Paolo Bacilieri è uno dei miei preferiti. L'ho conosciuto fuori dalla nicchia del fumetto d'autore sulle pagine di "Napoleone", ottima serie dell'ottimo Ambrosini, uno dei rarissimi casi di un "tratto" non del tutto realistico sulle pagine Bonelli. Il suo disegno ha il pregio di essere molto espressivo e al tempo stesso pulito, le singole vignette e le tavole intere si lasciano guardare senza perdere tempo in speculazioni ma con intensità. Da autore "puro" ha pubblicato altre cose in passato un po' troppo da "falegnameria" mentale, puntando forse troppo sul disegno e meno sull'equilibrio generale.
Non è il caso di questo "Sweet Salgari", un omaggio al tempo stesso affettuoso e lucido allo scrittore italiano che più ha viaggiato con la mente senza mai muoversi da casa sua. La resa è buona, c'è l'odore di fine '800 e c'è tutta la malinconia che una vita come quella di Salgari poteva emanare. Gli "sguardi" di Bacilieri, i volti, i suoi mitici occhi rappresentati solo da un puntino, funzionano alla grande e la lettura termina giustamente con l'amarezza per l'uomo Salgari ma con soddisfazione per l'autore Bacilieri. Va bene così.