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Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
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CONTRADA: Revisione o Rottamazione?

di Marina Salvadore

Accadeva che a neppure 24 ore dalla pubblicazione della incredibile notizia della revisione del processo a Bruno Contrada,strombazzata urbi et orbi dalle principali testate giornalistiche nazionali, i soliti inaciditi denigratori di professione, a scelta tra Corsera, Antimafia Duemila, Salvatore Borsellino Repubblica and company, senza supporto di fonti certe, provvedevano a smentire – col solito “spirito di patata” che richiederebbe il test del palloncino da parte del (dis) Ordine dei Giornalisti -  ricollegando l’informazione in loro possesso ad un sedicente quanto inidentificabile funzionario del Tribunale di Caltanissetta intervistato a riguardo. La strategia “cianciminesca” adottata e palleggiata da questi noti profeti della parapsicologia giudiziaria, attuata con i soliti mezzi “de relata” in sedute medianiche con “apporti” di defunti, larve e fantasmi ed episodi di abduction in altre dimensioni, vorrebbe vanificare, esattamente com’è accaduto nel processo a Contrada,  ogni razionale e documentabile fonte; altrimenti detta “prova certa” e ad infamare con bassa calunnia il lavoro professionale di quanti, da anni, insistono con scienza e coscienza in un ultraventennale contenzioso che sta sfiorando, oramai,  i termini dell’Epica… e del “fantasy”. La maggior parte dei senzienti non ha – ovviamente – dato peso a questo infantile tentativo di depistaggio ma la ottuagenaria vittima, già provata emotivamente da continue docce scozzesi, sicuramente avrà accusato l’ennesimo colpo al suo già precario equilibrio psicofisico. Che questa strategia serva per infliggere colpi d’ariete all’inossidabile lucidità e memoria di Bruno Contrada, sopravvissuta miracolosamente ad attentati d’ogni tipo che hanno minato, in tutto questo tempo, solo il suo fisico? Com’è possibile pensare, inoltre, che il suo tenace difensore d’improvviso non sappia neppure distinguere tra un decreto di citazione ed una ordinaria comunicazione della Corte adìta? Mi appello al buonsenso ed al minimo quoziente intellettivo dei seguaci dei “giornalai” e “professionisti dell’Antimafia” succitati: non siete stanchi d’essere trattati come dei mentecatti e manipolati come ciechi zombies dai vostri falsi idoli? Qual è il vostro tornaconto… dov’è la vostra soddisfazione intima… perché vegetate, passivi, nelle perversioni sadomasochiste? A quanto pare questo morboso voler mettere “ordine” preconcetto nella vergognosa vicenda, arrampicandosi sugli specchi, testimonia il patologico disordine mentale e morale di pupari e pupi; a maggior ragione di luce propria s’irradia il povero capro espiatorio, finendo col far luce egli stesso  sulla propria bandita e blindata vicenda ed accumulando consensi in progressione geometrica! Come dire... “vi state dando la zappa sui piedi” , beceri Torquemada-bonsai, degni di una mascherata di Halloween! Il decreto di citazione (00073/2011), per l'udienza dell'8 novembre prossimo per la richiesta di revisione della sentenza, eccolo qua, per gradire: la Corte avverte il legale di comparire alle 9 per essere presente alla relazione della causa, proporre i mezzi a difesa e udire la sentenza che verrà pronunciata “Chi dice che questo annuncio è un falso o è ignorante o è in malafede - avvertiva l’avv. Lipera - In base al codice di procedura penale le possibilità che ha la corte di Appello che riceve la domanda di revisione di una sentenza sono due: non ammetterla o decidere di andare oltre emettendo decreto di citazione a giudizio… Qui abbiamo il decreto di citazione, l'invito a Contrada a comparire, a sentire la relazione, a proporre i mezzi di prova e ad ascoltare la sentenza”. Se vi è dibattimento vuol dire che l’udienza è pubblica! Nel codice di procedura penale l’udienza dove si discute dell’ammissibiltà alla revisione non esiste! Altro è il pronostico sulla sentenza e qui, ognuno secondo coscienza, si affida all’esperienza o alla palla di cristallo, a seconda del grado di esaurimento nervoso cui il caso Contrada l’ha ridotto! Le ultime notizie riguardano l’ennesima istanza per la sospensione della pena dinanzi al tribunale di sorveglianza di Palermo,con udienza al prossimo 25 ottobre ed il buonsenso sconsiglierebbe ai giudici, a imminenza del fine-pena e proprio nella circostanza della revisione del processo, l’accanimento terapeutico sull’illustre detenuto, perché finirebbero scioccamente con l’avallare la messe di sospetti sul trattamento “particolare” riservato a Contrada in tutti questi anni e renderebbero manifesta o – parafrasando il loro gergo – “indiziaria” a loro carico la “immanenza” della misura restrittiva ed altre vessazioni che – generalmente – si tende a risparmiare persino ai pendagli da forca. In breve, se si continuerà a confondere il “perseguitare”  con il “perseguire” sarà del tutto decifrabile ed esasperatamente spinto alle più diverse fantasie complottiste l’oscuro disegno tracciato come un cerchio satanico intorno alla figura del generale Contrada… soprattutto nel momento presente – stando alle cronache – di gabbie aperte a ben nove mafiosi, in una delle solite procure del sud, per inoperosità del giudice... che il ministro Brunetta non esiterebbe a definire un “fannullone”… e che – al solito – sarà invece redarguito con un affettuoso buffetto dall’organo di autogoverno della magistratura, adducendo a discarico del lavativo irresponsabile la carenza di personale nei tribunali, laddove – contraddittoriamente – il problema ultracentenario del debito pubblico sarebbe riconducibile per somma parte all’esuberanza strepitosa di posti nella P.A. e nei ministeri! In un paese dove la Polizia è costretta a portarsi da casa la fotocopiatrice e il materiale di cancelleria ed a fare il pieno alle “volanti” di tasca propria, il giudice irresponsabile è la cartina di tornasole del paradosso italiano. Tornando alla revisione del processo a Contrada, questa riassume in se’ solo l’eccezionalità di uno scoop: il periodico sudario che cala sulla vicenda e sull’Uomo, in media ogni due anni si alza come un polveroso sipario ed i giornali di nuovo prendono a macinare titoli e trafiletti sul caso, i gruppi dei socialnetwork ed i blog si rimettono in moto come una vecchia Fiat 500 in un gennaio padano e si scopre che Bruno Contrada è ancora di questo mondo… ch’è più vecchio e malato…e ch’è sempre in giustiziato… qualche politico salta fuori dal cesto, all’occasione, per comiziare sulla Giustizia; qualche altro, per prendersi il merito di una crociata in suo favore… altri, per cincischiare in Parlamento di Patti Stato & Mafia bipartisan, i cui responsabili sono ancora tutti là, inamovibili: invecchiati pure loro ma diabolicamente sani, longevi e sempre con le mani in pasta, dietro o innanzi le quinte. Sapere che Contrada sarà “revisionato” dagli stessi che l’hanno condannato lascia il tempo che trova e non servirà lanciare la monetina per leggere il segnale d’auspicio; potrebbe essere condannato un’altra volta, sottoponendosi ad un altro giudizio… oltretutto, è costume degli “intellettuali”, togati o pennivendoli o politici che siano, di rigirare la frittata: laddove s’intendeva che fosse il gatto col tocco a stuzzicare il topolino in gabbia potrebbe verificarsi un patetico scambio dei ruoli, con il topolino vittimista togato che si dice stuzzicato dal gatto avvocato… e le favole di Fedro non finiscono col “vissero tutti felici e contenti” delle fiabe dei Grimm : c’è differenza tra le favole e le fiabe, come tra le miserie umane e le speranze celesti. Se davvero si voleva evitare questa follìa totale del caso Contrada non si doveva consentire alla “creatività” dei magistrati di inventarsi un reato che il Codice non contempla: il concorso esterno in associazione mafiosa. Occorreva cambiare la legge penale, istituire una commissione parlamentare d’inchiesta sull’uso spropositato dei “pentiti”; nel nostro caso, basta citare il pentito Mannoia ed i “pentiti d’essersi pentiti” Giuga e Pulci… Se davvero si voleva intervenire, a livello governativo, per restituire dignità e verità a Contrada e non solo a Contrada, occorreva che quei politici sempre col fazzoletto in tasca pronti ad asciugare le lacrime degli ingiustiziati ed a farsene propaganda, portassero a compimento la Riforma della Giustizia, prima di passare ad altri incarichi e cariche: il tempo, le opportunità ed i mezzi  li hanno avuti, approfittando fin troppo della nostra pazienza e abusando del nostro consenso. La notizia della revisione del processo a Contrada, a molti di noi è sembrata cosa persino scontata, dopo i recenti incidenti “cianciminiani” che hanno investito l’allure di Ingroia e colleghi: occorreva una ”pezza” per ricucire lo strappo mediatico e questo, la Corte di Appello di Caltanissetta, l’ha capito ed ha infine provveduto, giocando proprio sull’eccezionalità della notizia, favorendo così la deviazione della pubblicistica dalle news su Ingroia e Ciancimino… ma anche da quelle su Conso, Scalfaro e “patti oscuri” dei quali non si vuole dire… ad altri “scoop” degni di nota. … e c’è da sperare che entro l’8 novembre qualche ghiotta cianciminata venga a toglierci le castagne dal fuoco… e qualche cornuto minotauro dal Labirinto degli Dei.

 
 
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
immagine                                                   www.inarsciociaria.it 

 

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DEDICATO AGLI EMIGRANTI

 

NOMEN OMEN

E' dedicato agli amici del nostro foglio meridionalista questo video, tratto da QUARK - RAI 1, condotto da Piero ed Alberto Angela, che documenta le origini della Nostra Città ed il nome del nostro blog.

 

IL MEZZOGIORNO CHE DIFENDIAMO

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vuoi effettuare un tour virtuale e di grande suggestione tra le numerose bellezze paesaggistiche, artistiche ed architettoniche di quel Mezzogiorno sempre più obliato dalle cronache del presente?
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I consigli di bellezza
di Afrodite

RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


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