villa, tuttavia i continui lavori di ampliamento hanno talmente trasformato la zona da immaginerendere oramai impossibile il ritrovamento e il riconoscimento dei suoi resti. Vi è poi un’altra leggenda, di cui parlano antiche cronache partenopee, che attribuisce a uno straniero appartenente all’epoca di Ruggiero il Normanno, nella fattispecie a un misterioso inglese esperto di alchimia e di magia, di aver  ottenuto il permesso di accedere al sepolcro del poeta e di aver asportato le sue ossa con  tutte le reliquie che potevano trovarsi in esso.  Ottenuto dalle Autorità questo permesso, e sfruttando anche i suoi misteriosi poteri, avrebbe localizzato il luogo dove era sepolto Virgilio. Ma i  napoletani, temendo che costui potesse effettuare esperimenti di magia sui resti di Virgilio, e che tale sacrilegio potesse scatenare inimmaginabili calamità sulla loro terra, gli consegnarono i libri che si trovavano nel sepolcro, trasportandone invece le ossa a Castel dell’Ovo, dove  sarebbero state conservate in un sacco di cuoio e mostrate, attraverso una grata, a chiunque desiderasse vederle. Virgilio era indubbiamente un “iniziato”. Lo avvalorano le numerosissime leggende che lo vedono protagonista di riti magici e propiziatori a favore della città di Napoli e la fama di grande mago tributatagli dal popolino. Inoltre in numerosi suoi scritti fece riferimento a luoghi e culti magici della zona partenopea, dimostrando di essere perfettamente a conoscenza delle scuole esoteriche a quel tempo esistenti nonché l’immancabile fusione tra Alta tradizione e tradizione popolare, confermando, ove mai ce ne fosse bisogno, che “il sapere delle plebi è, per lo più, sempre disceso da classi superiori, e spesso singolarmente frainteso” Anche l’origine dei suoi poteri è legata a Neapolis: secondo una vecchia leggenda, un giorno, zappando nella sua vigna a Posillipo, ritrovò una bottiglia nella quale era rinchiuso uno spirito. Costui, in cambio della libertà, gli offrì di insegnargli tutta la magia e di donargli il famoso Libro di Salomone.  Un’offerta così allettante non poteva essere rifiutata e così il poeta apprese tutti i segreti dell’arte magica. Sarà vero? Ma saranno poi tutte false leggende sulla sua persona? Ad esempio, a Piedigrotta, proprio accanto al Parco che ospiterebbe anch’esso il suo sepolcro, c’è la Grotta Vecchia, oggi inagibile, che collegava Napoli con i Campi Flegrei. Scavata secondo la leggenda in una sola notte proprio dal poeta, per soddisfare l’esigenza dei cittadini che volevano recarsi a Pozzuoli ed erano costretti a superare “un monte durissimo”, essa fu costruita con un orientamento simbolico: l’ingresso era volto ad Oriente, dove nasce il sole, inteso come divinità  maschile,  e l’uscita ad Occidente, dove l’astro tramonta lasciando il posto alla notte, e alla luce del nostro satellite, divinità femminile lunare. La grotta assunse quindi connotazioni magiche e sacre, essendo legata ai due archetipi maggiori, il sole e la luna e, per la sua “santità”, le cronache riportano che in essa non fu mai compiuta azione illecita o disonesta. Inoltre, miracolo dei miracoli, per due volte all’anno, alla fine di febbraio e alla fine di ottobre, il sole tramontava proprio alla sua uscita, illuminandola tutta e facendo arrivare i suoi raggi dorati sino alle case della Riviera. Virgilio divenne così architetto del sacro e delle conoscenze occulte che indicavano, nel sole che tramonta all’altra estremità della grotta, anche il misterioso Sole nero che, nel suo percorso notturno, va a illuminare il mondo sconosciuto e proibito degli Inferi. Tale mondo è rappresentato anche da tutta la zona flegrea, in particolare dal lago d’Averno, il regno dei morti. L’attraversamento della grotta divenne così una sorta di rituale iniziatico per arrivare alle Terre dei Laghi, anticamente considerate gli ingressi dell’Ade, e prendere contatto con l’aldilà. Così, nella cittàimmagine che ha sempre praticato il culto della vergine sirena Partenope e del solare dio Apollo, Virgilio autorizzava ed esaltava questo culto, tanto antico che, nel secolo XVI, fu trovata a metà grotta una lapide dedicata al dio Mitra, benché si sia sempre sussurrato che in essa si praticasse anche il culto di Priapo, il dio dagli enormi genitali. Quest’altro mito mostra gli stretti legami esistenti tra il simbolo solare e l’emblema della fecondità maschile per cui la nostra Grotta, dopo la nascita di Cristo  e la corrente sessuofobica instauratasi nell’era dei Pesci, fu sottoposta a numerosi tentativi di cristianizzazione. Si narra però che solo nel tardo medio evo la Madonna sarebbe apparsa a tre religiosi chiedendo loro di erigere una chiesa dedicata al Suo nome. Il Santuario di Piedigrotta sorse quindi per far dimenticare le “adunanze rituali con celebrazioni di osceni riti di magia” che pare si tenessero sino al XII secolo. Nondimeno ancora oggi, nel mese di settembre, il popolo usa festeggiare la Madonna di Piedigrotta con canti, balli e piccole trasgressioni proprio per favorire l’incontro fra i due sessi  e (ove mai ce ne fosse bisogno) la fertilità della specie 

 

 
 
 
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PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
immagine                                                   www.inarsciociaria.it 

 

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RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


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