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“fiorellin” DI MAGGIO

Post n°1212 pubblicato il 08 Febbraio 2015 da kiwai

 

 

Avevo già visto questo video (vecchiotto ma non troppo) e vi avevo riconosciuto un personaggio – il vicecomandante dei vigili urbani di Roma – che avevo avuto modo di incontrare, nell’ambito della mia attività professionale …

Si, perché nella professione di architetto – vi sembrerà strano, ma è tristemente così – si è “soggetti” anche allo spiacevole onere di “dimostrare la legittimità del proprio operato” allo “sceriffo” di turno. 

Mi spiego meglio .. una mattina ricevo, presso il mio studio, una telefonata “allarmata” di un cliente, al quale avevo fornito la mia assistenza tecnica per le pratiche edilizie relative al suo locale commerciale, che mi pregava di raggiungerlo d’urgenza presso il suo esercizio, dove erano “piombati” una decina di vigili del cosidetto “Gruppo Sicurezza Pubblica ed Emergenziale“ i duri e puri super poliziotti della Roma Capitale. Intransigenti, addestrati, militarizzati contro chiunque infranga la legge specie se è solo e indifeso.. 

Gli “sceriffi” pretendevano di verificare “su due piedi” la regolarità di tutto quel mare di adempimenti burocratici necessari ad una normale gestione di una attività commerciale e minacciavano “l’immediata chiusura” se questo non fosse stato possibile. 

L’agitato cliente mi passa al telefono “uno sceriffo” che, senza qualificarsi, mi invita a “presentarmi subito” … ovviamente declino il “perentorio invito” e fisso un “comodo” appuntamento presso i loro uffici.

È stato lì, in uno sperduto “fortino” della periferia di Roma est, tra telecamere e gigantografie di articoli giornalistici sulle “prodezze” dello SPE, che ho avuto il piacere di conoscere il vicecomandante Di Maggio … e di soddisfare le sue “urgenti richieste”.

Insomma, il blitz si è risolto in un focherello di paglia … nessun pericolo per la “sicurezza pubblica ed emergenziale”!!!

 

Ma perché tutto questo preambolo?

 

Perché, nei giorni scorsi, dalla lettura di un trafiletto di poche righe sul Messaggero, ho appreso che il comandante Di Maggio e altri due vigili erano stati “pestati come l’uva” da un gruppo di Rom nel campo di via Candoni, mentre tentavano di arrestare un ladruncolo di iphone. 

L’episodio mi ha riportato alla mente il video di cui sopra e suscitato una “perfida osservazione”:

Come mai per sgomberare quattro tavolini abusivi di locali (legittimi e regolari), tanta esibizione di arrogante intransigenza .. come mai decine di agenti per normali controlli amministrativi … mentre per un’incursione in un campo nomadi solo tre vigili?

 

Ma non è finita qui, dopo qualche giorno la Task Force di Roma Capitale, forte di ben 80 vigili, è tornata nel campo rom …    

Morti e feriti, al grido di “Vendetta …Vendetta” ?

NEMMENO PER SOGNO !!! 

Il “bilancio dell’operazione” contempla:

  • 10 persone “fermate” (6 uomini e 4 donne) che sono state fotosegnalate;

  • il sequestro di un “modulo abitativo” adibito a bar, minimarket ed anche a bisca;

  • il sequestro di diversi “generi alimentari” che erano nella struttura, dotata anche di una tettoia abusiva;

  • sigilli anche a tre autovetture.-

Ma soprattutto, a giudicare dalle foto

http://foto.ilmessaggero.it/ROMA/foto/0-88178.shtml?idArticolo=1122005

nessuna forma di “prepotenza del potere” .. quasi solo una formalità burocratica. 

ALTRE RIFLESSIONI LE LASCIO A VOI

Commenti al Post:
Vince198
Vince198 il 08/02/15 alle 19:14 via WEB
Insomma una specie di pagliacciata, suvvia..
 
 
kiwai
kiwai il 09/02/15 alle 09:51 via WEB
Si una pagliacciata ..
che però dimostra (come se ce ne fosse bisogno) che gli sgherrani di Marino usano la mano pesante verso i cittadini (oops .. servi della gleba) mentre “incassano” tranquilli le legnate dai Rom, che si limitano a “fotosegnalare” …
meno male che non si sono fatti anche un selfie ricordo con loro.
 
   
Vince198
Vince198 il 09/02/15 alle 14:44 via WEB
A parte la storia dei selfie che mi fa alquanto sorridere, posso sinceramente dirti che questo buonismo sinistro lo definirei altro che di accatto. Lo definirei minimo minimo marcio e pilatesco..
 
ormalibera
ormalibera il 11/02/15 alle 16:18 via WEB
deboli con i forti e forti con i deboli, questa la regola non scritta ma messa in pratica tutti i giorni. Fino a quando la gente voterà corrotti, ladri, delinquenti, mafiosi ecc.ecc. ci sarà sempre il "come sopra così sotto, come in alto così in basso". Vorrei vedere il giorno in cui gli italiani saranno stufi ed allora...... ma quando?!!
 
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La morte di un prigioniero di
coscienza, una persona in
carcere per le sue idee, senza
aver commesso alcun reato.
Orlando Zapata Tamayo,
42 anni, fù arrestato durante
la primavera del 2003 e condannato
a tre anni di carcere.
Durante la prigionia a causa della
sua attività di dissidenza nel
carcere, gli furono aggiunti altri
anni di detenzione fino a un totale
di 30 anni di reclusione.
BASTA YA!

 


 

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